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Rubrica di Emanuela Medi
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La conoscono in pochi ed è tutta da scoprire senza pregiudizi una nuova filiera che parla di rispetto e di natura e che porta in tavola proteine nobili, sane, gustose e prive di grassi. Questo è CIBO SELVAGGIO, l'evento esclusivamente dedicato alla cacciagione e alle sue filiere, in programma il 12, 13 e 14 maggio a Umbria fiere di Bastia Umbra (PG) all’interno di Caccia Village e che sarà ubicato nella nuova area tematica “PARK VILLAGE”, situata tra l’ingresso in fiera ed i padiglioni espositivi. Una scelta logistica coerente con la mission di Cibo Selvaggio, che vuole portare consapevolezza sul mondo delle filiere della carne selvatica, parlandone con un linguaggio senza preconcetti moderno per rendere contemporanea la cacciagione, troppo spesso relegata a cucina arcaica del passato, bisognosa di lunghe cotture, di marinature e che invece oggi, grazie ad una nuova generazione di chef c può entrare facilmente nella dieta alimentare di tutti, apportando benefici nutrizionali di altissima importanza.  Dice  Chiara Comparozzi  curatrice di Cibo Selvaggio” la carne di questi animali proprio perché vivono nella natura è altamente raccomandabile perché sana, ricca di proteine, priva di grassi adatta a tutti bambini compresi. Divulgarne le qualità non solo arricchisce la nostra dieta  e la

“Parto da ricette semplici e le studio, le rivisito e le modifico un pochino. Da questo nasce il mio menù. Per molti è raffinato e gustoso, per altri è stravolgente, per me è la mia idea di come si cucina!” Stefano Intraligi Stefano Intraligi Col sorriso. Cosí ci hanno accolto da Etienne Roma Stefano Intraligi e il suo staff. Stefano, romano di Roma, ha grandi obiettivi in mente. Allievo del grande maestro 3 Stelle Michelin Heinz Beck, é determinato a far diventare presto anche Etienne Roma un 3 Stelle e la strada che sta percorrendo non ci fa dubitare del suo successo. Le sue proposte sono un connubio tra semplicità e alta cucina attraverso idee e tecniche innovative, facendo spesso uso della cucina molecolare per la creazione degli stessi. Etienne Roma si trova nel quartiere Trieste. Il locale dall’esterno offre subito un’invitante sensazione di eleganza e quando entri ne hai la conferma.

Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione non profit che lavora per promuovere la sostenibilità ittica attraverso i suoi Standard per la pesca sostenibile, pubblica il ricettario Cucina in blu: 10 ricette da 10 paesi del mondo per ricordare ai consumatori di privilegiare sempre la sostenibilità così da proteggere gli stock ittici che costituiscono una fonte di proteine per oltre 3 miliardi di persone, ma di cui il 34% è sfruttato oltre il limite biologico. Tutti noi abbiamo il potere di invertire la rotta orientando i nostri consumi verso fonti certificate sostenibili, riconoscibili dal marchio blu MSC che garantisce la provenienza da attività di pesca che rispettano gli stock ittici e gli ecosistemi marini, e vengono gestite in modo lungimirante. Cucina in blu è composto da dieci ricette di dieci chef provenienti da altrettanti paesi del mondo (Italia, Canada, Cina, Finlandia, Inghilterra, Islanda, Olanda, Singapore, Spagna, Sudafrica) che portano nelle case italiane i gusti e le tradizioni della cucina internazionale. Cozze nordiche con erbe e aneto, nasello con glassa cantonese e baccalà islandese sono solo alcune delle ricette proposte, che vengono presentate insieme a informazioni riguardanti la salute degli stock ittici per mostrare ai consumatori l’impatto delle proprie scelte sugli oceani. A rappresentare l’Italia,

900 ricette dalle 900 Donne del Vino con piatti locali e di antica tradizione, scelti in base all’abbinamento con i vini e i vitigni della stessa zona. Nasce così il primo ricettario al mondo che parte dal vino per arrivare al cibo e insegna a preparare la cucina tipica più adatta a gustare i vini della stessa regione. Nel suo complesso «Le ricette del vino» sono una raccolta di vini e tradizioni culinarie. Fanno conoscere anzi fanno entrare in quel patrimonio di saperi e sapori che caratterizza le tante «patrie locali» di cui è ricca l’Italia. Sarà quindi il vino il vero protagonista di questo ricettario, ogni abbinamento è pensato per un piatto tipico e realizzato dalle associate nella tradizione regionale, della città, del paese o del borgo in cui la Donna del Vino vive o lavora. Produttrici, sommelier, enotecarie, enologhe, ristoratrici, giornaliste ed esperte del settore si sono messe letteralmente ai fornelli per realizzare le ricette, straordinarie professionalità del mondo del vino che grazie ai loro suggerimenti daranno un valore aggiunto al piatto.  «Le Ricette del Vino» sono raccolte e pubblicate con cadenza bisettimanale (il martedì e il venerdì) sul nuovo sito dell’Associazione www.ledonnedelvino.com in una sezione dedicata. «Questo ricettario -

E’ il più grande network italiano di cuochi casalinghi: 1000 su tutto il territorio nazionale ambasciatori della cucina regionale. Si perché Cesarine  nasce e si è sviluppato con l’obiettivo, centrato! Di far conoscere gli autentici sapori locali, ricette, segreti tramandati da generazione in generazione nelle famiglie italiane. Un palinsesto di preparazioni che va dai tortelloni di magro alle autentiche tagliatelle alla bolognese passando dalla cotoletta a regola d’arte fino ai dessert italiani famosi in tutto il mondo, come cantucci e tiramisù. Alle 18,30 di ogni giorno l’appuntamento è ai fornelli con telefono o PC collegato, per rendere il cibo ancora una volta risorsa preziosa in famiglia. Nella sezione corsi online del sito www.cesarine.com è possibile prendere visione di tutti i corsi in programma e prenotare la propria lezione online, gratuita. Tutti i corsi saranno disponibili sia in italiano che in inglese

Colorata, un poco patriottica, poco costosa, facile da preparare in  questo periodo di quarantena. La proposta della Scuola di Alta Cucina Cordon Bleu di Firenze per un “ Di tutto di più’” un poco diverso Ingredienti: Baccalà ammollato tagliato a bastoncini  1 kg Porri  1 Pomodori ciliegini freschi o semi secchi  q.b. Capperi  dissalati q.b. Olive nere snocciolati  q.b. Taccole o fagiolini verdi  asparagi 300 gr Cipollina fresca 1 Aglio Timo e alloro e prezzemolo Prepaparazione Cuocere le verdure a vapore per pochi minuti ,salarle leggermente. Preparare tutti gli altri ingredienti pulendoli e tagliandoli se necessario ,salarli e peparli ad esclusione del baccalà. Riempire i vasetti da 250 ml mettendo gli ingredienti con senso estetico. Aggiungere olio. Chiudere i vasetti col coperchio senza  stringere troppo (evitare apertura difficile) Cottura Disporle in una casseruola che li contenga a misura, versare acqua caldissima fino a 2 terzi d’altezza vasetti. Portare a bollire poi abbassare la fiamma e cuocere per circa 10-15’ controllare a vista e togliere a cottura ultimata. Capovolgere per distribuire il fumetto creato durante la cottura.

Record di 28,6 miliardi di euro le esportazioni agroalimentari made in Italy nel 2019 con un aumento del 4%. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi otto mesi dell’anno, resi noti proprio per la Settimana speciale, che dal 18 al 24 novembre sarà presente in migliaia di eventi nel mondo organizzati dagli Istituti Italiani di Cultura , a partire dagli Stati Uniti dove l’export aveva registrato nei primi mesi dello scorso anno il record i 4,2 miliardi e dove le vendite dei prodotti Made in Italy sono calate di circa il 20% dopo l’applicazione dei dazi voluti da Trump. Per la più celebrata delle cucine del mondo, gli attentati non finiscono con i dazi: attenzione alla “ agropirateria” denuncia Coldiretti che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, immagini, denominazioni e ricette che nulla hanno a che fare con il nostro paese: dagli americani che usano il parmesan al posto del Parmigiano Reggiano e Grana Padano, alla caprese con formaggio invece della mozzarella di bufala o fiordilatte o peggio ancora il pesto con mandorle e noci invece dei pinoli, per finire con la pizza servita con la frutta tropicale. Come uscirne: importante

Tre giorni con i sapori e le eccellenze della tradizione italiana Tre e diciannove: sono i numeri del Festival della Cucina Italiana in programma a Pesaro dal 20 al 22 settembre. Tre sono le edizioni consecutive nella città di Gioachino Rossini, così come tre sono i giorni all’insegna dei buoni sapori. Diciannove sono le edizioni di questo evento che quest’anno si concentra su un ambiente maggiormente conviviale con oltre 300 posti a sedere attorno a grandi tavoli rotondi illuminati da centinaia di lucine nella centralissima piazza del Popolo, alla presenza di 25 cuochi dell’Accademia Nazionale Italcuochi, coordinati dallo chef Luca Angelini, presidente della sezione romagnola del sodalizio.  Saranno loro gli ambasciatori del gusto della tre giorni a Pesaro, in un portfolio di proposte per tutti i palati: il gran fritto dell’Adriatico, la polenta Taragnadella Lombardia proposta con i funghi Cardoncelli pugliesi, dalla Sicilia non mancano arancini e cannoli, così come dalla Romagna arrivano gli arrosticini fatti a mano e la speciale porchetta di allevamento locale, insaporita e cotta alla brace direttamente dai pastori; senza dimenticare il caffè d’autore, come quello verde, celebre per le sue proprietà antiaging, presentato da Lady Cafè.  Il Festival è coordinato da La Madia Travelfood - oggi inserita nel

Grattugiare delle ostriche, prendere a martellate un trancio di tonno per realizzare una tartare incredibilmente gustosa, pestare delle foglie di basilico all’apparenza di cristallo, ridurre un panetto di burro a meno 200 gradi in pochi secondi,  sorseggiare un sorbetto istantaneo di champagne  o gustare  dei cocktail non newtoniani dagli incredibili colori  e profumi: la scienza in cucina non deve far paura anzi mette a disposizione del cuoco incredibili possibilità  per rendere più facile l’esecuzione di molti piatti abbreviandone i tempi, esaltandone il gusto e per creare qualcosa di veramente innovativo.

In Italia ogni anno vengono colpiti da ictus 196.000 persone (Dati ISTAT). Si tratta dell’interruzione dell’apporto di sangue ossigenato in un’area del cervello, che determina la morte delle cellule cerebrali. Risultato? Nella maggior parte dei casi il danno più comune è a carico del sistema motorio con perdita di controllo di un arto, perdita di coordinazione motoria o di precisione nei movimenti.