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Rubrica di Emanuela Medi
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Se c’è una bevanda che accomuna il 95% degli italiani, questo è il caffè parte integrante della cultura del nostro paese tanto da diventare un rito che per 8 italiani su 10( 85%) si compie al mattino Il 1° ottobre si festeggia la giornata internazionale del caffè il cui aroma, piacere, intensità, fragranza e sicuramente la sua versatilità hanno creato tante tipologie di estimatori , di modi e occasioni : ristretto, lungo, miscelato,, al bicchiere, in tazza, da soli o in compagnia da gustare al bar, in casa, in pausa pranzo.

Altromercato è la principale realtà di Commercio Equo e Solidale italiana e tra le più grandi al mondo. È una Impresa Sociale formata da 94 Soci e 225 Botteghe, gestisce rapporti con 140 organizzazioni di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo. Il lavoro di centinaia di migliaia di artigiani e contadini viene rispettato ed equamente retribuito, perché si basa su una filiera trasparente e tracciabile, che tutela i produttori, l’ambiente e garantisce la qualità dei prodotti. Altromercato propone prodotti che hanno una caratteristica comune: sono buoni per chi li sceglie e per chi li produce. La sua gamma si compone di prodotti alimentari, molti dei quali biologici, anche freschi e una selezione di prodotti tipici italiani (Solidale Italiano), una linea di igiene e cosmesi naturale (Natyr), articoli di artigianato per la casa e ricorrenze, abbigliamento e accessori della linea di moda etica.Le principali referenze sono presenti anche in 1500 punti vendita della grande distribuzione e 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, Gruppi di Acquisto Solidale. PRESENTAZIONE DOVEROSA per la proposta di un acquisto consapevole e a un prezzo trasparente visto che nel 2021 ha importato 500.000kg di caffè verde 

Perché non conoscere..meglio la seconda bevanda più consumata al mondo, la più amata dagli Italiani: il caffè? Ci ha pensato l’Università di Firenze che ha istituito il Master di primo livello Universo caffè per l’anno accademico 2021-2022 L’Italia è conosciuta per le caratteristiche delle sue tostature e preparazioni, ma altro è associare le competenze proprie della lavorazione finale e del consumo con quelle dell’origine della filiera. Questo l’obiettivo del Master.Si studieranno, perciò, i processi e i contesti di coltivazione e di prima lavorazione del caffè, le sue caratteristiche chimico-fisiche e nutrizionali, le dinamiche del mercato dei prodotti intermedi e finali. Saranno approfonditi anche i processi di selezione, tostatura, macinatura ed estrazione, in Italia e nel mondo, in modo da permettere di svolgere una prima valutazione qualitativa e organolettica dei semi e dei preparati. Senza dimenticare le varie forme di preparazione e di somministrazione della bevanda, insieme alle tendenze attuali dell’offerta del settore e le relative tecniche di marketing. Insomma un professionista del settore che come spiega il coordinatore del master Francesco Garbati Pegna –“ dovrebbe conoscere il mondo del caffè in tutti i suoi aspetti, avere una visione cosmopolita ed essere sempre aggiornato sulle nuove tendenze e sulle specificità produttive. La

Il celebre scienziato svedese Carl Nilsson, più conosciuto come Linneo (1707-1778), sulla base delle notizie e delle relazioni che gli esploratori inviavano in Europa, definì theobroma cacao quella nuova pianta, il cacao, che i Maya consideravano ab immemorabili  il cibo degli Dei, e che avrebbe rapidamente conquistato un posto d’onore nella gastronomia mondiale. Fra i suoi derivati la cioccolata, che nelle sue più svariate composizioni (alla nocciola, al pistacchio, alla mandorla, eccetera; col latte, col riso o con altri cereali; alla frutta, dall’uva ai lamponi, alle fragole) ha il posto d’onore per diffusione in tutti i paesi, dove si preparano innumerevoli dolci a base di cacao. Ma qui vorrei soffermarmi sullo scontro che suo malgrado la deliziosa cioccolata che si ottiene dal cacao dovette impegnare con altre bevande, quali il caffè e il tè.  Il successo di quest’ultimo, esotico al pari di caffè e cacao, era, come è ovvio, strettamente legato ai traffici tra Oriente e Occidente. Noto fin dalla metà del Cinquecento (ne accenna Giovambattista Ramusio nella sua monumentale opera Navigazioni e viaggi), il tè conquistò i palati europei a poco a poco. Un secolo dopo il tè poteva gustarsi quasi esclusivamente nei salotti e nelle case aristocratiche, dato il

Anche alle dosi di 400 mg giornaliere in occasioni frazionate, il consumo di caffè  non è nocivo alla salute. Trattandosi della bevanda più consumata dagli italiani ed essendo in corso la candidatura del caffè espresso   a patrimonio UNESCO  ci è sembrato interessante  riportare  alcuni elementi  di  un ampio  aggiornamento da poco pubblicato sul New England Journal of Medicine a firma di Rob van Dam, Frank Hu e Walter Willett (Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston) . Chiariamo subito che le evidenze sugli effetti positivi di un consumo moderato e regolare di caffè anche nella sua dose massima- 400mg al giorno in occasioni  frazionate- sono consolidate , dopo decenni in cui il caffè è stato considerato una bevanda esclusivamente voluttuaria, il cui apporto andava limitato per i possibili effetti negativi sulla salute del suo componente principale, la caffeina. La ricerca ha però dimostrato l’inconsistenza di questa indicazione di carattere generale, se non per gruppi di popolazione molto ben definiti, per esempio bambini e adolescenti, e suggerito di definire livelli di consumo per altri, come le donne in gravidanza e allattamento.  Nella prefazione, gli autori ricordano un altro aspetto non marginale, e cioè la presenza, nel caffè, di centinaia di altri componenti fitochimici,.se è quindi vero