Imbarazzo, scomodità e indifferenza. Sono queste le principali ragioni che spingono la maggior parte delle persone, quando si trovano al ristorante, a NON chiedere di portare via ciò che è avanzato, sia che si tratti di cibo che di vino.
Cosa fare dunque per invertire questa tendenza e ridurre lo spreco alimentare? Fipe ( Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Comieco (il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo di Carte e Cartone) hanno lanciato un concorso per “italianizzare” la parola inglese DoggyBag, cioè la scatolina che permette agli avventori di un ristorante di portar via ciò che è stato ordinato in eccesso. “Rimpiattino”, è il nome scelto, coniato dal ristorante Duke’s di Roma.
Per l’80% dei ristoratori intervistati il problema dello spreco è rilevante( tra questi il 50% lo considera molto rilevante.) Il momento in cui avviene lo spreco maggiore – secondo il sondaggio Fipe – è il consumo finale seguito dall’approvvigionamento e dalla preparazione, considerati a pari merito. Certo, per la maggior parte dei ristoratori lo spreco avviene perché i clienti non mangiano tutto quello che viene ordinato( 55%) cui si aggiunge un atteggiamento culturale: i clienti non chiedono di portare via quello che non hanno mangiato anche se la quantità è rilevante, fatto dichiarato dagli stessi intervistati( 69%)Lo stesso problema con le stesse modalità si presenta per il vino. I motivi: imbarazzo, scomodità, indifferenza
I ristoratori fanno qualcosa? Il 43% propone di sua iniziativa di portare via quello che non è stato consumato, un 34% lo fa raramente e il restante 25% non lo fa mai “Rimpiattino- dice il Presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani- significa rielaborare gli avanzi del giorno prima risparmiando, nel rispetto del cibo che non si spreca e del lavoro necessari per portarlo in tavola”
Nei prossimi giorni partirà la produzione dei primi 1.000 pezzi di scatole che saranno distribuiti già in 1.000 ristoranti, con 30.000 che l’hanno richiesto, a dimostrazione di una iniziativa che può essere uno strumento importante di sostenibilità ambientale
Carlo Montalbetti Direttore Generale Comieco ricorda che ogni anno “una famiglia italiana getta in media 145kg di cibo nei rifiuti e che lo spreco alimentare in Italia ha un valore di circa 16 miliardi di euro all’anno”.
Claudio Chiricolo