La Gran Bretagna sceglie la via della semplificazione per il vino italiano
Una buona notizia per il vino italiano. Il Regno Unito ha deciso di semplificare gli oneri burocratici che gravano sull’importazione di vino, che rappresenta un giro di affari di oltre 4 miliardi di euro l’anno, di cui circa la metà di vino in arrivo dagli Stati membri della Ue. Con la decisione annunciata ieri dal governo britannico a partire dal 2022 viene soppresso l’obbligo di presentazione del certificato VI-1, per i prodotti in arrivo dai Paesi terzi, per il cui rilascio, adesso, è necessario lo svolgimento di complesse analisi di laboratorio.. Una bella notizia, per il vino italiano, visto che, il mercato britannico vale 800 milioni rappresentando il terzo mercato di sbocco , per 2,6 milioni di ettolitri, ed è il 12% sul totale delle esportazioni La filiera risparmierebbe cos’è ben 140milioni di euro l’anno. “Saranno avvantaggiati in modo diretto i consumatori e gli operatori britannici”, sottolinea il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “La semplificazione amministrativa facilita anche l’attività delle nostre imprese che esportano sul mercato britannico e la possibile riduzione del prezzo finale può far salire ulteriormente il consumo dei vini italiani. Siamo tra i primi Paesi fornitori e merita segnalare che l’export di vini della Ue sembra resistere anche alle conseguenze della Brexit”,