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Rubrica di Emanuela Medi
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Come ogni anno, idealo portale internazionale di comparazione prezzi ,ha analizzato i dati relativi alle ricerche effettuate sul proprio portale, i prodotti più desiderati online, i profili demografici degli utenti più attivi nello shopping online e tutte le tendenze legate all’e-commerce, per delineare un identikit del consumatore digitale e una mappatura del comportamento d’acquisto online degli italiani che utilizzano la comparazione prezzi.  Il report analizza le intenzioni di acquisto di circa 72 milioni di visite Web mensili (dati SimilarWeb per il periodo compreso tra settembre 2020 e febbraio 2021), registrate sui sei portali nazionali di idealo (Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Austria) e i risultati di due sondaggi commissionati da idealo nel giugno 2020 e nel febbraio 2021 a Kantar – uno dei principali fornitori mondiali di soluzioni relative al campionamento e alle ricerche di mercato. Le indagini demografiche hanno coinvolto ogni volta oltre 1500 consumatori digitali italiani, il campione oggetto di studio è rappresentativo unicamente della popolazione attiva sul Web ed è stratificato in base alle variabili demografiche: età, genere, livello di istruzione e regione. Partiamo da alcuni dati riassuntivi  :la pandemia di COVID-19 ha spinto il 59,0% degli Italiani a comprare di più online rispetto a prima, il

Partiamo da un dato in positivo che conclude il primo report congiunto sul settore vino & spirits italiano pubblicato dall’Area Studi Mediobanca, l’Ufficio Studi di SACE e Ipsos. “In generale  i maggiori produttori di vino si attendono per il 2021 una crescita del 3,5%. Crescita che arriverebbe al 4,6% per la sola componente export. Per le maggiori società di spirits italiane, invece, si prevede un anno con vendite in crescita del 5,4% e del 4% per le esportazioni” Quindi nel 2021 I segnali di ripresa ci sono. Lo hanno confermato, qualche settimana fa, i dati di Ismea e Unione italiana vini (Uiv), che hanno  elaborato i dati Istat relativi alle esportazioni di vino nel primo trimestre del 2021, disegnando una curva verso l’alto.  Ma il report ha giustamente fotografato il 2020 che per il vino è  da dimenticare,  come per molti altri settori “I maggiori produttori italiani  hanno chiuso l’anno con un calo del fatturato del 4.1%“ con una  notevole differenza tra i diversi canali di vendita, tra cui: La maggiore incidenza della Gdo passata rispetto al 2019 dal 35,3% al 38% . Il canale  Horeca che ha segnato un -32%. La contrazione dei wine bar e delle enoteche, dovuta alle chiusure che registra un-21,5%. Stabile la situazione delle cooperative che hanno contenuto la flessione al 2%. Che

Che la politica influenzi scelte e consume degli italiani è un dato di fatto che si è imposto con il variare delle restrizioni soprattutto in questo primo semestre 2021 A confermarlo il significativo cambiamento della composizione dei carrelli, dove diminuisce la quantità di bottiglie per singolo ordine (-17% rispetto al 2020), ma ne aumenta il valore (+20% vs 2020) e la presenza di denominazioni Super Premium come Champagne (+47% vs 2020), Franciacorta (+2% vs 2020), Brunello di Montalcino (+12%vs 2020) e Trento DOC (+23% vs 2020).   Con il progressivo allentamento delle restrizioni e la ritrovata possibilità di mobilità da parte degli italiani, l'esigenza di fare grandi scorte - che ha dominato gran parte del 2020 - sta lasciando spazio a uno shopping last minute e Tannico, l'enoteca con la più ampia e attenta selezione di vini italiani nel mondo, conferma il consolidamento del canale e-commerce dopo il boom delle vendite del 202., Aumenta stabilmente l'utilizzo di Tannico per gli acquisti di vino online, con un trend crescente specialmente in alcune regioni del Nord Italia come Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Dal 2019, i capoluoghi regionali di queste ultime due hanno, infatti, mostrato un incremento delle vendite del +132% (Bologna) e +103%

Partiamo da un dato in positivo che conclude il primo report congiunto sul settore vino & spirits italiano pubblicato dall’Area Studi Mediobanca, l’Ufficio Studi di SACE e Ipsos. “In generale  i maggiori produttori di vino si attendono per il 2021 una crescita del 3,5%. Crescita che arriverebbe al 4,6% per la sola componente export. Per le maggiori società di spirits italiane, invece, si prevede un anno con vendite in crescita del 5,4% e del 4% per le esportazioni” Quindi nel 2021 I segnali di ripresa ci sono. Lo hanno confermato, qualche settimana fa, i dati di Ismea e Unione italiana vini (Uiv), che hanno  elaborato i dati Istat relativi alle esportazioni di vino nel primo trimestre del 2021, disegnando una curva verso l’alto.  Ma il report ha giustamente fotografato il 2020 che per il vino è  da dimenticare,  come per molti altri settori “I maggiori produttori italiani  hanno chiuso l’anno con un calo del fatturato del 4.1%“ con una  notevole differenza tra i diversi canali di vendita, tra cui: La maggiore incidenza della Gdo passata rispetto al 2019 dal 35,3% al 38% . Il canale  Horeca che ha segnato un -32%. La contrazione dei wine bar e delle enoteche, dovuta alle chiusure che registra un-21,5%. Stabile la situazione delle cooperative che hanno contenuto la flessione al 2%. Che

Come ogni anno, idealo portale internazionale di comparazione prezzi ,ha analizzato i dati relativi alle ricerche effettuate sul proprio portale, i prodotti più desiderati online, i profili demografici degli utenti più attivi nello shopping online e tutte le tendenze legate all’e-commerce, per delineare un identikit del consumatore digitale e una mappatura del comportamento d’acquisto online degli italiani che utilizzano la comparazione prezzi.  Il report analizza le intenzioni di acquisto di circa 72 milioni di visite Web mensili (dati SimilarWeb per il periodo compreso tra settembre 2020 e febbraio 2021), registrate sui sei portali nazionali di idealo (Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Austria) e i risultati di due sondaggi commissionati da idealo nel giugno 2020 e nel febbraio 2021 a Kantar – uno dei principali fornitori mondiali di soluzioni relative al campionamento e alle ricerche di mercato. Le indagini demografiche hanno coinvolto ogni volta oltre 1500 consumatori digitali italiani, il campione oggetto di studio è rappresentativo unicamente della popolazione attiva sul Web ed è stratificato in base alle variabili demografiche: età, genere, livello di istruzione e regione. Partiamo da alcuni dati riassuntivi  :la pandemia di COVID-19 ha spinto il 59,0% degli Italiani a comprare di più online rispetto a prima, il

Gli economisti lo hanno definito un anno a fisarmonica, che tra le pieghe della crisi ha conosciuto anche momenti di crescita  tra queste l’accelerazione digitale e l’inizio di una nuova epoca in cui multicanalità e presenza social sono diventate fondamentali per le aziende moderne, tanto quanto l’adozione di ambienti ibridi tra fisico e digitale che uniscano l’esperienza in-store con la vendita online attraverso piattaforme eCommerce. Appuntamento  il 28 gennaio a partire dalle ore 11.00, Fiera Milano cercherà di rispondere nel webinar “Una bussola per l’e.commerce”, organizzato da Fiera Milano Media – Business International per creare un percorso di avvicinamento ai prossimi appuntamenti espositivi di Host Milano, TUTTOFOOD e TranspotecLogitec. Moderati da Federico Gasparotto, Founder & CEO, Growth Automation Studio, ne parleranno Marino Casucci – CEO, Intergic;  Niccolò Giustiniani - Business Innovation Manager, Overture; Giovanni Cappellotto Ecommerce & Retail consultant. L’anno d’oro dell’e-commerce Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, l’eCommerce italiano nel 2020 ha raggiunto un valore di circa 22,7 miliardi di euro con una crescita record del +26%, 4,7 miliardi in più̀ rispetto al 2019. In particolare hanno dominato i prodotti alimentari (+56%), diventati negli scorsi mesi la principale voce

Cibo e vino saranno i protagonisti nel 2021 per l’e-commerce italiano  che crescerà del 37% (+375% negli ultimi tre anni) e il cui valore raggiungerà i  32,9 miliardi di euro.  E’ quanto emerge da un’analisi di AJ-Com.Net, network specializzato in campagne di comunicazione, web marketing e social media marketing. “Prima del Coronavirus i motivi che spingevano all’acquisto online erano essenzialmente tre - spiegano gli analisti di AJ-Com.Net - il prezzo più vantaggioso, la comodità di acquisto e la maggiore varietà di scelta offerta dal web. Ora invece è il fattore Covid a determinare questa scelta. Per molti è un problema di percezione di maggiore sicurezza, per altri è un elemento più psicologico che porta a voler evitare lo stress di dover giustificare ogni minima uscita per andare a fare acquisti”. La crescita del web è accompagnata  da un notevole  aumento dell’occupazione : negli ultimi 3 anni in Italia si sono avuti un milione di nuovi posti di lavoro

È la vera novità nel mondo del vino: le vendite online  si confermano il principale canale di acquisto (assieme alla GDO) e non solo per la” sosta forzata” ma anche per la capacità di essersi messe in campo con proposte interessanti per l'ampia scelta di tipologia di vini , velocità  di delivering e attenzione al rapporto qualità / prezzo. A Marco Magnocavallo, ad di TANNICO, il principale canale online, abbiamo rivolto alcune domande [caption id="attachment_15134" align="alignleft" width="231"] Il logo di Tannico[/caption] Vendita online, un vero exploit soprattutto per Tannico che ha segnato un'importante crescita, in quale percentuale  in riferimento all’ultimo periodo. Solo nelle ultime tre settimane di marzo, Tannico ha riscontrato un aumento 100% dei volumi, del 10% della frequenza d’acquisto e del 5% delle quantità di bottiglie per ordine effettuato. Come si è ripartita la crescita  per regioni e per tipologia di vini Per quanto riguarda le tipologie di bottiglie acquistate – che in generale registrano una diminuzione del 10% del prezzo medio per bottiglia – abbiamo riscontrato una diminuzione nel consumo di spumanti e Champagne (-30%) e delle denominazioni Super Premium (Barolo -70%, Brunello -70%, Champagne -50%, Bolgheri -25%). Crescono invece gli acquisti delle denominazioni con prezzi più moderati (Sicilia bianco +100%, Venezia

È la vera novità nel mondo del vino: le vendite online  si confermano il principale canale di acquisto (assieme alla GDO) e non solo per la” sosta forzata” ma anche per la capacità di essersi messe in campo con proposte interessanti per l'ampia scelta di tipologia di vini , velocità  di delivering e attenzione al rapporto qualità / prezzo. A Marco Magnocavallo, ad di TANNICO, il principale canale online, abbiamo rivolto alcune domande [caption id="attachment_15134" align="alignleft" width="231"] Il logo di Tannico[/caption] Vendita online, un vero exploit soprattutto per Tannico che ha segnato un'importante crescita, in quale percentuale  in riferimento all’ultimo periodo. Solo nelle ultime tre settimane di marzo, Tannico ha riscontrato un aumento 100% dei volumi, del 10% della frequenza d’acquisto e del 5% delle quantità di bottiglie per ordine effettuato. Come si è ripartita la crescita  per regioni e per tipologia di vini Per quanto riguarda le tipologie di bottiglie acquistate – che in generale registrano una diminuzione del 10% del prezzo medio per bottiglia – abbiamo riscontrato una diminuzione nel consumo di spumanti e Champagne (-30%) e delle denominazioni Super Premium (Barolo -70%, Brunello -70%, Champagne -50%, Bolgheri -25%). Crescono invece gli acquisti delle denominazioni con prezzi più moderati (Sicilia bianco +100%, Venezia

E’ sempre utile ricordare quanto il colosso Amazon ha deciso di scendere in campo con i propri prodotti e di non farsi perdere l’opportunità di essere presente sul mercato mondiale. Lo ha fatto con Compass Road: il brand scelto dall'azienda per commercializzare le bottiglie. Ovviamente non è la stessa Amazon a produrre il vino ma si è appoggiata ad un distributore tedesco, Quality wine select, che acquista e vende bottiglie provenienti dalle maggiori zone di produzione. Sono cinque i vini venduti con l'etichetta Amazon: Pinot Grigio Garda Doc (Italia), Grenache (Francia), Merlot (Francia), Chardonnay (Francia) e Riesling (Germania). La qualità del prodotto, basandosi sulle recensioni lasciate dagli utenti, non è elevata. Il più lusinghiero definisce il vino di Amazon come "senza pretese". Eppure quello delle private label è un business in espansione. A fare da apripista sono state le catene della Grande distribuzione organizzata che a cominciare dal Nord Europa hanno iniziato a vendere prodotti con marchio proprio. Una strategia vincente per i supermercati che in questo modo possono avere il controllo sia del canale di distribuzione sia dei prodotti. Amazon non fa eccezione e sul portale dedicato al cibo, Amazon Fresh, sono molte le referenze commercializzate con il proprio marchio. Sarà interessante vedere se nei negozi Whole Food, acquistati nel 2017 per quasi 14 miliardi di dollari, queste bottiglie saranno in vendita. L'unione perfetta tra online e offline. (Fonte: