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Rubrica di Emanuela Medi
 

Millennials: presente e futuro del vino

Per avere un’idea di cosa ci riserva il futuro, bisogna osservare i trend e le abitudini dei più giovani. È così per tutti i settori, e non fa certo eccezione quello del vino;  i dati  forniti da Vinitaly, sono  i millennials ad avere in mano la fascia di mercato con più bevitori, in questo caso ben il 42% del totale. Nel 2015, ad esempio, i millennials sono stati la fascia di persone che ha effettuato spese per il vino superiori a qualsiasi altra categoria merceologica.

Cosa hanno acquistato  varia da paese a paese: negli Stati Uniti, ad esempio, la maggior parte dei millennials utilizza come primo criterio di scelta per un vino la notorietà del brand, anteposta alla tipologia di vino. In Italia accade esattamente l’opposto, giacché il 51% dei millennials sceglie la bottiglia basandosi sulla tipologia di vino, e lascia solo ad un 10% la preferenza basata sul marchio. I giovani italiani preferiscono di gran lunga vini leggeri e freschi, possibilmente a bassa gradazione alcolica e quindi più adatto ai moment in compagnia.

Uno dei  trend più interessante riguarda l’acquisto di vino online da parte dei millennials, settore che ha una proiezione di crescita del +30% nei prossimi due anni e  che dovrebbe raggiungere la cifra di 200 milioni di euro di valore entro il 2022 (stima dell’Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti).

Il vino più popolare? Il Prosecco, fresco di riconoscimento UNESCO per le coltivazioni. E’ il protagonista indiscusso tra gli hashtag di Instagram, in coppia con Franciacorta e Barolo. Insomma, i giovani amano il vino, e questo ne garantirà crescita di mercato, non solo negli store fisici ma anche sul web.

Claudio Chiricolo

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