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Rubrica di Emanuela Medi
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Ma chi fa attenzione alle calorie provenienti da cibi ultra-processati. Una domanda pertinente cui ha risposto uno studio pubblicato su Jama, importante rivista scientifica, da cui emerge che il 67% delle calorie proviene da alimenti ultra-processati come merendine e piatti pronti che rientrano nei menu standard dei bambini Succede in America ma qusti menu sono ormai diffusissimi anche in Europa .

Sono questi alcuni tra i primi risultati del Sistema di sorveglianza sui determinanti di salute nella prima infanzia, coordinato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), a cui partecipano 11 regioni, promosso e finanziato dal Ministero della Salute. Lo studio ha coinvolto circa 30.000 mamme intervistate nei centri vaccinali tra dicembre 2018 ed aprile 2019. “Nel periodo compreso tra il concepimento e il compimento del secondo anno di vita si pongono le basi per lo sviluppo psico-fisico del bambino – dichiara Angela Spinelli, Direttrice del Centro Nazionale Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute dell’ISS. I risultati, se evidenziano che ormai molti genitori hanno compreso l’importanza di mettere a dormire i neonati a pancia in su  per prevenire la morte improvvisa in culla , è diminuita la percentuale di mamme che non allattano:  solo una mamma su 4 allatta il proprio bambino in maniera esclusiva a 4-5 mesi di vita e ancora molte non assumono l’acido folico prima dell’inizio della gravidanza”.  Non solo, lo studio evidenzia che la quasi totalità (93,8%) delle mamme riferisce di non aver fumato in gravidanza, buona pratica importante per evitare basso peso alla nascita del bambino con la conseguenza di alto rischio di asma e infezioni dell'apparato respiratorio.

Ancora una volta la sugar tax, che puntualmente rientra come ipotesi della manovra di bilancio, salvo poi essere smentita, riapre il dibattito sul consumo di zuccheri come causa di sovrappeso e obesità soprattutto nella popolazione infantile. Tutti d’accordo nel sostenere che questa misura sarà tanto più efficace quanto non verrà usata come strumento per fare cassa ma per attuare quella educazione alimentare di cui si parla da decenni. Ma l’assunzione di zuccheri è veramente il problema principale dei bambini italiani? Partiamo da un dato: non esistono al momento studi scientifici definitivi (dice EFSA)che consentano di indicare il limite di zucchero oltre il quale non è opportuno andare per non sovraccaricare il nostro organismo. La stessa Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) pur indicando il dato del 10% delle calorie che non deve essere superato giornalmente da un individuo(su 2000 calorie il 10% equivale a circa 50 gr di zuccheri)fa presente che le evidenze su cui la scelta del valore limite del 10% è stata basata sono di qualità modesta o scarsa, e correlano il consumo di zuccheri alle carie dentali (e non al sovrappeso o all’obesità). C’è poi un altro dato interessante: i bambini italiani - è vero - sono in

Il tocco prolungato, simile a una carezza, determina una riduzione dello stress nei neonati prematuri. Lo afferma lo studio “Dynamic touch reduces physiological arousal in preterm infants: A role for c-tactile afferents?” realizzato da un team internazionale (Ospedale Buzzi di Milano, Università di Milano-Bicocca, Fondazione COME Collaboration di Pescara, Istituto Osteopatia Milano e l’Università John Moores di Liverpool) e recentemente pubblicato sulla rivista Developmental Cognitive Neuroscience (https://doi.org/10.1016/j.dcn.2019.100703). I risultati indicano che la carezza produce un miglioramento in diversi parametri fisiologici, quali il livello di ossigenazione sanguigna e il battito cardiaco nei neonati pre-termine tra le 28 e le 37 settimane di gestazione. Lo studio ha preso in esame gli afferenti C-tattili (CT- una classe di fibre nervose non mielinizzate attivate da un tocco continuo a bassa intensità,)del tutto simile ad una carezza. Tali fibre sembrano avere un importante ruolo nel modulare diversi aspetti dell’interazione sociale nell’uomo e in molte specie animali. Il tocco, mirato all'attivazione delle fibre CT, attiva aree cerebrali quali la corteccia insulare posteriore ed è in grado di ridurre l'eccitazione del sistema autonomo(il sistema che controlla gli organi interni) generalmente correlata a stress e dolore. La ricerca, nello specifico, ha confrontato l'effetto di cinque minuti di stimolazioni effettuate sulla schiena alla velocità ottimale delle fibre CT con cinque minuti di tocco statico , sulla frequenza