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Rubrica di Emanuela Medi
 

Paolo Desana, l’uomo che ha creato la “DOC” sui Vini

Pochi ricordano che il 2018 è stato l’anniversario di uno degli uomini più importanti per l’enologia italiana, i 100 anni di Paolo Desana, l’uomo a cui l’Italia deve la legge sulla DOC per i vini (Denominazione di Origine Protetta), ma andiamo per gradi.

Paolo Desana è nato il 7 Gennaio 1918 a Casale Monferrato. È stato fatto prigioniero dai Tedeschi tra il 1943 ed il 1945, interrato nei campi di concentramento in Polonia e Germania, esperienza talmente provante, che ne racconterà solo nell’ultima parte della sua vita. Nel dopoguerra si è dedicato all’attività politica tra le fila della Democrazia Cristiana, partendo proprio dal Monferrato per giungere fino a Roma, al Senato della Repubblica; fu proprio durante quegli anni che Desana si batté attivamente per una legge che tutelasse l’immenso valore del settore vitivinicolo Italiano.

Come detto, Paolo Desana è da considerarsi il padre della legge che ha istituito la DOC per i vini in Italia: comprendere perché si sentiva il bisogno di una nuova legge a riguardo – per la quale molti politici hanno invano effettuato dei tentativi – è molto semplice. In quegli anni infatti, chiunque nel mondo aveva la facoltà di sfruttare nomi di vini italiani come Barolo, Marsala o Barbaresco, per vendere vino prodotto anche fuori dai confini italiani. In Francia, invece, il paese con cui storicamente l’Italia è in “competizione” nel settore vitivinicolo, una legge che tutelasse il nome, la qualità ed il territorio di produzione, esisteva già, dal 1935!

Fu a fine legislatura, nel 1963, che Desana riuscì nell’impresa, non senza difficoltà, come sconfiggere la resistenza dei parlamentari meridionali, impensieriti dall’idea che questa nuova legge potesse recare danno alle attività dei “vini da taglio”, molto diffusa al Sud Italia in quegli anni. Fu un grosso lavoro di diplomazia e tenacia, quello che alla fine portò all’approvazione definitiva della “Legge delle denominazioni di origine dei Vini”.

Grazie al lavoro di Paolo Desana, oggi in Italia sono riconosciute ben 525 denominazioni, divise tra DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), DOC (Denominazione di Origine Controllata) e IGT (Indicazione Geografica Tipica), una varietà di vini unica al mondo.

La sfida contemporanea è invece quella di riuscire ad integrare il concetto di qualità all’interno della legge esistente; non esiste infatti un “metro di valutazione” di un vino aderente ad una delle 3 Denominazioni elencate, e ciò rappresenta un limite ed una penalizzazione per l’eccellenza dei nostri vini.

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