E’ di questi giorni la seconda ondata di lanci della vespa samurai utili a contrastare la diffusione della cimice asiatica marmorata. Il gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente ( UniTrento-Ferm) aveva già individuato una ventina di siti a in Trentino in cui ad Aprile l’allevamento Trissolcus specializzato nel parassitare le uova di cimice del primo nucleo di microvespe da moltiplicare arrivato dal Crea, ha effettuato i primi lanci. Ora il raddoppio.
Nonostante l’emergenza Covid-19 ricercatori e tecnici sono, dunque, in piena attività, e assicurano che la vespina, è assolutamente innocua per l’uomo e per gli altri organismi. In particolare, saranno rilasciate 100 femmine di vespa samurai T. japonicus, in ambienti semi-naturali caratterizzati da presenza di colture agrarie (frutteti), margini boschivi e a ridotto input chimico che permetteranno alla specie di insediarsi nel territorio a salvaguardia delle produzioni locali.
Lo scorso anno questa gentile bestiolina ha distrutto circa il 100% del raccolto di frutta nella regione Friuli Venezia Giulia, causato danni per 270 milioni di euro in Toscana( dati Coldiretti) e infestato le culture di gran parte del Piemonte, Trentino e molte altre regioni.