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Rubrica di Emanuela Medi
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Conosciuto in Italia e all’estero per le sue indiscusse ricerche sul vino, Donato Lanati  è  un attento divulgatore  che certo non accetta compromessi  visto che come lui dice”  con il vino non si bara” . E lo è tanto di più nelle vesti di docente meglio in qualità di direttore del Corso di Formazione MASTRO DI CANTINA che martedi 24 agosto , all’Itas Vincenzo Luparia di San Martino di Rosignano, ha presieduto l’esame di una quindicina di giovani viticoltori e cantinieri, nonché wine lover. Nella Commissione d’Esame,  oltre  Donato Lanati, figurano  l’enologa e biologa Dora Marchi e della biotecnologia e wine educator Costanza Fregoni, già docenti del corso stesso a.s. 2019-2020.   Una occasione  importante  per approfondire  alcuni dei temi da lui particolarmente sentiti. LONGEVITÀ “Per garantire longevità,- dice l’enologo Lanati- alcol e tannini sono certamente elementi importanti per via delle loro capacità antiossidanti e antisettiche, ma “la longevità arriva principalmente dal terreno” . “E’ la presenza di specifici microelementi in determinati sottosuoli a garantire longevità. Per simbiosi, in determinate aree, attraverso le radici, le micorrize ricevono gli zuccheri derivanti dalla fotosintesi delle foglie della vite e, in cambio, rilasciano cesio, rubidio, stronzio, manganese e altre sostanze organiche. Aree ideali nelle quali l’ambiente

La vendemmia 2021 promette bene ed è sicuramente una buonissima notizia ,anche se al Centro Nord la raccolta sarà posticipata. Ma questo non inficia la qualità del raccolto la cui  fioritura è iniziata in ritardo per via dei “ capricci” del tempo con le gelate che hanno recato danni al Nord Italia, e poi la Sardegna, Toscana e Umbria . E’ quanto delinea il rapporto dedicato all'andamento climatico vegetativo della prossima vendemmia messo a punto da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv); mentre per le quantità bisognerà aspettare  la prima decade di settembre. E ora qualche dato In Trentino-Alto Adige , le temperature primaverili, più basse del solito, e le piogge intense tra la fine di luglio e la prima metà di agosto hanno provocato nei vigneti a bassa quota  un ritardo vegetativo di circa dieci giorni. Il caldo di queste ultime settimane sta facendo recuperare in parte il ritardo accumulato ad aprile e a maggio.  Tutto in linea con una quantità e qualità buona .In Friuli-Venezia Giulia l'autunno secco e l'inverno particolarmente piovoso hanno "influito sul ritardo vegetativo della vite che quest'anno è iniziato verso metà aprile. Contenuti i danni dell'eccezionale gelata di aprile ha colpito la regione".  Irrogazione di soccorso al momento per i problemi di siccità dovuti al gran caldo e ai denti africani  Nel Veneto occidentale forti ritardi addirittura

“Tra le tante azioni di promozione,  la marca rappresenta ormai il maggiore investimento delle aziende-dice Attilio Scienza ordinario di Viticoltura Università degli Studi di Milano-Si tratta, però, di uno status difficile da costruire per costi, tempi e necessità di storytelling. Solo le grandi aziende, quindi, possono ambire al suo raggiungimento. Per le piccole aziende, ovvero la stragrande maggioranza in Italia, queste condizioni sono irrealizzabili, soprattutto all’estero.” Quale è allora la soluzione? “Si potrebbe pensare a delle reti d’impresa strutturate per tipologia di prodotto (es. uno spumante metodo classico) o per valori di eco sostenibilità (bio e biodinamico).”  Ma osserva Scienza” In Italia, la denominazione d’origine ed i consorzi dovrebbero investire sulla notorietà dei vini più famosi presenti nel territorio, facendo leva su questi per trascinare i più piccoli in un’azione collettiva di promozione. Il brand territoriale è un vettore ancora poco utilizzato dalla viticoltura italiana nel mondo, sia per la poca fiducia che il viticoltore ha nei valori del terroir, sia per la miriade delle Dominazioni che caratterizzano la realtà italiana. Di una eccessiva ricchezza di enodiversità si può morire! Le denominazioni più forti riescono ad imporsi sia per la forza del marchio territoriale sia per quello di alcuni produttori che

Si chiama Hideki in giapponese “ splendida opportunità”  l’innovativo tannino messo a punto da Enartis, parte del Gruppo Esseco, operante nel mercato mondiale dei prodotti per la vinificazione, dall’azione antiossidante, antiradicalica, demetallizzante e microbiostatica,.  Ma andiamo per gradi: Frutto di un’attività di ricerca e sviluppo di Enartis sui polifenoli naturali durata oltre due anni, Hideki® -  svolge una importante protezione del  vino con prodotti naturali  Hideki® rallenta inoltre in modo naturale la crescita di microrganismi che possono alterare la composizione e la qualità organolettica del vino, grazie a una combinazione di tannini differenti per composizione e struttura chimica che svolgono la loro azione microbiostatica nei confronti di diversi microrganismi potenzialmente dannosi.  Infatti quando un microrganismo attacca i tessuti vegetali, i tannini si legano alle proteine di trasporto presenti nella membrana cellulare del patogeno e bloccano gli scambi con l’ambiente esterno. Allo stesso modo, si legano alle proteine enzimatiche e ne inibiscono il funzionamento. Il risultato è l’inibizione della crescita del microrganismo. Nel corso dell’evoluzione si sono originati tannini di diversa struttura e dimensione capaci di interagire con proteine differenti e quindi efficaci nel controllare lo sviluppo di diverse specie di patogeni.  Rispetto ad altri tannini presenti sul mercato, Hideki® rappresenta un importante passo avanti

Un riconoscimento importante che indica il potenziale qualitativo di  un vigneto: il metodo Bigot fu presentato un anno fa da Giovanni Bigot agronomo friulano,  Angelo Gaja – patriarca del Barbaresco - e  dal prof. Stefano Poni – docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.  Riscosse un  notevole successo tanto che furono molte le aziende che vi ricorsero consapevoli che  i grandi vini si fanno in vigna. 50 i vigneti premiati con un indice qualitativo sopra i 90 punti su 100: ma onore al merito giusto ricordarli, sono: . in Friuli-Venezia Giulia il vigneto Refosco Buttrio di Vigne di Zamò, il vigneto Tocai Bert dell’azienda agricola Sturm e il vigneto Sauvignon Lungo Strada di Russiz Superiore; in Piemonte il vigneto Nebbiolo San Lorenzo di Gaja e il vigneto Barbera Barturot di Ca’Viola; in Toscana il vigneto Merlot Forra Alta di Tenuta Nozzole, il vigneto Sangiovese Oliveto di Tenuta La Fuga; in Sardegna il vigneto Pardoniga  Mandrolisai dell’azienda Bentu Luna. Che cosa è l’indice Bigot Risponde alla necessità, sempre più sentita dalle aziende, di conoscere in modo certo e scientificamente validato la reale qualità dei propri vigneti prendendo in considerazione i fattori viticoli che hanno influenza diretta sulla qualità del vino: produzione, superficie fogliare

Non capita tutti i giorni di avere due esperti del calibro di Dora Marchi Direttore Tecnico del Laboratorio ENOSIS MERAVIGLIA di Donato Lanati e dello stesso LANATI enologo con un curriculum di competenze come pochi, che si pronunciano su vendemmia e qualità. Onestamente ci voleva perché aldilà delle belle parole “ uva di qualità e vendemmia promettente”  in pochi sono andati oltre per spiegare con termini chiari e scientifici il significato di questi termini. Loro lo hanno fatto: "Questa vendemmia 2020, a dir poco particolare, è un'occasione di rinnovamento per tutti coloro che lavorano nel mondo del vino- dice Dora Marchi -La differenza la faranno i bravi viticoltori, quelli che producono medie quantità e sono disposti a fare delle scelte in vigneto, non raccogliendo o facendo comunque un diradamento, diciamo sanitario; diversamente andrà per coloro che sceglieranno di raccogliere tutto.  Le varietà precoci si sono dimostrate leggermente in anticipo e le abbondanti piogge hanno fatto aumentare la dimensione degli acini. L'ultimo mese sarà determinante, soprattutto per i vini che non hanno elementi di invecchiamento". Continua l’enologa"In Piemonte, l'annata non è da considerarsi siccitosa e l'uva sta maturando bene. Buono l'accumulo zuccherino a fronte di acidità basse e, quindi, di pH elevati. I pH più

Potrebbe essere l’ennesimo hashtag, e non lo è, quel filo rosso che accomuna produttori, sommelier, giornalisti, associazioni, winelovers uniti  in una grande comunità che con un # , uno slogan e un bicchiere di vino vero o virtuale, complici Facebook, Youtube, Instagram ci raccontano i nostri prodotti, le bottiglie più amate , ricordi, viaggi , citazioni, frasi celebri  senza alcuna pretesa se non concederci e concedersi un momento di convivialità, di gioia per quel grande tesoro che è la cultura del vino. [caption id="attachment_15057" align="alignright" width="217"] Winelovers in quarantena[/caption] “Wine Lovers in quarantena”: iniziativa di Wine&Theciy che dal 21 di marzo sul canale IGTV Instagram di Wine&City mette in onda brevi videomessaggi di personaggi più o meno noti che raccontano dalle loro case cosa bevono in quarantena [caption id="attachment_15055" align="alignleft" width="194"] Ais[/caption] [caption id="attachment_15054" align="alignleft" width="194"] Ais[/caption] “La distanza non ci divide: campagna dell’AIS , Associazione Italiana Sommelier, la più grande associazione del mondo che ha deciso di rimanere accanto ai propri soci  con tre video-degustazioni alla settimana pubblicate sulla propria pagina Facebook, sul canale Youtube e sul sito ufficiale, per raccontare le grandi denominazioni del Paese. [caption id="attachment_15056" align="alignright" width="300"] Aspi[/caption] ASPI rilancia in digitale. L ‘Associazione Sommellerie Professionale Italiana, non si ferma e prosegue

E’ probabile: i vini- a detta di molti esperti- saranno più alcolici con sentori di frutta matura a volte cotta, meno speziati e probabilmente meno legati al territorio anche se uno dei cavalli vincenti dei produttori punta proprio sulla riconoscibilità territoriale. Uno degli elementi di maggiore sensorialità  dei vini ,non sempre avvertita dai consumatori, è costituita dalla loro speziatura o meglio dalla presenza di note come il pepe, la cannella, lo zenzero,la noce moscata,il cardomomo

Il 2019 sarà ricordato per un calo della produzione di uve del 15 %, ma la qualità dei vini ottenuti si mantiene oltre le aspettative, soprattutto per le basi spumante e i vini da invecchiamento. Di vendemmia e qualità delle produzioni si è parlato, martedi 10 dicembre, alla Fondazione Edmund Mach nell’ambito della 12^ Giornata tecnica della vite e del vino. E’ stata una vendemmia con una partenza difficile a causa dei problemi di sanità delle uve per via delle piogge primaverili, ma poi si è risolta positivamente con risultati particolarmente apprezzabili soprattutto per le basi spumante e, più in generale, una buona acidità e freschezza dei vini con punte di eccellenza nei vini rossi medio-tardivi e nei vini longevi. L’evento, trasmesso in diretta streaming sul canale youtube FEM, introdotto da Claudio Ioriatti, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, ha fatto il punto sull’andamento stagionale e fitosanitario, con approfondimenti su valutazioni e prospettive della vendemmia,  flavescenza dorata, fosfiti in viticoltura ed emergenza cimice. Andamento stagionale e fitosanitario 2019. Maurizio Bottura del Fem, ha spiegato che il Il 2019 sarà ricordato in viticoltura come un’annata che dal punto di vista produttivo è stata inferiore alle attese (-15% rispetto al 2018), condizionata dagli andamenti climatici di