L’interesse per la raffigurazione di scene di vita quotidiana è rintracciabile già nei secoli precedenti il XVII, epoca in cui la pittura di genere si afferma diventando un genere artistico autonomo. Particolarmente incline a narrare i più tradizionali temi religiosi in chiave domestica, è Domenico Ghirlandaio.
A questo pittore si deve un interessante documento sull'uso medicinale del vino nel Quattrocento. Si tratta di un episodio della vita del Battista affrescato sulla parete destra della cappella Tornabuoni nella Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. Qui, a Elisabetta pallida e emaciata ancora a letto per la fatica del parto, una fantesca reca su un vassoio un bicchiere e due bottiglie di acqua e di vino. Nonostante le convinzioni che il vino non poteva essere bevuto dalle donne, è veramente straordinario il caso di Elisabetta, puerpera attempata, cui si rendeva necessario il vino come medicamento insostituibile per convalescenti e nutrici.
Il vino compare spesso nelle opere del Velasquez e, fra queste nel dipinto,” Ragazza e due popolani a tavola “ conservato a Budapest nello Szèpmuveszeti Museum. In questo quadro una giovane fanciulla serve del vino a un uomo anziano mentre, di fronte, un giovane dell’aspetto poco più che adolescente sembra protestare per essere rimasto escluso dalla