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Rubrica di Emanuela Medi

Ricerca: Il gusto degli Italiani: I primi risultati del progetto Italian Taste

Finalmente ci siamo! A giorni, precisamente l’8 di Aprile a Roma, verranno presentati i primi risultati del ” Progetto Italian Taste”. Il progetto firmato dalla Società Italiana delle Scienze Sensoriali ha visto la partecipazione di numerosissimi soci aderenti a centri di ricerca universitari e di aziende, in particolare alimentari: obiettivo realizzare un grande data base sulle preferenze alimentari e i gusti degli Italiani per creare i tanti profili dei consumatori e definire, non il gusto degli Italiani, ma i gusti degli Italiani. Un progetto ambizioso della durata di tre anni, e che ha al suo attivo già i primi 1310 test relativi al primo anno. Già loro ci diranno molto visto che sono stati esaminati le tendenze- amaro, dolce, acido e anche l’astringenza, per le bevande alcoliche, l’impatto psicologico, genetico, le attitudini, le preferenze. Anche il numero delle papille sono oggetto di un ampio studio di Sara Spinelli, Semiosensory della SISS: in pratica ”dimmi che bocca hai e ti dirò chi sei”.

“Ci sono persone- dice l’esperta- che sono più sensibili ad un composto che si chiama PROP, che ha un sapore amaro. Alcuni non lo sentono proprio e non sentono alcun sapore ed è una cosa abbastanza comune. Altri  invece hanno un indice di sensibilità alto a sensazioni come l’amaro,l’acidità, l’astringenza legato all’alcool in bocca. Queste sensibilità potrebbero costituire una barriera al consumo”. “Ogni team, ben 22, ha sviluppato un aspetto particolare, -precisa la dott.ssa Flavia Gasperi responsabile della unità sensoriale Fondazione  Edmund Mach San Michele all’Adige- il nostro ha esaminato il grado di intensità di un componente in un prodotto es il dolce come percepito e il gradimento dello stesso. L’obiettivo -continua Flavia Gasperi- è quello di tracciare una sorta di identikid (o di vari identikid) del consumatore e caratterizzare  ovviamente i vari comportamenti. Tutto questo potrà servire a indirizzare politiche e scelte in materia di prevenzione e promozione di corretti stili di vita ma anche lo stesso comparto alimentare industriale e non. Infatti dice il presidente della SISS Enrico Monteleone, il giudizio dei nostri “scrutatori e assaggiatori” comprende piatti e alimenti che rientrano nel quotidiano ma un quotidiano in cui sono presenti ingredienti e alimenti anche di derivazione non italiana. Sono state studiate le ore, le quantità, l’approccio diversificato in base alla costituzione  familiare proprio perché ormai siamo convinti che non esiste più un modo alimentare unico e da consigliarsi a tutti, ma più modelli alimentari”.
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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.