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Rubrica di Emanuela Medi
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Sono i risultati del primo ampio studio che ha preso in esame quanto il peso  corporeo incida sull’andamento dell’infezione da Sars-Cov-2 appena pubblicato su The Lancet Diabetes  & Endocrinology.  La dimostrazione più interessante riguarda gli under 40:il sovrappeso è un fattore di rischio determinante e indipendente. Diventa meno importante dopo i 60 e finisce per non avere quasi alcun effetto dopo gli 80.Quando toccherà agli under 40 potrebbe essere la bilancia a decidere a chi dare la priorità nella vaccinazione. Nelle persone giovani il sovrappeso aumenta significativamente il rischio di ammalarsi gravemente di Covid-19 e l’indice di massa corporea potrebbe indicare chi andrebbe protetto per primo. Una decisione del genere sarebbe malvista in tempi di bullismo , discriminatoria e troppo a rischio di alimentare lo stigma, ma da un punto di vista clinico sarebbe la scelta giusta. Lo Studio In questo studio prospettico di coorte basato sulla comunità, abbiamo utilizzato dati anonimi a livello di paziente dal database QResearch delle pratiche generali in Inghilterra, Regno Unito. Abbiamo estratto i dati per i pazienti di età pari o superiore a 20 anni registrati presso uno studio idoneo per l'inclusione nel database QResearch tra il 24 gennaio 2020 (data della prima infezione registrata nel Regno Unito)

Agenas( Agenzia Nazionale  per i Servizi regionali) e Scuola superiore Sant'Anna hanno interpellato oltre  12 mila italiani  tra il 22 Dicembre  2020 e il 28 gennaio 2021:  Due italiani su tre intendono vaccinarsi appena possibile per mettersi al riparo da Covid-19. Ma c'è quasi un quinto della popolazione che invece non ha intenzione di farlo e altrettanti che sono indecisi.  Più nel dettaglio, il 65,2% della popolazione dichiara la propria intenzione di vaccinarsi contro Covid-19 appena possibile, mentre il 17,6% sembra intenzionato a non farlo. I più propensi sono gli ultrasessantacinquenni (75,4%), mentre quelli più in disaccordo (22,2%) si trovano nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 44 anni. Tre italiani su quattro (74,2%) pensano inoltre che sia giusto far vaccinare i propri genitori o familiari anziani contro il Covid-19 appena possibile, mentre uno si dieci (il 10%) non sembra d’accordo. La situazione cambia un po' quando si tratta dei figli: a ritenere che sia giusto farli vaccinare appena possibile è il 61% della popolazione italiana, mentre sale al 15,9% la quota che non sembra d’accordo. Quasi un quarto (23%) si astengono dal dichiararsi pro o contro. D'altronde, il 62,8% degli italiani ritiene che i rischi legati alla malattia indotta dal

Il progetto “VO’ per la ricerca” voluto dalla Cantina Colli Euganei sostiene il  lavoro dei ricercatori dell’Università di Padova per la lotta al Covid-19. Le bottiglie sono acquistabili fino a Pasqua in tutti i punti vendita aderenti all’iniziativaUn’iniziativa solidale promossa da Cantina Colli Euganei per sostenere il lavoro dell’equipe medica del Dipartimento di Microbiologia e Microbiologia Clinica dell’Università di Padova nella lotta al Covid-19, e per promuovere il turismo nel territorio di Vo’, uno dei primi Comuni in Italia ad essere dichiarato zona rossa. Il progetto che ha avuto avvio 7 mesi fa e proseguirà fino a Pasqua 2021 ha già raccolto120 mila euro. Per ogni bottiglia venduta di due vini rappresentativi del territorio, il Serprino Spumante Doc Colli Euganei e il Rosso Doc Colli Euganei, un euro viene destinato all’Università di Padova per la ricerca e 10 centesimi al Comune di Vo’. Dal suo inizio il progetto ha potuto contare sulla collaborazione di numerose catene come Despar, Eurospar, Interspar, Alì, Famila, A&O, Mega, Cadoro, Iperlando, Maxi, Spak, SuperW, Eurospesa, Crai, Autogrill e, per il suo valore, si è aggiudicato anche il premio come miglior progetto per il rilancio del territorio e dell’enogastronomia dal Gist (Gruppo italiano stampa turistica), consegnato nell'ottobre scorso in occasione della 57esima edizione della fiera

Legge approvata, tra le tante misure, ve ne sono alcune-poche- per il comparto vino: Sono 10 milioni di euro la misura per lo stoccaggio privato di vini Doc, Docg e Igt certificati o atti a divenire tali  detenuti in impianti situati nel territorio nazionale Previsto un credito di imposta per le reti di imprese agricole e agroalimentari aderenti alle “Strade del Vino”. Un contributo pari a 15 milioni di euro, da sfruttare nel triennio 2021-2023 per la realizzazione di infrastrutture informatiche per commercio elettronico. 3 milioni di euro nel triennio 2021 – 2023 per la valorizzazione della tradizione enogastronomica , delle produzioni agroalimentari e industriali italiane e della dieta mediterranea. Obiettivo, anche quello di contrastare il fenomeno  dell’abusivismo  meglio conosciuto come Italian sounding, che  preoccupa le eccellenze del nostro paese (da solo  il Sistema Prosecco ha all’attivo ben 135 azioni legali in tutto il mondo.

“Mi spiace che sia arrivato questo signore invisibile che ci ha cambiato la vita  e per molti  carico di sofferenza ed è impossibile pensare che non sia successo niente perchè abbiamo tutti bisogno di relazioni, di lavoro,  di certezze sociali,  ma questo signore, visto che doveva arrivare, è venuto nel mondo del vino nel momento più opportuno”  dice Donato Lanati enologo tra i più apprezzati nel panorama internazionale , cui abbiamo chiesto un suo giudizio sul momento non  certo facile per i vini italiani. “Certo le vendite sono diminuite ( evito di citare numeri e previsioni, ne sono state fatte fin troppo) ma per chi ha fatto  vini di qualità che resistono nel tempo, vini buoni- io sostengo- con il nome dell’azienda in alto, la denominazione di origine e importantissimo l’annata- i vini li venderà forse non subito ma negli anni a venire magari a prezzi più alti e  nelle aste come accaduto.” Annata e territorio  i suoi capisaldi  “  Ogni annata – dice- è l’espressione diversa di quel territorio e questo è bellissimo perché se  nella stessa scatola ci fossero tre annate diverse  avremo la possibilità di capire con lo stesso vigneto e con lo stesso metodo di vinificazione

Come tutte le malattie, anche la pandemia da COVID 19 dimostra di avere impatto diverso in uomini e donne. Pressoché in ogni Paese viene riportato un maggior numero di donne colpite ma una maggior mortalità negli uomini, anziani ed affetti da un maggior numero di patologie associate. Sempre secondo le valutazioni del Ministero della Salute, le donne hanno un rischio inferiore di sviluppare forme gravi o letali di Covid-19 rispetto agli uomini. L’analisi  dell’ISS- Istituto Superiore di Sanita’- relativa ad un campione di 35.563 pazienti deceduti e positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, ha evidenziato che le donne sono circa 15.155 (42,6%) ed hanno un’età maggiore rispetto agli uomini (85 anni a fronte di 79 anni). Per spiegare questo fenomeno sono state avanzate alcune ipotesi, tra cui il possibile ruolo protettivo degli estrogeni nelle donne in età fertile. Gli estrogeni, infatti, sono in grado di aumentare la presenza di ACE2 (Angiotensin Converting Enzyme 2, Enzima di Conversione dell’Angiotensina), recettore mediante cui SARS-CoV-2 penetra nelle nostre cellule, facendo sì che questo enzima, anche dopo l’infezione, riesca a svolgere la sua funzione di protezione, in particolare nei confronti dei polmoni. “Da un punto di vista epidemiologico, la prognosi più favorevole delle donne infettate da SARS-CoV-2 sembrerebbe

Le Indicazioni Geografiche italiane che emergono dal mondo dei Consorzi di Tutela DOP IGP rilanciano la ripresa attraverso le 24 interviste realizzate per il secondo numero 2020 del magazine Consortium. Un’edizione speciale,  dedicata alla crisi economica dovuta alla Pandemia, che illustra le strategie di ripresa delle filiere certificate grazie alle testimonianze dei Direttori e Presidenti di Consorzi di Tutela del comparto agroalimentare e vitivinicolo. La prima parte, dedicata al settore agroalimentare, è composta da 16 interviste originali e introdotta da Cesare Baldrighi in qualità di Presidente di Origin Italia. A raccontare strategie e progetti di rilancio alcune filiere storiche di tutta la penisola: Asiago DOP, Prosciutto di Parma DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Aceto Balsamico di Modena IGP, Gorgonzola DOP, Pane Toscano DOP, Finocchiona IGP, Mela Val di Non DOP, Pecorino Toscano DOP, Speck Alto Adige IGP, Pecorino Romano DOP, Prosciutto Toscano DOP, Prosciutto di Parma DOP, Prosciutto di Modena DOP, Pomodoro di Pachino IGP, Olio EVO Toscano IGP, Olio EVO Riviera Ligure DOP. Il secondo giro d’Italia fra i Consorzi di Tutela è dedicato al settore vitivinicolo con 8 interviste sulle realtà a denominazione di origine e un’intervista in apertura del Presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro; seguono gli articoli su

Proprio DI TUTTO DI PIU! Oltre agli effetti diretti del virus, la pandemia  non ha risparmiato i fumatori che  per far fronte allo stress, hanno aumentato il loro consumo di tabacco.   C’era da aspettarselo visto che per far fronte all’ansia, la solitudine, le norme restrittive  gli italiani e non solo, sono  ingrassati( in media 2kg), hanno fatto maggiore  ricorso a ansiolitici e benzodiazepine per il sonno,  associato ad un impatto negativo sulla loro vita quotidiana.   In occasione della Giornata Mondiale senza tabacco indetta per  il 31 di Maggio ,una ricerca condotta da Nielsen in 5 Paesi( Usa, Regno Unito, Italia, Sudafrica e India), commissionata da Foundation for a Smoke Free World tra il 4-14 Aprile, ha evidenziato come oltre i due terzi degli intervistati ricorra al tabacco e alla nicotina come strumento principale contro l’ansia e di questi il 40% ne abbia aumentato il consumo. Se l’aumento maggiore( 43%) è stato in America,  il nostro paese non è tra i più virtuosi collocandosi al terzo posto( 29%), ma  il dato che rende ancora più negativo l’impatto del coronavirus sui fumatori sono  le percentuali  raddoppiate se si prendono in analisi gli intervistati che sono risultati positivi al COVID-19 o che vivono

Nell’arco di 8 giorni (dal 31 marzo al 7 aprile), l’incidenza dei casi Covid-19 in Lombardia è passata dallo 0,43% allo 0,52%, oltre il doppio di quella media calcolata su tutta Italia (che è lo 0,22%, in crescita rispetto allo 0,17% al 31 marzo). Inoltre sempre in Lombardia oltre 1 caso su 10 di casi Covid-19 riguarda operatori sanitari. In Piemonte l’incidenza di casi Covid-19 si attesta a 0,31%, nella Regione Lazio è dello 0,07%. Sono alcuni risultati del secondo Istant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari – ALTEMS dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale e in 5 Regioni italiane, che rappresentano il 48,9% della popolazione e che al 31 marzo vedono tra i loro abitanti il 70% dei positivi al nuovo Coronavirus rispetto al totale dei positivi sul territorio nazionale. Secondo l’Instant Report (pubblicato integralmente sul sito dell’Alta Scuola dell’Università Cattolica https://altems.unicatt.it/) il contagio da Sars-COV-2 ha riguardato più intensamente gli operatori sanitari in Regione Lombardia (12,2% dei contagiati), meno quelli delle altre Regioni (intorno al 5% in Veneto e in Emilia Romagna; 3% nel Lazio; 1% in Piemonte). L’Instant Report evidenzia che stanno emergendo tre modelli di risposta: gestione prevalentemente ospedaliera,

“Passano i giorni, cresce la consapevolezza e la prudenza, ma senza panico e soprattutto – afferma Maurizio Tucci, Presidente di Laboratorio Adolescenza – i giovani stanno dimostrando di “reggere” l’isolamento forzato molto meglio di quanto ci saremmo potuti immaginare. L’impegno da parte delle scuole nel garantire in qualche modo la prosecuzione dell’attività didattica attraverso le piattaforme online, ma anche una maturità complessiva nell’affrontare l’emergenza ci stanno restituendo l’immagine di un’adolescenza più che confortante. La generazione “nata nell’ovatta” che, come quella dei loro genitori, non aveva mai dovuto affrontare emergenze vere, alla prova dei fatti sta dando un’ottima prova di sé.  Questi i nuovi dati: Il timore - Isolando le risposte arrivate tra il 5° e l’8° giorno dall’inizio dell’indagine, il timore aumenta – rispetto ai primi quattro giorni della rilevazione: gli “abbastanza preoccupati” sommati ai “molto preoccupati” passano dal 63,9% al 70,8%, ed il dato rimane pressoché costante anche nei successivi quattro giorni, se ci riferiamo alle risposte arrivate tra l’8° e il 12° giorno di rilevazione (70,6%).Il timore, comunque, aumenta con l’età del campione (molto preoccupato l’11,9% dei 14-16enni, il 13,3% dei 17-19enni e il 31,5% degli over 19enni) e in base al genere (molto preoccupato il 18,3% delle femmine vs l’8,3%