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Rubrica di Emanuela Medi

Ricerca: Convivialità e crisi economica: due aspetti della dieta mediterranea


Intervista con il Prof Giovanni de Gaetano dell’istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed



Prof De Gaetano, Esiste la dieta mediterranea e cosa mette in comune la dieta di un piemontese con quella di un siciliano?

Vorrei chiarire che con il termine dieta mediterranea si intende un modo di alimentarsi tipico delle aree del bacino del mediterraneo; Italia, Grecia, Spagna e alcune aree del Nord Africa. La caratteristica di questa alimentazione è quella di mangiare alcuni cibi più di altri, e di combinarli in un certo modo .La pasta è spesso condita con verdure e al posto del burro si preferisce l’olio di oliva. Non ultima è diffusa l’abitudine di accompagnare il pasto con uno o due bicchieri di vino in particolare rosso. Voglio far notare che recentemente è stata introdotta nella piramide alimentare la convivialità, elemento tipico e distintivo che hanno molte popolazioni mediterranee nella attitudine alla dieta mediterranea.e nei confronti del cibo. In questo aspetto come nella abitudine a preferire alcuni cibi, il piemontese non è molto differente dal siciliano . Molti nostri studi confermano questo: la adesione al modello mediterraneo che è sostanzialmente uguale in tutte le aree del paese.
La crisi economica ha influito sula dieta mediterranea e ha ancora senso parlare della stessa?

E’ vero la crisi economica ha accentuato le diseguaglianze in tanti settori, ed è all’origine anche di diversità alimentari. Dal 2007 è iniziata una differente adesione alimentare. Sembra un paradosso ma ai tempi di Keys, lo scienziato americano che negli anni 50’ aveva studiato il regime alimentare di diverse aree del Sud , l’allora dieta  era identificata come povera, tipica dei contadini, di coloro che avevano poco su cui contare. Oggi le cose sono cambiare e sono i benestanti a poter seguire una alimentazione sana. Sempre da un nostro studio economico un pasto per quattro persone di pasta, verdura, carne e frutta è improponibile perché facilmente si raggiungono le 2.400 euro a persona! Purtroppo le calorie a buon mercato sono anche quelle di bassa qualità e quelle che favoriscono l’obesità e il diabete. Se poi -lei mi chiede- ha senso parlare ancora di dieta mediterranea? io le rispondo che invece dobbiamo difenderla e diffonderla essendo il regime che più di ogni altro è in grado di difendere la nostra salute dalle malattie cardiovascolari, dai tumori e molto altro ancora.

Che ruolo ha la carne nella dieta mediterranea?

La carne è posta al vertice della piramide alimentare tra i cibi da consumare con moderazione, una volta la settimana. Più elasticità per la carne bianca, anche due volte la settimana. Questa collocazione segue un principio: nessun alimento è considerato a sé stante, come invece appare nell’elenco stilato recentemente dall’OMS, ma tutti i cibi devono essere considerati nel complesso dell’alimentazione. Ovviamente un consumo eccessivo di carne “ bruciata” sulla brace o conservata in insaccati e ricca di sale, va sconsigliata. 
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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.