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Rubrica di Emanuela Medi
 

Olio: attore non protagonista al ristorante

Una delle grandi novità di Olio Officina Festival 2020 è consistita nel mettere in scena, direttamente sul palco, l’olio extra vergine di oliva nell’atto di essere servito da una maître d’hotel. Inutile dire che è stato un grande successo, perché nessuno si aspettava una simile trovata. Un conto infatti è teorizzare, altro è invece mettere in pratica un nuovo modello di presentazione del prodotto.

Si è trattato infatti di una vera e propria rappresentazione, che, è bene dirlo, ha lasciato stupefatto il pubblico, anche perché non c’era nulla di didascalico nei gesti e nelle parole, nessuna concessione alla pedanteria. Semplicemente, si sono messe in scena tutte le attenzioni che una materia prima come l’olio ottenuto dalle olive meriterebbe ma che mai finora sono state riposte in un prodotto per molti secondario, sicuramente marginale, perché visto come attore non protagonista, relegato in cucina tra i fornelli, poco idoneo a essere degustato in purezza e raccontato. Eppure, è successo.

A crederci, in questa rappresentazione, è stato il direttore di Olio Officina Festival Luigi Caricato, il quale, reduce lo scorso autunno a una manifestazione che si è svolta sui colli bolognesi, a Castel San Pietro Terme, presso il resort di Palazzo di Varignana, ha incontrato la maître Francesca Raviola. È stata come una illuminazione. Una donna preparata, di professione maître e sommelier, che lavora in un contesto ideale, dove all’interno della struttura vi sono tre ristoranti, uno dei quali è un omaggio all’olio extra vergine di oliva sin dal nome: AurEvo. Gli ospiti della struttura, tra cui Caricato, hanno potuto beneficiare di una serie di eccellenti oli offerti in degustazione e raccontati con ogni cura per i dettagli. Attraverso l’assaggio guidato, emerge con chiarezza ogni singolo profilo sensoriale, dai vari oli monovarietali ai blend, tutti prodotti presso la tenuta agricola, di oltre cento ettari olivetati, dello stesso Palazzo di Varignana.

Perché metterlo in scena, per creare un modello di presentazione finora assente, mai messo in campo da chi per lavoro si occupa di ospitalità. Ecco allora sul palco una simulazione, con tavolo imbandito per l’occasione, intorno al quale erano seduti la sera di giovedi 6 febbraio il direttore del festival Luigi Caricato e la manager di Palazzo di Varignana Chiara del Vecchio. Tutti ad ascoltare e vedere passo dopo passo la presentazione a cura della maître Francesca Raviola.

Un successo, perché di fatto l’olio non è mai stato così al centro delle attenzioni. Al pubblico questa messa in scena è piaciuta e sarà sicuramente l’occasione per stimolare tutti gli operatori professionali a cavalcare tale esempio, e riprodurlo in ogni luogo in cui vi è ospitalità, non solo in strutture come il resort di Palazzo di Varignana dove l’olio lo si produce. Occorre una svolta per creare le basi di una solida cultura di prodotto e l’olio extra vergine di oliva in questi suoi primi sessant’anni merita di essere elevato al rango di ingrediente di primo piano.

Se ne utilizza poco a crudo, giusto un filo, ma quel poco assume un valore importantissimo, perché determina un cambiamento di prospettiva: oltre a conferire i propri profumi e sapori agli altri alimenti con cui si combina, esalta gli stessi profumi e sapori degli altri cibi, perché funge da amplificatore. Insomma, è la volta buona che si prendano in considerazione nuovi modelli da seguire, e questa idea di mettere l’olio in primo piano ha funzionato, non soltanto sul palco, visto che gli ospiti di Palazzo di Varignana che hanno sperimentato ormai da alcuni anni dimostrano di gradire, soprattutto gli sopiti stranieri, curiosi e affascinati da un olio aliento/condimento/ingrediente. L’olio extra vergine di oliva è stato servito, sul palco di Olio Officina Festival. Ora è tempo di servirlo anche, e soprattutto, nei luoghi più adatti: nelle sale dei ristoranti e nella sale intrattenimento di resort, alberghi, agriturismi.

Luigi Caricato, Direttore Olio Officina Festival

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.