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Rubrica di Emanuela Medi
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Le cantine fanno spettacolo? Certamente si quando coniugano rispetto e valorizzazione del paesaggio preservano e custodiscono l’eccellenza di grandi vini e sono la visibile dimostrazione di quanto e come l’architettura non si ferma certamente solo all’aspetto estetico ma diventa un tutt’uno con il mondo di cui ne sono espressione, perché la protagonista indiscussa è la natura rigogliosa, con i suoi colori e profumi tipici del territorio siciliano: vigneti autoctoni, uliveti, un ampio orto, erbe aromatiche e oltre 150 varietà di alberi da frutto che diventano gli ingredienti della ricca e genuina cucina del ristorante gastronomico Locanda Nerello e del Convivium Bar.

Possiamo definirlo il primo sommelier della storia, il primo a degustare il vino con criteri moderni. Costui accompagnava il Papa Paolo III Farnese nei suoi viaggi e durante gli incontri pubblici, selezionando di volta in volta i vini migliori, controllava e valutava, i molti vini che il Papa riceveva in dono. Tra i vini preferiti dal Papa e da Sante Lancerio c’erano la Malvagia di Candia, il Greco di San Gimignano, il Greco d’Ischia, il Nobile di Montepulciano.

Porto Cesareo non ha cantine vinicole sul proprio territorio ma ha il mare, tanto mare. E anche se appare un’eresia quella di mischiare il vino con l’acqua, la giunta municipale guidata dal sindaco Silvia Tarantino ha deciso di dare il via ad un curioso progetto: la cantina del futuro sarà realizzata sul fondale e chiunque, produttori e viticoltori, potrà partecipare all’esperimento.

“Parto da ricette semplici e le studio, le rivisito e le modifico un pochino. Da questo nasce il mio menù. Per molti è raffinato e gustoso, per altri è stravolgente, per me è la mia idea di come si cucina!” Stefano Intraligi Stefano Intraligi Col sorriso. Cosí ci hanno accolto da Etienne Roma Stefano Intraligi e il suo staff. Stefano, romano di Roma, ha grandi obiettivi in mente. Allievo del grande maestro 3 Stelle Michelin Heinz Beck, é determinato a far diventare presto anche Etienne Roma un 3 Stelle e la strada che sta percorrendo non ci fa dubitare del suo successo. Le sue proposte sono un connubio tra semplicità e alta cucina attraverso idee e tecniche innovative, facendo spesso uso della cucina molecolare per la creazione degli stessi. Etienne Roma si trova nel quartiere Trieste. Il locale dall’esterno offre subito un’invitante sensazione di eleganza e quando entri ne hai la conferma.

Cantina Bolzano ha una particolarità: raccontare nei suoi vini il carattere spiccatamente alpino unito ad influenze mediterranee. Un vino che sembra scendere dalle montagne  perché ancora in piena vendemmia i pendii sopra il capoluogo altoatesino iniziano ad essere spolverati dalla prima neve che pian piano trasforma il paesaggio dell'intera regione. Una viticoltura eroica data  da vitigni che arrivano a sfiorare i 1000 m s.l.m., testimoni di un territorio  che da oltre cento anni è custodita nella Cantina Bolzano  Storia vitivinicola che “invecchia” come il buon vino Quella di Cantina Bolzano è una storia che per essere raccontata deve partire da radici che affondano in una terra, l'Alto Adige, con la più alta superficie (98%) soggetta al disciplinare della DOC. Un patrimonio gestito da Stefan Filippi, enologo di Cantina Bolzano ed allievo dello storico enologo Luis von Delleman con il quale già dal 1984 Filippi ha iniziato a sperimentare nuove tecniche vitivinicole pratiche sui pendii scoscesi delle colline attorno a Bolzano,. Una viticoltura focalizzata sulla qualità dell’uvaggio che non teme la piccola produzione . È al confine con le Alpi, in una delle città più calde d'Italia nei giorni d'estate, ma temperata  dalle correnti fresche dei ghiacciai a pochi metri dalle cime innevate che nascono

Vernaccia: un gruppo di vitigni che parlano toscano, sardo ligure  con alle spalle secoli di tradizioni e cultura. Il nome vernaccia proviene direttamente dal termine vernacolo che dal xvi secolo indicava gruppi ristretti, omogenei con usi e costumi propri come villaggi e zone rurali molto limitate. Per vernaccia si indicavano anche prodotti come il vino e quando non aveva un nome proprio e veniva prodotto in  unico territorio , era chiamato Vernaccia seguito dal nome della località Di storie e origine ce ne sono tante. In Liguria Vernaccia proveniva da Vernazza luogo di imbarco della produzione ligure. Le gabelle di San Gimignano lo segnalano già dal 1276. Nel trecento ottiene un successo straordinario e non solo sulle tavole delle classi dominanti fiorentine: la storia della letteratura è ricca di citazioni da Cecco Angiolieri, a Dante ,Boccaccio, dai francesi Eustache Deschamps agli inglesi Jhon Hower. Nelle terre di San Gimignano già rinomate per lo zafferano, diventa un prodotto di punta e la sua produzione aumenta  tanto che non c’è famiglia senese e fiorentina che nel 500 non ne produce e anche di ottimo . Poi il secolo  d’oro nel Seicento e la lunga caduta che arriva fini ai primi del 900 tanto da

Il canale ristorazione in Italia, pre Covid, aveva raggiunto un livello di numeri, diffusione, presenza altamente qualificata con un fatturato da record. I pasti o merende o happy fuori casa erano ormai quotidiani per tutti gli italiani. Se la ristorazione in Italia – almeno nella maggior parte delle Regioni – rappresenta un fiore all’occhiello e vale il detto “…è molto difficile trovare un locale in Italia dove si mangia male”, per il vino addirittura il made in Italy è leader assoluto per volumi, marchi Dop, imprese, biodiversità, biologico, varietà di vitigno, tipologie. Continuiamo a peccare , solo nei confronti dei cugini francesi per fortuna, in termini di fatturato, valore export, prezzi. Su questi aspetti, oltre che a tutto il modello tecnologico e digitale e l’immagine pubblicitaria, va cercato il miglior rapporto fra viticoltori e ristoratori. Il Covid 19 ha messo in crisi questo legame che va riannodato con nuovi strumenti. Solo come info e di riflessione , consiglio i lettori di leggere attentamente questo link:  https://www.enolo.it/vantaggi/  con il quale si sta creando una platform del futuro.  I nuovi servizi devono essere un vantaggio diretto per il produttore di vini e contemporaneamente dell’operatore della ristorazione, compreso catering ed enoteca. La filiera

“Cantina Italia” l’ultimo report del Ministero delle Politiche Agricole,  pubblicato di recente, su dati del registro telematico, indicano che al momento  sono entrate in cantina 36 milioni di ettolitri, circa 6 milioni di ettolitri in più rispetto il settembre del 2018. I dati in accordo con quelli di Assoenologi, Uiv e Ismea ovviamente non tengono conto dei rossi che ancora maturano in vigna – mentre sono state già raccolte e stivate le uve bianche  comprese le basi spumante- ma hanno già fatto scattare l’allarme sui prezzi all’origine che ,visto la grande abbondanza del raccolto, potrebbero subire un ribasso come nel 2018. Il rapporto indica che la prevalenza del vino- circa il 50%- è collocato nelle regioni del Nord e in Veneto, in particolare Verona e Treviso ( 19%) mentre al sud, Puglia e Sicilia insieme hanno il 16% del vino nazionale . Certo tanto vino, cui ricordiamo mancano i grandi rossi- sarà tutto imbottigliato e venduto? La realtà è ben diversa ma a raccontarla sarà il mercato.. Il report non manca di evidenziare le tante Dop e Igp- 524- che se testimoniano la nostra grande ricchezza, a livello di mercato solo 10 denominazioni costituiscono il 40 % del totale con a capo

C’è da perdere la testa tra i tanti appuntamenti settembrini dedicati i al vino ma il Festival Franciacorta in Cantina  è l’imperdibile appuntamento per gli amanti del bello e del buono che avranno l’occasione di trascorrere un rilassante weekend alla riscoperta dei luoghi dove nasce il Franciacorta. Sabato 14 e domenica 15settembre, le cantine apriranno le porte per accogliere chiunque vorrà degustare le varie tipologie di Franciacorta e divertirsi in compagnia vivendo un’esperienza unica.  Giunta alla sua decima edizione, la kermesse non cessa di sorprendere, con proposte coinvolgenti e una ricca offerta di iniziative dedicate agli enoappassionati  che potranno partecipare a verticali e degustazioni a tema, agli amanti del buon cibo, che godranno delle gustose proposte di ristoratori locali e chef, tra tradizione e innovazione. Ampio spazio sarà dedicato agli sportivi, che potranno avventurarsi tra i vigneti e le colline facendo trekking e percorrendo itinerari a piedi o in bicicletta, così come alle famiglie che avranno la possibilità di divertirsi con iniziative ludiche e pic-nic nella natura. Non c’è poi occasione migliore per perdersi tra i molteplici luoghi di interesse storico, i castelli, i monasteri e i musei che costellano la Strada del Franciacorta dove i cultori dell’arte avranno solo l’imbarazzo