Blocco della fotosintesi, uve disidratate per molti rossi. Ma annata buona per il Pinot Nero
“Il vino perfetto è quello che non si fa dimenticare”. E ha ragione Dora Marchi enologa e biologa Direttore Tecnico e Responsabile del Laboratorio Controllo Qualità nel Laboratorio di Ricerca Applicata Enosis Meraviglia di Fubine ( Donato Lanati) che in questa intervista a cura della giornalista Chiara Cane ,elenca pregi e difetti della vendemmia in atto e i possibili scenari indotti dai cambiamenti climatici. “ Abbiamo cominciato-dice Dora Marchi- con una primavera piovosa e poco calda; poi, c’è stata la gelata di inizio aprile che ha colpito in maniera importante il centro Italia (in alcune zone della Toscana riduzione della produzione di oltre il 50%) e, nel mese di luglio, le temperature hanno cominciato ad alzarsi raggiungendo, nel centro-sud, i 40 gradi per quasi due mesi, mentre l’assenza di pioggia si è fatta sentire sull’intera penisola. Ne sono conseguite uve disidratate e, in qualche caso, si è verificato il blocco della fotosintesi. Complessivamente, è stata un’annata calda e siccitosa, con uve rosse che, in determinate posizioni e in certi periodi, hanno raggiunto temperature impressionanti all’interno degli acini maggiormente esposti (fino a 50°). Per la maturità fenolica diverse le date di inizio raccolta ; il cambiamento climatico sta alterando tempi ed equilibri.