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Rubrica di Emanuela Medi
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Si chiama M+M 18 Perpetuelle Sbagliato® (Millesimato 2018 + Multi-millesimo) Blanc de Noirs la novità di Enrico Serafino. Questa risiede nell’unire due metodi in un modo mai dichiarato prima nella denominazione: il prolungato affinamento di 30 mesi prima del tiraggio, che è l’operazione di imbottigliamento per la presa di spuma nel Metodo Classico, del vino base 2018 (85%), e la frazione multi-millesimo, ovvero ispirata alla Réserve Perpetuelle, ottenuta con vini dal 2015 al 2018.

“Brindisi tricolori in grande spolvero, dice Giampietro Comolli presidente Ovse-Ceves “Saranno circa 750 milioni le bottiglie di bollicine nazionali stappate all’estero (di più quelle spedite) per un valore alla produzione di 3 miliardi di euro (pari al 36% del totale enoico esportato), di cui circa 1,7 miliardi di euro derivanti dal solo sistema Prosecco Spumante composto da 3 docg e 1 doc interregionale.

Il vino e’ un bene nazionale per imprese, bilancio, export, occupazione. Sotto l’ombrellone beviamo effervescente e spumeggiante. Fa allegria e dinamicita’. La qualità organolettica delle bollicine italiane sembra non essere più in discussione. Con il piccolo fenomeno franciacorta di 15-18 anni fa che ha iniziato a scalfire l’immagine e il valore simbolo e storico dello Champagne e poi l’avvento prepotente e dirompente del Sistema prosecco Docg-Doc di 5-7 anni fa. Il 2019 ha sancito e confermato alcuni primi posti dell’Italia spumeggiante: primo paese produttore al mondo e primo esportatore per volumi, il primo paese al mondo per la più alta biodiversità di vitigno da cui si ottengono uve per i vini spumanti. Prodotte 750 milioni di bottiglie e qualche milione meno spedite e consumate in 365 giorni, in 116 paesi, per un valore all’origine di    1,892     mld/euro e un valore al consumo globale (nazionale e estero) di 6,181    mld/euro. Consumo interno nazionale non elevato ma buono arrivando a sfiorare le 200 mio/bott, ben 545 mio/bott esportate (di cui 430 targate docg e doc Prosecco). Il vino spumante è sempre più un biglietto da visita e di attrazione turistica importante, per questo il Covid19 sta influenzando consumi e valore già nel

Lasciamo la storia e l’enologia e una volta tanto parliamo di fisica.Sicuramente alla base della formazione delle bollicine c’è una legge che stabilisce l’obbligo di un costante equilibrio tra le molecole di gas-anidride carbonica, presenti nel vino nella porzione di aria sotto il tappo della bottiglia e quelle disciolte nel liquido. Il risultato è che quando apriamo la bottiglia l’equilibrio si rompe, il gas, nel tentativo di ripristinare questo equilibrio, prende la via di fuga verso l’alto…ed ecco, le bollicine! L’enologia ha fatto certamente molto altro, ma il principio rimane ed è doveroso ricordarlo! Dove nasce? Da una scoperta casuale di qualche contadino, dai Greci, dai Romani e ancor prima- secondo testimonianze che si rincorrono, addirittura dai tempi di Omero. La storia è piena di vini con qualche effervescenza. Sulla tecnica di preparazione dei vini a fermentazione naturale in bottiglia, ancora prima, molto prima di Dom Perignon, noi Italiani possiamo dire la nostra. A dire la sua è un testo stampato a Brescia nel 1570 scritto dal medico bresciano Giacomo Conforti dal titolo “Libellus de vino mordaci”, utile tra l’altro per comprendere i vini nella zona di Franciacorta. Costui già allora descriveva la diffusione e il largo consumo di vini della zona,

L’anno 2020 del vino italiano si sta per chiudere con il risultato economico peggiore degli ultimi 30 anni, dopo anni, soprattutto gli ultimi 6, di grande crescita  per le bollicine made in Italy, diventate le più prodotte, le più esportate e le più consumate nel mondo”. Eppure all’insegna del CinCinWebinar- dice Giampietro Comolli presidente di Ovse-Ceves (Osservatorio Centro Studio Economici Vini Speciali) - che ha curato il report economico sull’andamento del vino italiano con particolare attenzione alle bollicine- ognuno , nelle prossime festività, beve a casa propria la sua bottiglia o i bicchieri in base al numero dei parenti conviventi… e intanto chiacchera con gli amici tra uno skype e un zoom, e probabilmente qualche calice in più si beve, ma certo non si può parlare di recupero Diverse motivazioni, oltre ai lockdown, hanno inciso in modo determinante sul crollo di volumi e valori, pur facendo registrare nei primi 2 mesi dell’anno un risultato eccezionale con un +13% in valore e un +9% in volumi nell’export”. Purtroppo i dati relativi alle spedizioni e distribuzione in Italia degli ultimi mesi di consegne (ottobre-novembre) sono i più bassi di sempre. La previsione di un semi lockdown , si è avverato. Con le chiusure, seppur mirate,

Il caratteristico aspetto degli spumanti, è dovuto a una elevata quantità di anidride carbonica. Essa può essere ottenuta prolungando la fermentazione, aggiungendo zuccheri e lieviti prima a livello di mosto e successivamente nel processo di invecchiamento in bottiglia. Le bottiglie sono inclinate e frequentemente ruotate e i residui di lieviti e altri prodotti si lasciano precipitare nel collo delle stesse. La fisica interviene a questo punto: si provoca il congelamento del tratto terminale della bottiglia (in genere con azoto liquido, che a pressione ordinaria bolle a una temperatura di 77 K, pari a circa −196◦C, e tale temperatura mantiene sino alla totale evaporazione) e la rimozione della porzione non gradita. Ma poiché parliamo di fisica  è interessante l’analisi  del caratteristico “perlage” e il particolare “frizzare” dello spumante. Il piacevole suono delle bollicine che accompagnano lo spruzzo e il mescere dello spumante è il risultato di un processo “a valanga”. Infatti, tale “suono” è in realtà la somma di molti lievi scoppiettii di bolle individuali, come è stato recentemente dettagliato da ricercatori dell'Università di Liegi.  Se l’esplosione delle bolle avvenisse a tasso costante si sentirebbe un fruscio uniforme, come il disturbo sottostante nelle trasmissioni radio.. Invece, nel caso dello spumante il “fizz”