Ha un impianto scenografico questa tipica isola conventuale che fa parte del Sestriere di San Marco a Venezia. A caratterizzarla sono la Chiesa omonima progettata dal Palladio con la bianca facciata articolata, l’alto campanile (da cui si gode una vista eccezionale su tutta Venezia) e le mura perimetrali avvolte dal verde.
All’interno del meraviglioso Cenacolo Palladiano di Fondazione Giorgio Cini, il Seminario Permanente Luigi Veronelli ha presentato in anteprima la “Guida Oro I Vini di Veronelli 2020”, volume erede degli storici cataloghi firmati, sin dagli anni Cinquanta, dal padre della critica enologica italiana.
Nell’antico monastero benedettino che oggi ospita anche le attività dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola, sono stati presentati i dettagli della nuova edizione che conta ben 16.766 etichette recensite, per un totale di 2.136 produttori descritti.
Grande era l’attesa per i Sole, premi speciali assegnati dalla Redazione ad altrettanti “racconti in forma di vino” rappresentativi della competenza, della creatività e dell’impegno dei vignaioli italiani. Ad aggiudicarseli sono stati, quest’anno, il Cassandra Lazio Rosso 2014 di Villa Caviciana (Grotte di Castro, VT), il Cinque Terre Sciacchetrà 2017 di Possa (Riomaggiore, SP), l’Ischia Biancolella Vigna del Lume 2018 di Antonio Mazzella (Ischia, NA), l’Isonzo Friulano Toc Bas Rive Alte 2017 di Ronco del Gelso (Cormons, GO), il Moscato di Scanzo 2011 di Fejoia (Scanzorosciate, BG), il Roero Arneis Vigna del Pozzo 2017 di Poderi Gallino (Cisterna d’Asti, AT), il Rosso Mediterraneo Costa Toscana Alicante 2016 di Tenuta delle Ripalte (Capoliveri, LI), il Teroldego Rotaliano Le Fron 2016 di De Vescovi Ulzbach (Mezzocorona, TN), il Terre Rosse di Giabbascio R14 Catarratto Terre Siciliane 2014 di Centopassi (San Giuseppe Jato, PA) e il Tintilia del Molise Tintilia 66 2012 di Claudio Cipressi (San Felice del Molise, CB).
A conquistare le Tre Stelle Oro, in ragione d’un punteggio uguale o superiore a 94/100 assegnato dai curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, sono stati, invece, 395 vini e, nel consueto confronto regionale, è il Piemonte a condurre la classifica per numero di premi conseguiti con ben 123 Tre Stelle Oro, seguito dalla Toscana con 104 e, molto staccato, dal Veneto con 24 vini “orostellati”.
Trentotto, inoltre, sono i vini che hanno ottenuto il titolo di Grande Esordio avendo raggiunto o superato la soglia dei 94/100 alla loro prima apparizione in Guida.
Cinque, per definizione, i Migliori Assaggi, ovvero i vini che, nella rispettiva tipologia, hanno conseguito il più elevato giudizio in centesimi. Si tratta, in particolare, del Franciacorta Extra Brut Rosé Riserva Annamaria Clementi 2009 di Ca’ del Bosco (Miglior Vino Spumante), dell’Alto Adige Terlaner I Grande Cuvée 2016 di Cantina Terlano (Miglior Vino Bianco), del Valtènesi Riviera del Garda Classico Chiaretto Molmenti 2016 di Costaripa (Miglior Vino Rosato), del Masseto Toscana 2016 di Tenuta Masseto (Miglior Vino Rosso), del Vernaccia di Oristano Antico Gregori 1976 di Contini Attilio (Miglior Vino Dolce o da Meditazione).
All’evento hanno partecipato Andrea Bonini, Direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli, Pasquale Gagliardi, Segretario Generale di Fondazione Giorgio Cini, Andrea Alpi, Redattore, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello, Curatori della Guida Oro I Vini di Veronelli 2020 e Simonetta Lorigliola, Responsabile culturale dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli.
Ma non è tutto: sempre nella splendida sede di Fondazione Giorgio Cini, dal 24 al 27 Ottobre scorso, si è svolta la seconda edizione di “NutriMenti Festival della Cultura Gastronomica”. La manifestazione, organizzata dall’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli e patrocinata da Regione del Veneto, ha esplorato il sapere della terra e della tavola con un calendario di eventi, incontri e degustazioni cui hanno partecipato numerose personalità del mondo del vino, della critica gastronomica e della cultura materiale.
Stefania Bortolotti