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Rubrica di Emanuela Medi
 

Ortrugo Doc e Gutturnio Doc: piacevoli novità dei Colli Piacentini

Il mondo dei vini è sempre pieno di novità e belle scoperte come lo è stato la degustazione di vini Emiliani: l’Ortrugo DOC e il Gutturnio DOC dei Colli Piacentini.

Il primo è un vitigno autoctono a bacca bianca recuperato negli anni ‘70 che definisce e rappresenta un territorio vocato alla sua produzione. Il Gutturnio invece è un blend di Barbera e Croatina, due vitigni tipici della zona e nelle limitrofe regioni come la Lombardia per tipologia e vinificazione con la tipologia di vinificazione frizzante.  Il  suo nome nasce da un ritrovamento a fine ‘800 nel fiume Po a Croce Santo Spirito di un coppa o meglio dire un vaso, “ariballo”, di epoca Romana che è stato erroneamente confuso con il “gutturnium“ antico vaso vinario Romano di circa 2 litri, di dimensioni maggiori rispetto all’ariballo ma che ha dato il nome alla DOC. L’area dei Colli Piacentini è sempre stata una zona vocata alla produzione vitivinicola fin dai tempi dei Romani, lo stesso Cicerone ne parla nell’orazione “in Pisonem” quando in Senato attaccava Pisone, padre di Calpurnia, moglie di Giulio Cesare di “bere calici troppo grandi del vino di Piacenza”.

Territorio

Il territorio dei Colli Piacentini oggi è una areale inscritto nella provincia di Piacenza nel nord/ovest dell’Emilia-Romagna  confinante con la Liguria, la Lombardia e il Piemonte nonché divisa dall’Appennino settentrionale Emiliano-Ligure.

La Barbera- come segnalata dalla presenza nei vini in degustazione- è un vitigno tipico del Piemonte, noto per la sua grande acidità e pungenza: un vino fermo di grande bevuta che in Emilia viene lavorato prevalentemente con metodi di spumantizzazione.

Il clima è caratterizzato da una buona escursione termica dovuta alla presenza montuosa degli Appennini settentrionali che arriva fino a circa 1800 metri sul livello del mare, elemento  che – a causa  dei venti freddi montani- influisce- se ben gestita – sulla produzione vitivinicola.

Il terroir dei Colli Piacentini è diversificato ma riassumibile in due grandi tipologie la cui caratteristica  è la minore presenza di  calcare mescolato ad argilla, a differenza dell’altra tipologia dove il calcare è predominante a colore più chiaro.

Il suolo di questo territorio come descritto da produttori e enologi oltre a conferire esuberanza fogliare e di crescita della pianta dona a tutti i vitigni coltivati un grande presenza di acido malico, calcolata in percentuale sulla totalità dell’acino., caratteristica che   permette al produttore di svolgere l’essenza dell’acino con un metodo di spumantizzazione in autoclave, anche detto Martinotti o Charmant, mantenendo l’acidità nel prodotto finale.

La cantina il Poggiarello

Situata sui colli Piacentini si affaccia sulla pianura di Statto nel piacevolissimo panorama Piacentino, tappa sempre più presente nei viaggi dei cultori del vino. La filosofia aziendale della cantina è incentrata sul turismo enologico citando “da noi l’ospite è amico e consigliere” . Le famiglie Ferrari e Perini nel 1980 hanno investito la propria storia familiare nel progetto della cantina  arrivando alla riscoperta del territorio della Val Trebbia, con prodotti enologici  unici e di qualità.  L’Accademia ‘L Piston, da loro creata ne è l’espressione più autentica perché fondata sui valori della tradizione e dell’amicizia nonché dal bere di qualità.

La cantina oggi possiede circa 20 ettari vitati con un approccio ecosostenibile, divisi tra vitigni autoctoni e internazionali, da cui si  producono  13  differenti di tipologie di vini.

Il progetto della cantina nel 2018 è stato ampliato inserendolo in F&P Wine Group. Le famiglie Ferrari e Perini hanno unito, con un unico obiettivo di elevata qualità produttiva vitivinicola, sotto un unico nome 6 cantine: Il Poggiarello, Perini&Perini, Costa Binelli, Borgofulvia, 4 Valli e Romagnoli. Questo per sviluppare il Gruppo, con 200 ettari di vigneto e una produzione annua di 10 milioni di bottiglie, verso nuovi mercati internazionali.

 

DEGUSTAZIONE

In degustazione abbiamo avuto il piacere di assaporare due tipologie di vino frizzante “Lo Spago” un bianco Ortrugo DOC e un rosso Gutturnio DOC:

 

Cantina Il Poggiarello Ortrugo DOC 2018 frizzante “Lo Spago”

Le uve Ortrugo per la produzione di questo vino vengono allevate su di un terreno esposto a sud-est di medio impasto, con una leggera presenza calcarea e venature profonde di solfato di soda. La densità d’impianto è di 4500 piante/ettaro e viene vendemmiato a mano e in cantina viene utilizzata una criomacerazione per 24 ore e una fermentazione a 16° successivamente lavorato in autoclave dove svolge la seconda lenta fermentazione.

Colore brillante giallo paglierino con riflessi verdolini, possiede una effervescenza fine e delicatamente evanescente. Al naso sentori di frutta pesca bianca e mela golden, una florealità di rosa gialla legata a una percezione di talco e lievito appena accennato  seguito da un sentore equilibrato erbaceo vegetale amaricante come la ruta.

In bocca il calice è pieno con un sorso fresco e un’effervescenza pronunciata che lascia una bocca piacevolmente pulita; il sentore della frutta permane in bocca e esprime tutta l’eleganza di questo vino molto persistente  con un finale ammandorlato.
Un vino come detto elegante, piacevole, mutevole e diretto per le grandi acidità e la dolcezza d fiori e frutti.

Cantina Il Poggiarello Gutturnio DOC 2018 frizzante “Lo Spago”

Questo vino viene prodotto da un blend di Barbera 60% e Croatina 40% su di un terreno esposto a sud ovest a medio impasto subalcalino con presenza di silicati e carbonati di calcio e sodio, la densità d’impianto è di 5000 piante/ettaro.

Colore rosso rubino brillante, al naso:  amarena e frutti di bosco con una pungente freschezza, fiori di viola fresca e mammola.

In bocca il vino dona un gusto avvolgente al palato di frutta fresca come l’amarena legata a una piacevole e persistente freschezza. Presenza tannica in equilibrio con l’effervescenza e un finale sapido ammandorlato.Un vino piacevole, giovane e verticale per le acidità, ma dolce e carezzevole per la nota fruttata e floreale in perfetto equilibrio.

Gli abbinamenti tipici per questi due vini sono tutti prodotti legati al territorio Emiliano, come lo Gnocco Fritto o Torta Fritta e salumi tipici quali la Coppa, il Salame e la Pancetta Piacentina. Formaggi come il Grana Padano DOP stagionato, nonché della pasta fresca in brodo ripiena di carne come tortelli con la coda o i classici piatti regionali di recupero i Pisarei e Fasò, fatti con pasta e fagioli al sugo con pangrattato e farina.

I vini della cantina il Poggiarello hanno dimostrato la qualità di produzione ottenendo molti risultati e premi anche in contesti internazionali come ad esempio concorrendo nel Berliner Wein Trophy 2019 dove è stata raggiunta la medaglia d’oro per dal Gutturnio Superiore DOC La Barbona 2015 e dal Sauvignon Emilia IGT Perticato Il Quadri 2017 nonché al DAWA 2018 medaglia di bronzo per la Malvasia Emilia IGT Perticato Beatrice Quadri 2017. Si aggiungono a questi molteplici presenze nelle guide dei migliori vini d’italia come Il Gambero Rosso – Vini d’Italia 2019, Emilia Romagna da Bere e da Mangiare 2018, 5 Star Wines 2018

M.K.R. Master Sommelier

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