a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
HomeArticoli taggati"doc"

doc Tag

E’ un caso che ha già incassato numerosi sostegni ma l’Aceto Balsamico di Modena sotto attacco dalla Slovenia che ha già notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli Aceti, certo non sta a guardare.  “Secondo la nuova norma slovena, in fase di valutazione presso la Commissione Europea, qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrato si potrà chiamare, e vendere, come ‘aceto balsamico’, afferma il Direttore del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Federico Desimoni, con grande offesa della tradizione e degli sforzi fatti dai produttori delle eccellenze modenesi che insieme all’attività di divulgazione dei Consorzi lo hanno reso famoso nel mondo”. “Ci troviamo – commenta il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli - nuovamente di fronte ad una situazione che rischia di danneggiare non solo il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena ma tutto il sistema delle DOP e delle IGP italiane. I sostegni non mancano a partire  . dall’associazione di riferimento dei Consorzi di Tutela, OriGIn Italia, che si è immediatamente attivata chiedendo al Governo di opporsi formalmente a livello comunitario alla proposta slovena. Ma il tempo non è molto perché l’atto di opposizione dovrà essere notificato in Commissione entro il 3 marzo prossimo

“La vera ripresa sarà a partire dalla seconda metà dell’anno- dice Sandro Bottega  e prevediamo per tutto il sistema Prosecco un aumento della produzione del 10-15% a fine 2021”. Sandro Bottega Non  può che dirsi soddisfatto il Presidente di Bottega Spa  azienda spumantistica trevigiana con export in 130 paesi del mondo-  che così commenta le 500 milioni di bottiglie certificate della Prosecco Doc” Chapeau a Stefano Zanette presidente del Consorzio Prosecco Doc  che con una crescita del 2,8% rispetto ai volumi certificati nel 2019, ha chiuso l’anno con 14 milioni di bottiglie in più raggiungendo il numero impressionante di 500 milioni di bottiglie. L’importante- dice Bottega- non è  solo  la crescita in volumi  quanto il mantenere la qualità “ Per quanto riguarda la Docg  Prosecco questa ha chiuso il  2020 con una produzione di 92 milioni di bottiglie certificate, tutte di altissima qualità. E il 2021, chiedo?  “ Non penso proprio-dice  Sandro Bottega,- che vi sarà una crescita nei primi due mesi del 2021, forse produrremo qualcosa in meno. Il vero salto lo faremo a partire da Marzo-Aprile, quando presumibilmente riaprirà l’Horeca e tutto il sistema legato alla ristorazione , con un  ritorno interessante anche per  il mondo del vino.” Qualità, prezzi, e

Un viaggio lungo colline, vigneti e cantine, intrecciato di microstorie narrato con piacevole leggerezza il  libro “Essenze, leggende e storie – L’anno zero del vino italiano” è scritto dall’autore-editore Andrea Zanfi, editore anche “Bubble’s Italia Magazine” e del neonato magazine digitale “ItalianGoodLiving” in sola lingua inglese destinato a 60.000 lettori esteri. Bubble’s Italian Magazine è un quadrimestrale nazionale cartaceo, in vendita via Amazon e altre piattaforme,  che racconta le bellezze italiane, luoghi eccezionali, panorami e architetture, grandi fotografi, artigiani del gusto e il patrimonio del comparto vino made in Italy. Direttore esecutivo e direzionale è un piacentino, Giampietro Comolli.    43 cavalieri del vino, parlano di se e degli altri, delle proprie imprese e luoghi di vita, 43 viandanti del calibro di Antinori, Folonari, Frescobaldi, Felluga, Gancia, Lunelli, Maculan, Bucci, Forte, Chiarli, Giacobazzi e, fra il gotha nazionale che ha segnato il vino italiano dal 1980 al 2020, anche il piacentino Giampietro Comolli,  la cui importante carriera professionale è costellata di posizione di vertice in griffe vitivinicole e del cibo. Si parte  dalla costituzione delle 18 doc dei Colli Piacentini e dalla sezione legislativa vitivinicola della Confederazione Coldiretti al tempo di Lobianco e della Vertenza Europa ad Atene,  lanciando cucina, cibo, piatti

Anche il Friuli, ora, ha il suo vino Dop. dopo il via libera della Commissione Europea da Bruxelles. Le denominazioni “Friuli” e “Friuli Venezia Giulia”, e le rispettive traduzioni in sloveno “Furlanija” e “Furlanija Julijska krajina”  sono state ufficialmente iscritte al registro europeo dei vini Dop. Un riconoscimento importante, che permette ai vini della regione di unirsi ai 1174 vini Dop tutelati dall’Unione Europea e che arriva dopo due mesi da un investimento importante per la ripresa del settore vitivinicolo in Friuli. A fine settembre, infatti, Stefano Zannier, assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, aveva annunciato ulteriori aiuti per la ripresa del settore vitivinicolo, evidenziando un incremento di 1,2 milioni di euro. La tutela del nome potrà essere riservata a un gruppo di vini fermi e frizzanti originari delle province di Pordenone, Gorizia, Trieste e Udine, dove la coltivazione è cominciata nell’VIII secolo a.C, e presentano delle caratteristiche peculiari attribuibili ai microelementi presenti nei terreni che ne definiscono gli aromi

Che l’olio sia molto più di un condimento ma valore economico, sociale e culturale non vi sono dubbi tanti i riconoscimenti, le guide come la recente del Gambero Rosso, gli assaggiatori e i tantissimo premi. Ha fatto bene il consorzio di Tutela dell’olio Dop Riviera Ligure a imprimere una marcia in più con la modifica del disciplinare approvato al 90% dall’Assemblea nei giorni scorsi,. Il dato fondamentale è il passaggio dal singolo prodotto ad una promozione integrata di eccellenze simboli del territorio. Una decisione non da poco che rende non più obbligatorie ma facoltative le menzioni geografiche a difesa del patto di filiera e a sostegno della nuova dop dell’oliva taggiasca. Che il disciplinare fosse ormai troppo” stretto” era emerso dalle numerose iniziative che avevano aumentato la visibilità e la qualità del lavoro del Consorzio: “da Oliveti Aperti – come sottolinea Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio -che ha permesso un nuovo collegamento tra aziende e flussi turistici, ai laboratori nelle scuole per allargare la platea di conoscenza del prodotto, alle iniziative con famosi chef per ampliare l’uso nella ristorazione di questo prodotto ligure.Senza dimenticare la fitta agenda di appuntamenti realizzata in collaborazione con Enoteca Regionale della Liguria, Consorzio di Tutela del

Che l’olio sia molto più di un condimento ma valore economico, sociale e culturale non vi sono dubbi tanti i riconoscimenti, le guide come la recente del Gambero Rosso, gli assaggiatori e i tantissimo premi. Ha fatto bene il consorzio di Tutela dell’olio Dop Riviera Ligure a imprimere una marcia in più con la modifica del disciplinare approvato al 90% dall’Assemblea nei giorni scorsi,. Il dato fondamentale è il passaggio dal singolo prodotto ad una promozione integrata di eccellenze simboli del territorio. Una decisione non da poco che rende non più obbligatorie ma facoltative le menzioni geografiche a difesa del patto di filiera e a sostegno della nuova dop dell’oliva taggiasca. Che il disciplinare fosse ormai troppo” stretto” era emerso dalle numerose iniziative che avevano aumentato la visibilità e la qualità del lavoro del Consorzio: “da Oliveti Aperti – come sottolinea Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio -che ha permesso un nuovo collegamento tra aziende e flussi turistici, ai laboratori nelle scuole per allargare la platea di conoscenza del prodotto, alle iniziative con famosi chef per ampliare l’uso nella ristorazione di questo prodotto ligure.Senza dimenticare la fitta agenda di appuntamenti realizzata in collaborazione con Enoteca Regionale della Liguria, Consorzio di Tutela del

Cambio di colori per il Prosecco: da bianco a rosa. Si, perché per realizzare il Prosecco Doc Rosè viene  utilizzato il vitigno a bacca rossa Pinot Nero che darà una pennellata di rosa alal Glera  vitigno a bacca bianca Il via ufficiale è avvenuto recentemente da parte del Comitato Nazionale Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha approvato  la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco per l’introduzione della tipologia Prosecco Rosé, che non riguarda dunque la Docg Conegliano Valdobbiadene. Il passo successivo alla  pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana, sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Europea a definitiva conclusione dell’iter. Vediamo ora le caratteristiche del l Prosecco Doc Rosé: va da se che gli spumanti di questa tipologia debbano essere prodotto con uve Glera cui potrà essere aggiunta una percentuale tra il 10% e il 15% di Pinot Nero.  Fermentazione in autoclave con il Metodo Charmat o Martinotti per un minimo dii 60 giorni. Resa per ettaro in 18n tonnellate per la Glera e 13,5 tonnellate per il Pinot Nero . Le vendite potranno partire dal 1 gennaio dopo la vendemmia. E il colore?Rosa più o meno intenso, brillante dalla spuma persistente. Etichetta rigorosa con l’indicazione Millesimato, anno e uvaggio dell’annata.

Cambia il disciplinare della Doc Maremma non solo per quanto riguarda  gli uvaggi  delle tipologie Rosso e Bianco Doc Maremma  ma anche viene inserita la menzione Riserva per entrambe le tipologie. Inoltre, primo caso in Toscana per vini Dop, “Il percorso per l’approvazione ministeriale di questa modifica è quasi giunto al termine –  ha detto Franceso Mazzei  presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana– e ora bisognerà aspettare che decorrano i tempi tecnici dalla pubblicazione della modifica in Gazzetta Ufficiale. È stato un percorso lungo e delicato, ma grazie alla determinazione del Consorzio e alla sinergia delle istituzioni siamo riusciti ad arrivare a questo traguardo che apre nuove interessanti prospettive“. Il Direttore del Consorzio, Luca Pollini spiega che “le modifiche più rilevanti del disciplinare di produzione della Doc Maremma Toscana contenute nella proposta da noi presentata ormai quasi 4 anni fa riguardano, innanzitutto, la nuova formulazione della base ampelografica” .In particolare, per la produzione della tipologia Rosso per la quale potranno essere utilizzate – da sole o congiuntamente e per un minimo del 60% – Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah e Ciliegiolo. Mentre per la produzione del Bianco Doc Maremma Toscana, accanto a Vermentino e Trebbiano toscano, sarà