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Rubrica di Emanuela Medi
 

Modigliana: il Sangiovese di montagna

Parte Prima – Non me lo aspettavo questo sangiovese così inedito e affascinante: vini territoriali  li definisce Giorgio Melandri “narratore del vino” e anima del  progetto” Stella dell’Appennino” : una  comunità di 11 produttori i cui vini sono espressione di questa parte inedita dell’Appennino Romagnolo che fa capo a, Modigliana punto di incontri di tre vallate  Ibòla, Acerreta e Tramazzo ognuna diversissima per terroir, altitudine, paesaggio e  microclima. Una produzione di 10mila bottiglie di grande qualità  e unica nel saper esprimere i caratteri delle tre vallate: vini agrumati e speziati della valle di Ibòla, vini balsamici dall’inconfondibile sentore di alloro della valle di Tramazzo, vini fruttati( melagrana) e terrosi della Acerreta , tutti legati da una nota comune di freschezza con un grado alcolico moderato e tannini certamente di carattere ma mai troppo abbondanti. Insomma una bocca in cui giocano nel finale, tannino , acidità e nota salmastra la vera inconfondibile caratteristica di Modigliana  .

DEGUSTAZIONE   

 11 produttori: di ognuno di loro diamo un piccolo profilo tratto dal libro   “ Stella dell’Appennino” scritto da Giorgio Melandri cui segue una breve degustazione del vino di punta della loro  produzione.

AGRINTESA: cooperativa con sede a Faenza che unisce 135 soci nel territorio dei comuni di Modigliana e Tramezzo con 320 ettari di  vigna. Nel 1999 nasce il progetto Qualità , con la supervisione di tecnici che seguono i produttori dalla fase della gemmazione a quella della vendemmia, garantendo appunto qualità e coerenza di stile

DEGUSTAZIONE: Romagna Doc Albana secco” Poderi delle rose” 2018 e Sangiovese Superiore.  Entrambi  della zona di Modigliana  sono autentica espressione della mineralità  del luogo cui si accompagna una bella longevità  e sapidità costante nel tempo. In particolare questo  sangiovese  superiore si lascia alle spalle  il retrogusto della violetta e del barricato per virare grazie a un invecchiamento solo in acciaio   a sentori di frutti rossi e alla spiccata sapidità del territorio. L’Albana secco si distacca da quella più conosciuta di Bertinoro per concedersi al gesso  con una mineralità e longevità molto più marcata sottolineati dai meno noti  ma intensi profumi di fieno e erbe.

 

 

CASETTA DEI FRATI: : un giardino dell’Eden- lo definisce Melandri, a 3-400 m.slm su tremila metri di arenaria e sotto vigne e boschi in un equilibrio delicato e irripetibile.” Solo crus e blend di crus  in poco più di 7 ettari con i consigli dell’enologo Francesco Bordini, Maria Adelaide e Renzo hanno creato rossi austeri ed eleganti e bianchi fruttati e fiori di bosco

DEGUSTAZIONE : Framonte Romagna Sangiovese Doc in purezza.” Iocundo, robustoso et forte”  si legge attorno alla etichetta a stigmatizzare  la longevità invidiabile di un prodotto nato da una cantina, la prima ad imbottigliare negli anni 70.” Il Framonte dice Renzo è nato in una vigna vecchia di 35 anni vinificato  in legno cui è seguita una seconda vigna con il sangiovese grosso vinificato in acciaio con la caratteristica- sottolinea il produttore- che  mineralità, eleganza e sapidità tipici del sangiovese di montagna che non ha frutto qui li ritroviamo in un frutto selvatico la visciola,  ciliegia selvatica dal sentore boschivo”.

 

 

 

TORRE  SAN MARTINO:  settanta ettari di vigne, oliveti e  boschi a 300 metri sul livello del mare su suoli marnosi e arenaria . A Torre San Martino  vige il recupero: nel 2000 Maurizio e Paola Costa hanno recuperato un antichissimo vigneto di sangiovese datato 1992: una rarità a livello nazionale . Oggi da questo vigneto prende vita il sangiovese” Vigna 1922” fiore all’occhiello dell’azienda e “ Gemme” prodotto dalle nuove vigne e figlio di gemme di questa antica  vigna. 

DEGUSTAZIONE: Gemme Sangiovese in purezza da uve biologiche. Possiamo anche definirlo un vino genetico visto che è figlio di Vigna 22 di cui ne porta tutte le caratteristiche gusto olfattive della valle di Acerreta dove è collocata  la vigna antica. .Affinamento in acciaio. Al naso frutti di bosco, humus, rami spezzati, sottobosco, terriccio . In bocca tannino presente ma non dominante, bella mineralità eleganza, struttura  ma ancora non assestato nella sua complessità .

 

 

 

IL PRATELLODieci chilometri mozzafiato per arrivare alla fine della valle IBOLA,   la più stretta, fredda , difficile delle tre valli sui cui suoli poveri di marne e arenarie, nascono vigne   a 500 metri di altitudine che regalano vini di una acidità incredibile, agrumata con sfumature balsamiche e speziate. Qui ha giocato la sua partita Emilio Placci che con i suoi vini interpretano perfettamente il territorio attraverso due cloni: SG12T tannico , salato , austerio e il SG19T più fresco ed elegante. Mai in purezza.

DEGUSTAZIONE:  Forlì IGP Sangiovese-Badia  Rustignolo- 2011 “ Vino biologico- dice Emilio Placci- lo garantisco,grazie anche all’altitudine ma anche al fatto che quando sono andato  nel 95 in quella parte sperduta dell’Ibola tra i boschi , ero solo senza nessuno che mi inquinasse, poi dal 97 abbiamo avuto la certificazione.   Un sangiovese molto rappresentativo del territorio caratterizzato dalla presenza di mineralità , pietra focaia, acidità non esuberante alla base di una longevità ancora da raccontare e dal caratteristico sentore di violetta Al palato un sangiovese strutturato, morbido grazie anche al passaggio in legno   ovviamente non nuovo ma che ne smussa le asperità .

 

 

MUTILIANA: Scrive  Giorgio Melandri “ Mutiliana è un progetto di lettura del territorio alto di Modigliana, il paese arrampicato sulle montagne dell’Appennino che divide Romagna e Toscana di cui se ne innamora  Un angolo d’Italia le cui tre valli danno vita a tre sangiovesi inediti e diversi tra loro. Giorgio costruisce.. tutto.. a partire da un progetto di una piccola comunità di produttori e con il fiuto di un grande enologo   capisce il quid diverso e al momento unico dei vini di montagna, meglio dell’Appennino romagnolo

DDEGUSTAZIONE: Romagna DOC Sangiovese Ibola 2017. “ La  chiusura agrumata- dice Melandri- è una caratteristica dei sangiovese dell’Ibola, ma se vogliamo  uno dei descrittori più interessanti del territorio di questa vallata è l’ alloro una nota balsamica forte che si accompagna all’eleganza e austerità di questo vino”

Ha ragione il produttore Melandri: Mutiliana è  figlia di di arenarie pulite che lasciano una bocca salata e  con tannini quasi rarefatti. Trasparenza un aggettivo che le si addice.

 

 

Emanuela Medi, giornalista, sommelier

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.