#VIAGGIONELVINO
Fluidità, souplesse, prevaricazione di ogni stereotipo varietale. Parlare del Bolgheri Superiore Le Gonnare di Fabio Motta come di un piccolo Masseto può sembrare retorico e un po' esagerato, ma che catturi il "genius loci" bolgherese non può negarlo nessuno. Fabio, origini varesine, laurea in scienze agricole a Milano e una lunga esperienza alla corte di Michele Satta, di cui poi ha sposato la figlia, rappresenta il volto nuovo di un territorio che, dopo l’exploit degli anni 90' e dei primi duemila, si è un po' fossilizzato. Nel 2010 ha preso in affitto quattro ettari piantati a Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese, e ha cominciato a produrre il Bolgheri Rosso Pievi. Nel 2012 ha acquistato il vigneto Le Gonnare, dal quale trae l'omonimo vino a base Merlot con un una piccola percentuale di Syrah, vitigno tanto caro al suo maestro nonché suocero. A distinguere il suo approccio da quello di molti suoi vicini è la ricerca della "trasparenza del legno" e la rinuncia a qualunque sotterfugio enologico. La fermentazione di Le Gonnare avviene in tini troncoconici senza l'aggiunta di lieviti, l'affinamento ha luogo in barrique perlopiù usate e l'utilizzo della solforosa è ridotto al minimo. Il risultato è un vino che evoca visioni carducciane. Il