La notizia era ventilata, socio cinese per Vinitaly: realizzare una manifestazione che diventi una piattaforma permanente per il made in Italy in Cina.
L’accordo sarà ufficializzato nel corso della prossima 53ma Edizione Vinitaly 2019 (7-10 aprile prossimi) che si presenta con numeri da record. 4.600 espositori provenienti da 35 paesi, 130 new entry, oltre 99mila metri di superficie espositiva, 16.000 etichette in catalogo che è possibile consultare su una directory tradotta in 9 lingue.
E sarà proprio il mercato asiatico, in particolare Cina, Giappone, Hong Kong e Corea del Sud per gli esperti di Monisma-Wine Monitor- a rappresentare una sfida per vino italiano che ha deboli posizioni di mercato (6,5) a fronte di colossi come la Francia (50,2%) Australia (1,9)% e Cile (8,9%).
Accordi commerciali con Pechino (come fatto in Brasile) è la migliore strategia da seguire per garantire migliori condizioni di accesso al mercato.
Claudio Chiricolo