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Rubrica di Emanuela Medi
 

Novello e Beaujolais Nouveau sono la stessa cosa?

Diciamo subito che una certa differenza c’è a partire dalla IDENTITA’ del Beaujolais Nouveau prodotto nella regione del Beauyolais che è un’area AOC ovvero Appellation d’Origine Controlee, analoga alla nostra DOC, nei pressi di Lione.

Il vitigno è il Gamay, può entrare in commercio il 21 di novembre cioè il 3° giovedi del mese, e la tecnica utilizzata è la macerazione carbonica- metodo messo a punto dal ricercatore francese Flanzy- che consiste nel collocare i grappoli interi di uva in un contenitore di acciaio saturo di anidride carbonica ad alta temperatura. In assenza di ossigeno gli acini modificano il loro metabolismo iniziando la fermentazione carbonica anche detta intracellulare, per cui le bucce si rompono, cedono alla polpa i pigmenti colorati, aumenta lo zucchero o glicerina  e si formano dei composti volatili. Successivamente l’uva viene pigiata e il mosto segue la normale fermentazione alcolica.

fonte foto: sasasestic. com.au

Il novello è pronto con la sua caratteristica di morbidezza, colore vivace rosso brillante, fruttato fresco, scarso contenuto di tannini  e di facile beva da consumarsi presto entro i sei mesi dalla messa in bottiglia

E i nostri novelli? Oggi un’usanza più che un prodotto di nicchia anche se il  primo vino della vendemmia 2019 è stato prodotto in 2 milioni di bottiglie .In commercio dall’ultimo giorno di ottobre può utilizzare  più vitigni con una macerazione carbonica che può riguardare anche soltanto il 30% delle uve ( in questo l’inferiore identità rispetto il cugino francese)con un limite massimo di zuccheri residui non superiore a 10g/l e un titolo alcolometrico totale minimo al consumo non inferiore a 11% vol.

Un’usanza che si consuma con le castagne, salumi e formaggi non troppo stagionati e che non vorremo in via di estinzione anche se i dati forniti da Coldiretti indicano che dai 17 milioni di bottiglie di dieci anni fa agli attuali 2 milioni.  Un vino da bersi presto, senza molte pretese, con una vinificazione più costosa rispetto ad altri metodi con vitigni, come ricorda Coldiretti, oggi utilizzati per produrre vini utilizzati per aperitivi: le cause del suo declino

San Martino , l’11 novembre,non deve dispiacersi se il calo del raccolto del 2018  è stato del 30% , perché il Novello è convivialità, ricordi e usanze non solo contadine , piccoli momenti di intimità  e di calore umano che tornano proprio nei momenti difficili…

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.