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Rubrica di Emanuela Medi
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La proposta provvisoria della PAC riguarda l’inserimento delle calorie del vino in etichetta: un provvedimento che ha fatto molto discutere ma che forse ha trovato un accordo nel rispetto della tutela della salute dei consumatori. Come riporta l’agenzia Ansa le calorie per un bicchiere di vino si dovrebbero attestare in media sulle 70 calorie per 100 ml di vino, un pochettino di più di quanto previsto dalla Dieta Mediterranea che indicava il totale di 140 calorie contenute in 2 bicchieri. La proposta trova d’accordo il Segretario Generale della UIV (Unione Italiana Vini) Paolo Castelletti, che dice: “Apprezziamo l’intesa raggiunta che, peraltro, vede il vino prodotto nell’Unione Europea, Italia compresa, un ruolo di apripista nell’operazione-trasparenza con i consumatori. Senza peraltro far divenire l’etichetta un “bugiardino” con caratteri piccolissimi e in una Babele di lingue”. Paolo Castelletti La dicitura delle calorie in etichetta non è la prima delle proposte dell’Unione Europea,, che nei mesi scorsi voleva introdurre nella etichetta degli avvertimenti contro l’abuso dell’alcool ritenuto pericoloso per i tumori. Misura fortemente contrastata anche dal Ministro Patuanelli che aveva definito la proposta come “un approccio indiscriminato di lotta all’alcool con cui il vino non ha nulla a che fare“. D’altronde è importante che l’etichetta

Mantenere l’equilibrio tra assunzione e dispendio di energia, ricorrendo anche a strategie comportamentali apparentemente semplici: è questo il messaggio che scaturisce dalla ricerca condotta in Gran Bretagna su due gruppi di giovani uomini sani e normopeso, che hanno consumato porridge (tipica offerta delle prime colazioni britanniche), secondo diversi protocolli. Protocollo ad libitum: l’al

Mantenere l’equilibrio tra assunzione e dispendio di energia, ricorrendo anche a strategie comportamentali apparentemente semplici: è questo il messaggio che scaturisce dalla ricerca condotta in Gran Bretagna su due gruppi di giovani uomini sani e normopeso, che hanno consumato porridge (tipica offerta delle prime colazioni britanniche), secondo diversi protocolli. Protocollo ad libitum: l’al