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Rubrica di Emanuela Medi
 

Olioevoitalia, un brand a tutela degli uliveti e del consumatore

Occorre una campagna pubblicitaria chiara e continua per dare valore a un olio, meglio un brand poco conosciuto ma che è invece un asset nazionale strategico. Puntuale come sempre Giampietro Comolli, Presidente di CEVES( Centro Studi Analisi Comuni) ci spiega non solo l’importanza salutistica ed economica dell’olio extra vergine di oliva ma quanto e come questo brand può costituire una svolta in particolare per il consumatore confuso tra prezzi e virtù decantate

 Quasi tutti i grandi economisti, di destra come di sinistra… conservatori o liberali , e molti sociologi sono convinti sostenitori – dati alla mano – che dopo una catastrofe economica, un disastro commerciale bisogna saper ripartire dal settore primario, dalla produzione e produttività di quello che la terra ci può dare.  

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Giampietro Comolli

La situazione post Covid19, non è così allarmante e così “retrò” direbbe qualcuno, ma un Pil e una produttività nazionale che regredisce o perde il 20-25% del fatturato dell’anno precedente deve far meditare. I costi stessi e la varietà di etichette sul mercato deve far pensare: il Covid 19 non è finito quindi  bisogna ripensare non solo a come far funzionare  le grandi imprese il sistema bancario o la grande distribuzione o i locali dell’horeca 

C’è anche una più diffusa attenzione alla vita in campagna: non parlo di fuga dalle metropoli attive e economiche, ma 60 minuti di strada da casa al lavoro non fa più paura paragonato a più libertà, più spazi, più ambiente, più salute, più contatto con la famiglia.  E la  mia “deformazione professionale di mezzo secolo” mi porta subito a pensare al made in Italy alimentare nazionale, di pregio, di valore. Uno degli alimenti più diffusi e più sani della #dietamediterranea è l’olio extra vergine di oliva, ma poco noto o poco prodotto. Sostengo da sempre che l’olio EVOITALIA® è un asset nazionale strategico, come tutto il vino italiano dal passito Zibibbo doc Pantelleria alle bollicine tradizionali classiche Trento doc, che deve rientrare nel sistema-polo economico enogastronomico nazionale, non regionale e provinciale o locale. 

Non è con ribassi di prezzo, abbandoni di uliveti, impreparazione e incompetenza di fronte alla xylella,  abbandono degli oliveti, fra costi di produzione di un chilo di olive dop nazionali e il prezzo dell’olio EVO certificato che troviamo sugli scaffali dei supermercati con etichette sicuramente poco esplicite che si migliora l’economia dell’intero settore, dell’intera filiera che deve essere sempre più diretta e corta per contenere costi di servizio.

Sullo stesso scaffale del negozio, può esistere una bottiglia di olio EVO a 4 euro e una da 15 euro, ma va motivato, va spiegato, deve essere capito dal consumatore attraverso un messaggio/designazione esplicito …. L’OCM olio della UE è lo strumento base, da integrare con altri dpcm oppure con fondi specifici da destinare per la prevenzione salutistica. Una sana, corretta, misurata, certificata alimentazione e dieta nutrizionale può prevenire malattie, può essere un coadiuvante di terapie mediche, può essere un modo per eliminare malattie e malanni che possono creare “ben altri” gravi problemi sanitari e salutistici alle persone?

Viene da domandarsi: anche il miglioramento di tutti gli alimenti “coadiuvanti terapeutici” salutari, rientrano nei piani di sostegno, supporto, sviluppo di tutto il sistema sanitario europeo del Mes post Covid 19 come fattore primario di prevenzione anche delle infezioni alimentari?  L’OCM-OLIOEVOITALIA non deve essere strumento di piani al ribasso e di rattoppi Regione per Regione, ma deve guardare con prospettiva e concretezza al settore “ulivi e uliveti” italiani. La coltivazione di nuove cultivar, l’innovazione degli impianti e allevamenti, la produzione o resa, le registrazioni tutte telematiche delle diverse operazioni di filiera compreso il costo del personale, un controllo continuo della sanità di ulivi-olive sono la partenza.  

L’Italia deve chiedere un primato per l’olio EvoItalia ®©, il marchio deve essere registrato e diventare l’unico che dia certezza, sicurezza del 100% su alcuni parametri fondamentali che spiegano al consumatore non solo le differenze di prezzo ma anche le qualità benefiche, coadiuvanti della salute generale. Vinosano & olioevosano sono due asset, due eccezionali prodotti. Occorre subito  una strategia politica e di contatto mercato-consumo molto settoriale, verticale e non orizzontale.

Nell’olio da anni si cerca di dare ragione a tutti, ma senza intervenire in modo puntuale e decisivo, troppi dubbi politici, troppa voglia di accontentare tutti.  L’ horeca di qualità è il mercato principale, oggi in crisi, ma può anche essere un terminale di messaggio per una dieta sana e di prevenzione. E’ su questi aspetti che olivicoltori e confezionatori devono riscrivere una filiera di sanità, salubrità, origine nazionale, certificazione terza, garanzia e sicurezza che spieghi chiaro quale è il prezzo giusto da pagare.  Occorre una campagna pubblicitaria pura, un piano nazionale e internazionale che aiuti a scegliere quale olio EvoItaliaDop ®©  che ogni consumatore può acquistare. Motivazioni chiare per un piano che operi per almeno 5-10 anni in modo continuo omogeneo. 

Giampietro Comolli 

Presidente CEVES-Centro Studi Analisi Mercati Consumi
Ricerche Indagini EnoAgroAlimentari

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