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Rubrica di Emanuela Medi
 

Riapertura Horeca Italiana vale 6,5 mld di euro per consumi vino

Secondo l’indagine  dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor realizzata ad Aprile su un campione di 1000 consumatori di vino , solo il 23% degli italiani( in prevalenza donne del sud che hanno perso il posto di lavoro) andrà meno al ristorante, a fronte di un 58% che non cambierà nulla, fatte salve le norme di sicurezza.

Non manca un 10% che spenderà di più per effetto” rivalsa” in beni voluttuari, come il vino. Ma  gli occhi sono puntati su HORECA” che con la riapertura del 18 maggio,  un canale che vale 6,5 miliardi di euro l’anno,  tra i più penalizzati dall’emergenza- come osserva il direttore generale di Veronafiere Alberto Mantovani- possa ri prendere il proprio cammino, visto che vino, accoglienza  e ristorazione sono il primo fattore distintivo del nostro paese nel mondo, con una media di 18 mila buyer italiani dell’Horeca dei quali 2/3 legati  alla  ristorazione”

Per il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini: “Il ruolo della ristorazione e gli effetti del lockdown sulle vendite di vino – sia in Italia che all’estero – sono anche desumibili dalle giacenze a fine aprile di quest’anno, che evidenziano le penalizzazioni subite da alcune blasonate denominazioni che trovano nell’horeca il principale canale di commercializzazione. Si pensi al +9% di volumi in giacenza del Montefalco Sagrantino e del Nobile di Montepulciano, dell’8% del Chianti Classico o alle maggiori eccedenze di bianchi importanti come Falanghina (+16%) e Soave (+24%). Ma il danno inferto dalla chiusura non è solo prerogativa dei vini di fascia premium: si pensi al +36% in giacenza di Castelli Romani o al +22% di Frascati, vini tipicamente somministrati dalle trattorie della Capitale, non solo rimaste chiuse ma purtroppo anche a corto di avventori stranieri”.

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