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Rubrica di Emanuela Medi
 

Quando il paesaggio è terapia: il territorio Doc Orcia

Bella è proprio bella la Toscana tutta, ma  quel pezzo in cui è inserito il territorio Orcia, Patrimonio dell’Unesco – primo territorio rurale  premiato con questo riconoscimento dal 2004, non è un caso che sia diventato tra i paesaggi più famosi in tutto i mondo.

Raccontarlo non basta, è importante viverlo per farlo diventare un’esperienza  unica ..che lascia il segno , e in positivo ..   La bellezza del paesaggio caratterizza tutto il territorio di produzione del vino Orcia che varia da quello lunare delle Crete Senesi alle dolci colline con file di cipressi, castelli, abbazie, poderi e borghi medievali della Val d’Orcia.

Un territorio di artigianato artistico e di eccellenze alimentari: vino DOC Orcia, olio extravergine, tartufi bianchi, salumi, zafferano, allevamenti bradi di maiali medioevali “Cinta senese”, di buoi chianini – il “gigante bianco” amato anche dagli antichi romani, pecore per la produzione di cacio pecorino. I campi di cereali dominano il panorama alternandosi con pascoli, piante di ulivo secolari e vigne. Oggi i 12 comuni dell’Orcia sono fra le destinazioni turistiche più esclusive anche grazie alla presenza di centri termali d’eccellenza.

Il vino Orcia DOC  

La denominazione Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e comprende le varietà Orcia ottenuto da uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia “Sangiovese” con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche con la menzione “Riserva”. La denominazione Orcia comprende anche le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. I vini  sono l’evidente espressione dell’impegno e della passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie. In un’epoca di globalizzazione, il vino Orcia è un prodotto di qualità, fatto da chi vive in mezzo alle vigne, nel rispetto della natura e con ottime competenze di enologia e viticultura. Le tipologie principali sono vini rossi di notevole struttura, armonia, complessità e capacità di invecchiamento. Grandi vini che hanno l’eleganza di una terra antica e bellissima. 

La Zona di produzione

Il vino Orcia è prodotto nelle colline del Sud della Toscana, in 12 comuni: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

La storia 

Il territorio dell’Orcia DOC era popolato in epoca etrusca e romana quando venne percorso dalla Via Cassia e furono costruiti castrum, ville e terme. In epoca medioevale lo stesso tratto viario diventò Via Francigena e collegò l’Europa settentrionale a Roma. La presenza di un intenso transito di mercanti, pellegrini e soldati favorì la nascita di “spedali”, arricchì i piccoli centri lungo il percorso e rese necessaria la costruzione di castelli e rocche anche per proteggere i raccolti (Grancie dell’Ospedale di Siena). Erano infatti frequenti gli assalti dei briganti. Ancora oggi sono visibili le tracce di questo passato. 

Il carattere collinare del suolo favorì un insediamento rurale sparso e la coltivazione promiscua in piccoli campicelli. Ogni podere aveva piccoli allevamenti di pecore e maiali accanto alla coltivazione di cereali, olivi, viti, alberi da frutto e ortaggi.  Questi elementi si sono mantenuti per secoli fino agli anni sessanta quando avvenne un massiccio esodo dalle campagne. Il turismo è stato il motore del recupero di questo territorio e del suo patrimonio edilizio. Oggi i 12 comuni dell’Orcia sono fra le destinazioni turistiche più esclusive anche grazie alla presenza di centri termali d’eccellenza. La creazione dell’Orcia DOC ha coinciso con un cambiamento climatico che ha fatto cessare le gelate primaverili.  A seguito dell’istituzione della denominazione sono sorte o hanno ripreso l’attività circa 60 cantine, di cui 40 associate al Consorzio. Anche il patrimonio viticolo è consistentemente aumentato con nuovi vigneti specializzati, pensati fino dall’origine all’alta qualità delle uve.

TURISMO DEL VINO NELLA DOC ORCIA

 Nell’anno in cui l’enoturismo è stato messo a dura prova le cantine del Consorzio del Vino Orcia rilanciano le loro eccellenze e il loro territorio:10 piccole realtà si uniscono in una iniziativa che coniuga l’armonia delle colline della Val d’Orcia con il piacere di degustare l’Orcia,  tra i vini più belli del mondo

Nei mesi di agosto e settembre 2020 infatti, 10 cantine offriranno un brindisi nei punti panoramici più belli del territorio (la prenotazione è obbligatoria). «È il nostro modo per offrire benessere dopo il lockdown» ha spiegato la Presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini, facendo riferimento alla “terapia del paesaggio”  protagonista Il panorama che  si prende la rivincita contrastando la paura di uscire e tornare alla socialità.  

Le cantine partecipanti all’ iniziativa sono Bagnaia, Campotondo, Capitoni, Donatella Cinelli Colombini, I Loghi, Poggio al Vento, Poggio Grande, Sassodisole, Trequanda e Valdorcia Terre Senesi

Sono aziende dove quasi sempre sono i titolari a produrre personalmente il vino e spesso raccontano ai visitatori i segreti sui vigneti e sulle loro bottiglie. Nelle loro cantine si respira “aria di casa” e si percepisce la passione e la dedizione che c’è dietro ogni piccola scelta produttiva.

La Denominazione Orcia è nata nel 2000 nel Sud della Toscana, tra i territori del Brunello e del Vino Nobile, e nel tempo è riuscita a farsi conoscere come una delle Doc emergenti più promettenti. L’Orcia è un “vino artigianale” prodotto in circa 300.000 bottiglie annue e commercializzato quasi interamente nel territorio di produzione. Si tratta di un’area di 12 comuni (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda; inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena) con un numero impressionante di monumenti d’arte e centri storici di grande bellezza. La Val d’Orcia è un’area che prima dell’epidemia riceveva ogni anno oltre un milione di visitatori ed escursionisti giornalieri, e che adesso sta riprendendo piano piano i suoi ritmi, dimostrandosi ancora una volta ospitale e capace di rigenerare mente e corpo. 

CHALLENGE #BRINDISICONVISTAORCIA

I produttori dell’Orcia hanno pensato di rendere l’iniziativa ancora più interessante coinvolgendo i partecipanti ai “Brindisi con vista”. 

Verrà chiesto ai visitatori di pubblicare su Instagram un’immagine della loro esperienza di assaggio con l’hashtag #brindisiconvistaorcia. La foto verrà re-postata dal Consorzio del Vino Orcia sia come story che come post.

Alla fine di settembre una giuria di fotografi – Paolo Naldi e Dominique Bollinger – sceglierà l’immagine più bella e il suo autore riceverà in premio una bellissima sorpresa.

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Scritto da

Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.