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Rubrica di Emanuela Medi
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Un mito da sfatare: dessert e vino secco come lo spumante. Il criterio di abbinamento che permette a un cibo dolce di esaltare il sapore e le qualità di un vino (e viceversa) avviene per concordanza come ci ha trasmesso il grande Veronelli citando i migliori “Matrimoni d’Amore vino  e cibo  Questi si combinano fra loro per creare armonia, senza prevalere l’uno sull’altro, ma per assecondare il gusto con le stesse caratteristiche.” Per Natale allora proponiamo un prodotto immancabile sulle nostre tavole: il Panettone. “…L’inventore del Panettone, sarebbe un tale Toni, aiutante nella cucina di Ludovico il Moro durante il Medioevo. La storia narra che alla vigilia di un Natale, il capocuoco degli Sforza bruciò il dolce preparato per il banchetto ducale; allora Toni, sacrificando il suo lievito madre, lavorò l’impasto con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi per un risultato così soffice che Ludovico il Moro intitolò questo omaggio “Pan de Toni” in onore del creatore. Fino ai primi del Novecento veniva infornato senza alcuno stampo, la forma attuale del Panettone fu definita negli anni ‘20 da Angelo Motta, ispirato aldolce pasquale “kulic” della tradizione ortodossa, quindi aggiunse del burro e lo avvolse nella carta paglia…” L’abbinamento ideale con il Panettone è lo Spumante Moscato Giallo

Quest’anno sfatiamo quel mito secondo cui il pasto si conclude abbinando il dessert a un vino secco, come lo spumante brut. Ecco, questa è un abitudine errata. Il criterio di abbinamento che permette a un cibo dolce di esaltare il sapore e le qualità di un vino (e viceversa) avviene per concordanza. Come ci ha trasmesso il grande Veronelli citando i migliori “Matrimoni d’Amore”vino e cibo si combinano fra loro per creare armonia, senza prevalere l’uno sull’altro, ma per assecondare il gusto con le stesse caratteristiche. Per Natale allora proponiamo un prodotto immancabile sulle nostre tavole: il Panettone. “…L’inventore del Panettone, sarebbe un tale Toni, aiutante nella cucina di Ludovico il Moro durante il Medioevo. La storia narra che alla vigilia di un Natale, il capocuoco degli Sforza bruciò il dolce preparato per il banchetto ducale; allora Toni, sacrificando il suo lievito madre, lavorò l’impasto con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi per un risultato così soffice che Ludovico il Moro intitolò questo omaggio “Pan de Toni” in onore del creatore. Fino ai primi del Novecento veniva infornato senza alcuno stampo, la forma attuale del Panettone fu definita negli anni ‘20 da Angelo Motta, ispirato aldolce pasquale “kulic” della tradizione ortodossa, quindi aggiunse del

Si beve di più rispetto lo scorso anno:2,5 milioni di bottiglie al giorno , 40-44 milioni per la sola serata di fine anno, per un totale di 77 milioni di tappi che volano durante le festività. E’ quanto stima l’Osservatorio Economico Vini Speciali ( Ovse) che da 1991 effettua valori e preferenze. In termini di tipologie di consumi a Natale la tradizione si è imposta per il consumo di vini dolci e dry, per l’Epifania le preferenze vanno ai rosè ancora pochi rispetto altri paesi ,mentre per la festa di capodanno si berranno vini più secchi e brut,  per un valore alla produzione di 280 milioni di euro e una spesa degli italiani di 630 milioni. Trionfano le bollicine per le quali si sborseranno ben ben 870 milioni ” Franciacorta, Valdobbiadene, Trento doc, le più richieste- dice Gianpiero Comolli, presidente Ovse- per le grandi cene con Cartizze sia brut che dry per i dolci  in alternativa al classico Asti. Non manca certo il Prosecco docg-doc che verrà stappato in 48-50 milioni di bottiglie cui si devono aggiungere gli 11 milioni di metodo tradizionale classico, 1 milione di autoctoni regionali e 10 milioni di altre tipologie come Lambrusco, Nebbiolo, Durello. Le

Un brindisi all’insegna delle eccellenze italiane, quello che avrà luogo a Palazzo Chigi  come da consuetudine prima delle feste e che riunirà il Presidente Mattarella, i ministri e i sottosegretari. Per l’occasione il panettone scelto da Alessandro Scorsone, cerimoniere e sommellier di Palazzo Chigi sarà il Panettone Classico della Pasticceria Muzzi di Foligno proposto con la guida realizzata dalle sommellier dell’Associazione le Donne del Vino e che propone gli abbinamenti tra i vini regionali italiani e i lievitati da ricorrenza.   “Il Panettone e l’Arte del Vino”, è una guida scritta in italiano e inglese che nasce dal desiderio della Pasticceria Muzzi di trasformare l’assaggio dei dolci da ricorrenza in un’esperienza anche culturale al fine di far conoscere il ricco patrimonio enologico italiano.  La guida, curata dalle Donne del Vino Cinzia Mattioli, Camilla Guiggi e Antonietta Mazzeo, propone un’ampia gamma di vini da dessert di ogni regione d’Italia, spumantizzati, ma anche fermi e passiti ottenuti in prevalenza dalla grande varietà di vitigni autoctoni presenti su tutto il territorio nazionale.  Sono ben 72 gli abbinamenti contenuti nel prezioso libretto “Il panettone e l’arte del vino” che vanno dal Fiori d’Arancio Colli Euganei Spumante, ottimo con il pandoro classico, al Gewurztraminer Passito Doc perfetto con il

48 ore, poco più al grande STAPPO: non saranno meno di 90 milioni di bottiglie di spumante che saranno stappate per il brindisi di Capodanno E se l’Italia dello spumante gode ottima salute con un trend di crescita sul mercato mondiale grazie al Prosecco, ottima salute per il tappo di sughero. Si, perché gli Italiani amano il tappo naturale, più tradizionale ed ecosostenibile di quello sintetico. E poi dove lo mettiamo il fascino del gesto celebrativo di colui che stappa la bottiglia