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Rubrica di Emanuela Medi
 

Millo e la cantina magica

Millo gestiva le vite degli uomini da ere intere. Su questo pianeta aveva scelto una delle incarnazioni più elevate: il suo corpo flessibile e gradevole alla vista, veloce all’occorrenza , resistente e forte.. la forma migliore per vivere. Non che nel corso dei secoli non abbia conosciuto delle difficoltà: la più forte avvenne nel 1200 .. credendo che la sua congrega fosse collegata a forze avverse alla cultura dominante… furono massacrati a milioni.. la conseguenza fu che quando si sviluppò  la peste nera tramite i ratti… non c’erano più gatti per contenere lo sviluppo dei roditori.

Si, Millo è un gatto… uno di quelli che vennero importati dall’Egitto per salvare l’Europa dai topi. Aveva servito la Dea Freya nel lontano Nord, trainando il suo cocchio volante, prima ancora era stato con Bestet nel misterioso Egitto. Il suo peregrinare aveva una scopo, niente di enorme ai nostri occhi, come la conquista di regni o la salvezza dalle calamità naturali, se non  quello di far incontrare anime che con il proprio conoscersi potessero evolvere ed aiutare tutto il pianeta. Millo era conscio che il pianeta avesse bisogno di armonia e consapevolezza dove ogni luogo potesse diventare elemento di bellezza e guarigione  e tale a che le persone potessero lavorare sul benessere fisico e ambientale, convinto che alle volte bastano piccole cose.. e Lui lavorava sulle piccole cose.

Millo  amava i viaggi  astrali e durante uno di questi  aveva incontrato due anime..che non si conoscevano ancora.. Barbara e Enzo; avevano vite diverse, storie diverse, famiglie diverse si sentivano diversi e questa sensazione fu loro ben chiara fin dalla scuola. Enzo si sentiva sempre fuori luogo, era sempre nel posto sbagliato.. finché non ritrovò l’amore per madre terra e trovò il suo posto: l’amore per la natura gli fece costruire la sua attività con le api.. solitario.  ,sempre diverso da tutti ma in pace.

Barbara era una ricercatrice, fin da piccola cercava ,cercava.. ma niente le dava il sollievo, cambiare lavoro,cambiare studi, finché anche per Lei l’amore per la Madre Terra, la rapì.. decise di scappare dalla città e di non farci più ritorno per dedicare la sua vita a lavorare con la natura.. per ricreare il nettare degli Dei. Millo  decise di farli incontrare, l’amore per la terra e la natura li avrebbe legati, ma più di ogni altra cosa li avrebbe uniti il progetto di onorare Madre Terra.

Barbara ed Enzo volevano creare un luogo di accoglienza e bellezza, dove funzionalità produttiva ed estetica si fondessero armoniosamente  nel rispetto della natura e dell’etica. Il luogo che volevano creare doveva essere manifesto esplicito del loro pensiero. I colori e i materiali di madre terra dovevano essere il centro del progetto con gli alberi maestri  che avrebbero guidato  la simbologia della costruzione.. Insomma volevano un cantina che fosse fedele espressione della loro sensibilità … e Millo si era prodigato per far arrivare alcuni suoi fratelli verdi nella vita della futura coppia. Aveva scelto un pioppo, un ciliegio, l’alloro e il tasso. Il tasso a rappresentare l’immortalità dell’anima, il Pioppo a rappresentare il confine tra la terra e il regno degli inferi , l’alloro a simboleggiare il coraggio,  la fiducia in se stessi , l’intuizione,  il successo e il ciliegio  pianta antichissima  sempre stata legata all’amore , energia, sensualità, bellezza, poesia estatica.. e alla Magia.

Gli elementi che avrebbero caratterizzato il progetto sarebbero stati molteplici. Nella storia di Barbara ed Enzo era presente il mare, l’albero maestro di una “panteria” ( battello della flotta livornese da pesca in dotazione alla famiglia di Barbara) avrebbe sostenuto la vela (tettoia in fondo alla costruzione),  Madre terra avrebbe rivestito le pareti del progetto e con le sue parti più pregiate avrebbe sanificato l’ aria e controllato l’umidità. L’argilla avrebbe ricoperto le pareti della cantina cosi come le zone di accoglienza..

Arte, consapevolezza e rispetto per la natura si fondono in questa opera senza compromessi. Rimaneva la parte vecchia.. quella da far rinascere a nuova vita… Qui Barbara ed Enzo avrebbero lavorato ma anche vissuto. Due elementi nascosti sarebbero venuti a nuova luce.. un antico pozzo e un infernot.. il pozzo enfatizzato da una struttura architettonica e l’infernot riscoperto per poter essere utilizzato dalla coppia.

Millo era soddisfatto: le cose stavano andando come voleva, era anche già venuto il responsabile dello studio Gpproject che avrebbe progettato e realizzato i lavori. Millo era stato accanto alla coppia e al tecnico durante il sopralluogo  e.aveva fatto in modo di posizionarsi nel punti di interesse del progetto affinché  gli umani capissero cosa fare, che indirizzo prendere creando con i suoi spostamenti il susseguirsi degli ambienti e  delle funzioni per una cantina speciale. Un progetto Bio, che nasce da chi la natura la porta dentro e la vive in completa armonia.

Il suo compito era indicare la via senza che nessuno lo sapesse… (quasi nessuno).
la stanza di bacco (pdf)

Fabio Cova, architetto – staff  Gpproject srl – www.gpproject.eu

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