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Rubrica di Emanuela Medi
 

Pesce: un alimento sempre più amato

Esiste un alimento che negli ultimi tempi sta conoscendo un forte aumento dei consumi: è il pesce. In Italia se ne consuma sempre di più: ogni italiano ne mangia  in media 20,4K g a testa (stima FAO) prima Milano con  26 chili procapite e questo ci rende il paese al mondo dove si consumano  più prodotti  ittici.

In Europa la media è di 22,7 kg a persona Oltre che in Italia, in verità, l’aumento del consumo di pesce è un trend mondiale : nel 2017 si sono consumate in media nel mondo 20 kg di pesce a testa, cioè 9 volte la quantità di pesce consumato nel 1991.

“Parliamo di un alimento fondamentale per la dieta alimentare” – spiega Vittorio Gagliardi, Presidente IIASS  Istituto Italiano Alimenti Surgelati –“è una fonte naturale ricca di macronutrienti come proteine nobili e acidi grassi omega-3, oltre che vitamine (in particolare A e D) . Sali minerali come iodio e selenio aiuta a sviluppare il quoziente intellettivo( fattore molto importante per i bambini) a dormire meglio e a migliorare le capacità verbali.

Anche il pesce congelato sta vivendo un momento di grande diffusione e gradimento tra la gente e questo-come precisa Vittorio Gagliardi- per molteplici motivi:

Il pesce surgelato mantiene inalterate la sue caratteristiche organolettiche più a lungo

I prodotti surgelati sono pratici e fanno risparmiare tempo

Il pesce surgelato è sicuro: le bassissime temperature infatti frenano la proliferazione dei batteri

I prodotti ittici surgelati sono versatili e si prestano a molteplici modalità di cottura

Il pesce surgelato, infine, contribuisce a ridurre gli sprechi: se ne consuma infatti il 100%, non avendo bisogno di essere pulito o spinato.

E per i più piccoli? Quando si pensa al pesce congelato per i bambini, il primo prodotto che viene alla mente sono i bastoncini, e non potrebbe essere altrimenti, visto che è sulle tavole degli Italiani da oltre mezzo secolo. Ad oggi i bastoncini sono consumati da oltre 10 milioni di famiglie italiane Il lancio di questo prodotto risale al 1967: da allora ne sono state create molte varianti, ma la più apprezzata rimane quella “classica” filetto di merluzzo avvolto da una panatura di pan grattato.

Ma certamente l’appuntamento più “in” con il pesce e il mare sarà Genova dal 9-12 Maggio precisamente con Slow Fish  : dibattiti, incontri ma soprattutto sarà il cuore di Genova a partecipare per rispettare il mare, conoscerlo e conoscere le sue nobili creature anche se bollite, in padella, brodetto, lesso cucinato all’italiana e non solo. Ma ci ha molto interessato un precedente articolo sul pesce in città che abbiamo letto su Slow FIsch e che riportiamo in parte.

Come districarsi tra supermercati, pescherie e mercati rionali? Per quanto riguarda Milano, ce lo spiega il progetto Blue Food Green Future, portato avanti da una molteplicità di soggetti tra i quali Greenpeace, Wwf e la condotta Slow Food Milano

Roberto Di Lernia è biologo, docente universitario e anima del progetto, e passa in esame le categorie degli esercizi visitati: «I banchi pescheria dei supermercati, le pescherie “di élite” situate prevalentemente in centro città, i mercati rionali sia centrali sia periferici. Dal punto di vista dell’offerta e della domanda c’è ancora poca variabilità: continuano a piacere i soliti noti, con la conseguenza che, per fronteggiare una domanda in costante crescita si ricorre molto ai prodotti di importazione che rappresentano più del 70% dell’offerta».

Nonostante le numerose campagne di comunicazione e le azioni di sensibilizzazione, quindi, un atteggiamento di consapevolezza diffuso è ancora là da venire. «L’offerta della grande distribuzione è ancora prevalentemente concentrata su tipologie prevalentemente provenienti dal Nord Atlantico. La pesca industriale la fa da padrone, sia nel reparto surgelati sia sui banchi, sia anche nelle preparazioni pronte per la padella. È ancora diffusa la moda del salmone norvegese di allevamento venduto in tranci, filetti, parti utili alla preparazione di sushi e sashimi, e tra le altre specie d’acquacoltura prevalgono orate e branzini da Toscana e Sardegna, ma anche Grecia, Turchia, Croazia.

Un po’ più ampia la varietà di specie presenti nelle pescherie e nei mercati rionali, dove però non sempre ai prezzi più alti corrispondono pesci di qualità più alta. «Il consumatore, in genere non è ancora così preparato. Spesso è portato a pensare che i pesci più costosi siano anche quelli di più alta qualità, c’è poca curiosità per ricercare quelle specie neglette, che costano meno ma sono validissime dal punto di vista organolettico e provengono da stock non minacciati né oggetto di overfishing»”.

Emanuela Medi

 Fonte: Slowfish

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