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Rubrica di Emanuela Medi
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Da qualche anno noto una “assenza” dei vari consorzi di tutela e della Federdoc ai tavoli e nelle forme operative gestionali delle scelte politiche del mondo vitivinicolo italiano. Sembra più un vivacchiare sul passato, che avere una visione di prospettiva e di futuro. Dal 2020 al 2023 sono avvenuti fatti, e sono confermate certezze ambientali e climatiche che avrebbero dovuto alzare toni, proposte, progetti, formule.

Il domani del vino è ora Grande successo della Convention delle Donne del Vino che si sta svolgendo in Campania alla presenza delle 12 associazioni estere che hanno aderito all' Associazione Donne del Vino, la più grande del mondo. “ Sempre più viene fuori- dice la presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini che le donne pur essendo minoritarie rispetto gli uomini sono ormai la maggiorana come numero e come ruoli nel commerciale, nella comunicazione e nella accoglienza. Quindi sono quelle che stanno trasformando il vino italiano in un colosso economico produttivo e occupazionale.  Nel commerciale siamo la metà, nel marketing e nella comunicazione l’80% e nella ospitalitysolo il 6% delle cantine italiane sono gestite da uomini. “ Momento centrale della Convention il convegno cui hanno preso parte numerosi relatori tra cui Luigi Moio presidente di OIV-Organisation International de la Vigne et du Vin che ha fatto una lectio magistralis sulle origini della vite e del vino e di come si è sviluppato nel tempo” Il vino- ha detto  Moio-deve essere in sintonia con il luogo in cui nasce e con questo essere in equilibrio. Solo così è rispettato l’ambiente, valutato il territorio e l’autenticità del vino”. - Roma doc va in tour: Tutti gli eventi estivi del consorzio capitolino Dopo i grandi risultati a Vinitaly sarà Vinoforum – Lo

E’ nato ufficialmente a Vinitaly il Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa, finalmente dicono gli estimatori a tutela di uno dei grandi prodotti Made in Italy perché più italiano di lui ne esistono ben pochi. Perché ha mantenuto nel tempo una sua identità costante forse troppo costante- anche se dopo l’impatto negativo dei consumi causato dalla pandemia, che ha portato a un calo del 20% in volume nel 2020 rispetto il 2019. La corsa al rialzo per fortuna c’è stata con un +13% sul 2020 di consumi di spiriti trainata sia dalle vendite in GDO che sono cresciuti di oltre il 20%. Da una ricerca Nomisma, come avvenuto per altre bevande, anche la grappa ha iniziato a ritagliarsi un proprio spazio nell’online in particolare giovani e donne. MA la prima verifica che deve affrontare il consorzio è l’immagine ancora troppo ancorata alla tradizione che lo indica un ottimo dopo pasto, peggio ancora per digerire, amato dagli over sessanta. I conti anche se tornano e di poco nei consumi chiedono molto di più. A Vinitaly abbiamo incontrato Francesco Montalbano direttore generale delle distillerie Deta che chiama in gioco la mixology: ” La grappa è ancorata a una immagine di vecchio stampo,

L’accordo c’è, dopo l’estate l’avvio del   Consorzio  che raggrupperà il Consorzio Tutela del Lambrusco i Modena, quello dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa  quello dei vini del Reno Doc. Un primo passo per un unico soggetto che sia in grado di tutelare  il variegato mondo del Lambruschi, uno dei vini simbolo dell’Italia, che si contraddistingue per  diversità di vitigni, territori tipicità in modo da valorizzare le ricchezze delle singole denominazioni.  Comunicazione, strategie aziendali e promozione internazionale, gli obiettivi  che potranno realizzarsi in varie fasi, la prima delle quali l’opinione dei consociati  convocati in una assemblea  che voterà l’intero nuovo iter  Il futuro nuovo consorzio rappresenterà circa 1,3 milioni di quintali di uva in prevalenza Lambrusco

Tanti, giovani, energici i nuovi associati al Consorzio olio extraverigine di oliva   DOP Riviera Ligure : come dice il comunicato stampa, CONOSCIAMOLI, si, ma per noi con note più stringenti. Partendo  da ponente’Azienda Agricola Bassan. Condotta da Demis Bassan e famiglia, che a poche centinaia dal mare punta sui crus, ovvero sulla produzione di olio da una determinata regione vocata DOP Riviera Ligure, dunque, vuol dire possibilità di evidenziare in etichetta la realtà produttiva di singole campagne. A cui tutti gli olivicoltori sono attaccati, conoscendo gli alberi uno per uno. È questa la visione anche dell’Azienda Agricola Cà Sottane, ubicata sempre in provincia di Imperia, a Borgomanaro   Conoscenza dell’olio di oliva, orizzonti produttivi e commerciali, grande storia industriale di Imperia si concentrano in una vicenda quasi centenaria con la ragione sociale Amoretti & Gazzano.  Ci si sposta nel Dianese con una vicenda che ci parla di antichi frantoi ad acqua recuperati lungo il rio San Pietro e ci parla degli olivi il cui frutto veniva molito in quei “gumbi”. Diano San Pietro, i Gumbi del Ponte e da qui l’Olio dei Parilla. Una storia tutta italiana, di creatività, invenzione,  oggetto di culto per gli appassionati  Si va poi nel territorio