Con una petizione al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Governo , FIPE ( Federazione Pubblici Esercizi) chiede l’apertura lunedi 18 maggio per le 300.000 imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ecc.), con 1,milioni di addetti e 46 miliardi di valore aggiunto dopo quasi tre mesi di chiusura.
Non ha mezzi termini il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani che giudica il provvedimento illogico, contraddittorio e durissimo e certo non consola la “ concessione” dell’asporto per tutti o almeno per quelli che riusciranno ad arrivare alla fatidica data del 1° giugno. E se i danni stimati saranno 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi( 9 miliardi in più nel solo mese di maggio) , Coldiretti stima in 5 miliardi il valore dei mancati acquisti in cibi e bevande per la preparazione dei menu.
Conte non ha lasciato molti margini di manovra anche per un settore- rileva Coldiretti delle aziende agricole. Il 57% ha registrato una diminuzione di attività con punte del 100% come per l’agriturismo dove sono chiuse per il coronavirus 24 mila strutture.
Ma torniamo al comunicato Fipe che chiede l’apertura anche a nome di una filiera fatta di allevatori, agricoltori, pescatori, casari, trasportatori, e poi enologi, vignaioli, imbottigliatori, magazzinieri, trasformatori artigianali e industriali perché la crisi della ristorazione è anche la crisi di questa filiera .”
Dall’11 marzo siamo costretti all’inattività, qualcuno da prima ancora per effetto dei provvedimenti che anticipavano la chiusura già alle 18.Oltre a ciò, i nostri dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare e le misure straordinarie”
Un intero comparto dimenticato in nome della pericolosità? Eppure la Fipe si era da sempre impegnata a un protocollo di sicurezza definito nei minimi dettagli e molto stringente come la distanza tra i tavolini, mascherine per il personale, pagamento al tavolo e percorsi differenziati in uscita e entrata. Quindi nulla di fatto per una ristorazione riconosciuta di alto profilo nel mondo e che diversamente dalla Francia dove il presidente Macron ha ringraziato ristoratori, albergatori per aver ripreso l’attività, qui da noi solo un 2 saracinesche abbassate”
Emanuela Medi, giornalista