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Rubrica di Emanuela Medi
 

Siddura in Russia ed Estremo Oriente

262 milioni di euro, ed un incremento del mercato del 14% nell’ultimo anno : sono i numeri dell’export di vini italiani in Russia, paese tra i primi al mondo per apprezzamento dei vini nostrani, cui Siddùra sta puntando, basando la propria offerta sui tre pilastri della vendita di un vino all’estero: il packaging, la comunicazione e la qualità del prodotto.

Il vino Sardo di Siddùra, in particolare, riesce ad avere un grande appeal sul popolo russo grazie all’identità del suo popolo, forte e deciso proprio come i Russi, che ritrovano così in qualche modo i loro valori: l’ambiente ancora integro della Sardegna e la qualità dei vini .

Non solo Russia però, nei piani di Siddùra c’è  anche l’EstremoOriente, luogo in cui già nel 2018 è iniziato il viaggio dell’azienda sarda, grazie ad una forte partnership con importatori specializzati nel mercato Giapponese. I Luoghi chiave del Giappone sono Tokyo primo su tutti, ma anche HongKong e Singapore.

“Siddùra è una realtà che si sta rafforzando velocemente anche fuori dall’Europa – sottolinea Marco Montali delegato alle attività export dell’azienda gallurse – siamo già attivi in America del Nord e, da alcuni mesi, in Giappone. L’obiettivo da raggiungere entro quest’anno è consolidare il mercato nipponico ed entrare in luoghi dove esiste da tempo una importante cultura del vino, come Hong Kong e Singapore. Anche la Corea del Sud, con la giusta strategia, può essere molto interessante: la richiesta di vino di qualità non manca”

Ultimo, ma non per importanza, resta poi il mercato Cinese, che è influenzato  soprattutto dalla notorietà del brand, punto sul quale l’Italia sta facendo passi avanti ma sul quale i vini sardi hanno ancora margini di miglioramento.

Claudio Chiricolo

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