Dopo la presa di posizione del presidente Piero Mastroberardino Presidente del gruppo vini di Federvini favorevole allo spostamento di data di Vinitaly, sono non pochi gli imprenditori che si stanno interrogando sull’opportunità di mantenere per Giugno l’impegno preso dall’Ente Fiera di Verona. A Vinosano hanno detto: Walter Massa, la più autorevole voce del Timorasso dei Colli Tortonesi” Penso sia un errore la data di Vinitaly, ancora troppe incertezze.
E’ meglio che tutti ci riassettiamo: meglio aspettare per ripartire con gli interlocutori giusti che non sono i ristoratori e gli alberghi ma i compratori soprattutto stranieri che rischiamo di non avere”. Dello stesso avviso Donatella Cinelli Colombini, presidente delle” Donne del vino” Aspettiamo, aspettiamo che qualcosa maturi, lo dico d’istinto, ma in questo momento è tutto prematuro..certo 12 mesi può essere molto ma avremo più certezze e la sicurezza che il brutto è passato. Noi abbiamo tutto chiuso, reception, amministrazione, locali, si lavora solo in vigna, noi come tanti altri ma il comparto è in grande sofferenza.”
Per l’altoatesino wine maker, Hans Terzer” Io vorrei dimostrare che teniamo al Vinitaly a questa importante fiera, ma prima di tutto penso alla salute di tutti noi. Il problema è che non saremo pronti per quella data e soprattutto non penso saranno pronti i Buyer tedeschi e americani.
Autorevole e fuori dal coro la posizione di Giampietro Comolli presidente Osservatorio Economico vini Italiani(OVSE-CEVES): ”Da anni penso a Vinitaly come alternativa mondiale unica e vera a Prowein. Vinitaly sta contribuendo a promuovere il vino-Italy nel mondo, deve osare e moltiplicare presenze estere in mercato sconosciuti. Può essere la nostra Sopexa. Vinitaly non deve essere una esposizione fieristica nazionale, deve calamitare il mondo del vino soprattutto quello nuovo in Italia, attrarre operators di comparto non solo di settore. Un palcoscenico di “primassaggi” riservati è cassa di risonanza per importatori e distributori. La data primaverile è storica, apre l’annata, non la cambierei. Bisogna incrementare contatti diretti pre-post, coinvolgendo molto di più le ambasciate italiane nel mondo. Vinitaly può coesistere lo stesso anno di Bordeaux, non ci cambia la vita.”
Vinitaly deve diventare biennale tale da essere un evento unico “Di parere contrario Sergio Bottega imprenditore trevigiano e presidente di Bottega Spa “Io sarei dell’idea di mantenere la data ,penso che Vinitaly si debba fare, in quanto è la nostra unica opportunità per incontrare acquirenti stranieri. Mancano ancora tre mesi e a meno che non succedano eventi catastrofici, questa importante fiera non deve essere cancellata” Non solo i grandi, piccoli imprenditori sono preoccupati della data come Antonio Gabriele dell’omonima azienda agricola di Pantelleria” Saremo tutti pronti quando ancora c’è una grave incertezza mondiale che al momento interessa la Francia, la Germania, l’America..? Non credo ma probabilmente nell’incertezza è meglio spostare”
Emanuela Medi, giornalista