“C’è molto da fare per una agricoltura di qualità, attrattiva per i giovani, competitiva in un contesto certamente difficile come l’attuale dove si parla più di export e barriere che di investimenti. Bisogna creare posti di lavoro , incentivare le imprese e valorizzare quella tipicità il vero biglietto da visita del nostro Made in Italy”.. Ha dettato da subito poco dopo il giuramento alcune linee programmatiche, Teresa Bellanova scelta da Giuseppe Conte, su indicazione del Partito democratico, come il nuovo ministro dell’Agricoltura. Salentina doc, Bellanova ha un passato e non di poco conto nel mondo agricolo come sindacalista Cgil a fianco dei braccianti impiegati nelle campagne pugliesi nella lotta al caporalato..
In Cgil ricopre diverse funzioni: coordinatrice regionale delle donne della Federbraccianti in Puglia, poi segretaria generale provinciale della Flai (agroindustria) Cgil di Lecce, poi ancora come segretaria generale della Filtea Cgil (tessile-abbigliamento) di Lecce e infine dall’8 settembre 2000 diventa componente della segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, Insomma un curriculum che la porta in politica dove entra
nel 2006 con le elezioni nella Commissione Lavoro. Un impegno costante che ha un suo imprinting” l’ indagine conoscitiva approvata alla unanimità dalla XI Commissione sul caporalato, lavoro nero e sfruttamento della manodopera.” I’indagine diventa un punto di riferimento per migliorare i rapporti tra agricoltori e imprese, tra istituzioni e Regioni “ cruciale- ha detto il Ministro- per riscrivere l’agricoltura del nostro Paese”. La sua attività politica continua con la qualifica di viceministro al ministero dello Sviluppo economico, incarico mantenuto anche nel Governo Gentiloni e come responsabile per il Mezzogiorno nella segreteria del Partito democratico.
Bellanova non ha rivali ma l’aspettano molte prove
“Nei giorni scorsi ho ribadito spesso come il da fare fosse enorme e non bisognasse sprecare tempo prezioso. Al lavoro da subito, dunque, per rafforzare la strategicità per il nostro paese di un segmento come questo per un agroalimentare moderno e di qualità, capace di attrarre occupazione qualificata e occupazione femminile.
A disposizione c’è uno spazio enorme. Agricoltura di qualità significa futuro, imprese, posti di lavoro, rigenerazione del paesaggio, tutela ambientale, innovazione, valorizzazione delle identità Una grande occasione per le nuove generazioni. Soprattutto, ma non solo, quelle del Mezzogiorno.
Per questo l’interlocuzione con le imprese sarà cruciale. Come quella con le regioni che dovrà essere costante, alimentata dal riconoscimento reciproco e dalla leale collaborazione istituzionale
Anche per questo battaglia aperta al caporalato: il mio impegno in questa direzione sarà assoluta come– ha concluso Teresa Bellanova – una delle priorità per me ineludibile sarà affrontare immediatamente l’emergenza Xylella, verificare lo stato dell’arte dei provvedimenti e la loro attuazione, riprendere il filo con i territori, garantire il giusto sostegno alla rigenerazione del paesaggio salentino e pugliese e a quanti già si stanno spendendo con generosità e impegno in questa direzione”.