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MARIANGELA GROSOLI CONFERMATA PRESIDENTE DEL CONSORZIO ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP “Alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni a livello globale – ha affermato Mariangela Grosoli – la conferma della fiducia del Consiglio alla mia Presidenza è per me un attestato di stima di grande valore. Ogni attività condotta dal Consorzio in merito a tutela, promozione e valorizzazione della denominazione, nonché di informazione al consumatore continuerà a rappresentare una priorità, soprattutto per combattere i sempre più frequenti fenomeni di contraffazione e di Italian Sounding”. Il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena è uno dei più rappresentativi a livello nazionale, stabilmente nella Top 5 delle Indicazioni Geografiche più significative del Made in Italy agroalimentare, il primo in assoluto se si parla di esportazioni, con oltre il 92% del prodotto certificato esportato in circa 120 Paesi di tutto il mondo. Nel corso dell’ultimo anno, esso ha segnato un traguardo storico, quello dei cento milioni di litri certificati, equivalenti ad un +11% a volume della produzione rispetto all’anno precedente. NIZZA È BARBERA, TORNA LA «ROSSA PIEMONTESE» Il 7 e 8 Maggio Nizza Monferrato si trasforma in una grande capitale del vino: 64 produttori , 300 etichette in degustazione di Barbera d'Asti docg e Nizza docg

A Wine&Siena 2022 la grande  manifestazione organizzata da Helmuth Köcher patron i Merano Festival che si è conclusa domenica 13 marzo con grande affluenza di pubblico è stata presentata la Carta dei Valori Fipe condivisa  con le istituzioni senesi il cui obiettivo  è di fare in modo che taverne, osterie, locande, trattorie, pizzerie, caffè, ristoranti, gestiti da imprenditori consapevoli, siano sempre più delle vere e proprie “agenzie” di tutela e valorizzazione del territorio. Ha detto Aldo Cursano, vice presidente Fipe Nazionale – . Ripartire dalla Carta Valori è la strada da percorrere per un modello di politica economica diverso, con politiche capaci di darci indipendenza produttiva. Pensate che oggi è non si trova più olio di semi per friggere. Usciamo da due anni drammatici” “ La ristorazione è la categoria che più ha sofferto, abbiamo perso 56miliardi di euro di fatturato, hanno chiuso 40mila imprese, 250mila lavoratori sono usciti da questo comparto “- ha osservato Roberto Calugi, direttore Fipe nazionale – “ Ha fatto notare Luigi De Mossi, sindaco di Siena - Noi dobbiamo sfruttare le eccellenze che fortunatamente sono tante. Una di queste è il settore vitivinicolo e l’agroalimentare che trovano in Wine&Siena un momento che arricchisce la città ad

Nexi, la PayTech leader in Europa, e Fipe, la principale associazione di rappresentanza delle imprese della ristorazione, del turismo e dell’intrattenimento, hanno sottoscritto un accordo strategico con l’obiettivo di supportare la ripartenza delle oltre 300 mila imprese italiane del settore, tra i più colpiti dalla crisi economica conseguente alla pandemia La partnership mira a sostenere concretamente, in particolare, bar e ristoranti che in Italia rappresentano la seconda voce dei servizi turistici e che negli ultimi due anni, secondo i dati Fipe, hanno registrato un deciso calo dei volumi rispetto al periodo pre-pandemia: nel 2021 la perdita del settore rispetto al 2019 è stata di 24 miliardi di Euro (-28%) e nel 2020 di 32 miliardi di Euro (-37,4% vs 2019), con una forte ricaduta anche sull’occupazione (-205mila dipendenti a fine 2021 rispetto al 2019).  La partnership consentirà ai  I soci di Fipe di  disporre delle soluzioni di incasso digitale di Nexi a condizioni agevolate, garantendosi così l’opportunità di sfruttare tutte le potenzialità offerte dai pagamenti digitali: dai servizi a forte valore aggiunto, che permettono di ampliare l’offerta ai propri clienti – come il food delivery, i servizi e-commerce, i programmi di loyalty - fino ai POS più evoluti che offrono

L’obiettivo è creare una rete  che tiene insieme scuole alberghiere e della ristorazione, agenzie per la somministrazione, imprese e lavoratori  quindi un sistema che reperisca risorse umane creando  e moltiplicando le occasioni di  incontro tra professionalità specializzate e i locali che hanno bisogno di manodopera specializzata. Questo in un momento difficile segnato dalla pandemia che ha creato notevoli difficoltà tra domanda e offerta di lavoro qualificato nel settore.. Alla giornata -dedicata all’analisi dei problemi, ma soprattutto alla condivisione delle soluzioni- parteciperanno il Sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini, l’Assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino e il Presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani. Oggi più che mai– sottolinea il Presidente Stoppani – la fuoriuscita di professionalità in un settore che risentiva già di una strutturale mancanza di personale qualificato ha indebolito la ristorazione e rischia di rendere più fragile qualsiasi prospettiva di ripresa. Dobbiamo incoraggiare l’evoluzione da una logica di stagionalità e passaparola ad una prospettiva di sviluppo delle competenze, miglioramento del servizio e potenziamento delle professionalità presenti sul mercato. Per questo è importante rafforzare i sistemi di formazione tecnica e professionale, intercettando anche le nuove risorse messe a disposizione dal PNRR. La ristorazione, che da sola

I bar e i ristoranti italiani sono pronti a schierarsi in difesa del Made in Italy e dei prodotti di qualità contro quello che vuole essere a tutti gli effetti un tentativo di sdoganare l’italian sounding anche in Europa. In particolare, la Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi è pronta a sostenere il governo e le associazioni di categoria, nella battaglia contro il riconoscimento del Prosek croato da parte dell’Unione europea, che metterebbe in difficoltà il variegato mondo imprenditoriale e agricolo che ruota attorno al Prosecco Doc italiano.“Il Prosecco è un’eccellenza del nostro Paese e qualifica lo stile di vita italiano al pari del caffè espresso e degli spaghetti – sottolinea con forza Giancarlo Deidda, presidente di Fuoricas@, Fipe-Confcommercio -. Uno stile di vita che si sublima nei 350mila locali italiani, dove la sapienza di migliaia di lavoratori, bartender e sommelier, consente di somministrare il prosecco alla giusta temperatura e nelle giuste modalità. Noi siamo il terminale ultimo di una filiera agroalimentare che produce, distribuisce e infine somministra uno spumante di qualità eccellente e come tali siamo pronti a fare la nostra parte in questa battaglia”. Delle oltre 378 milioni di bottiglie prodotte nel 2019, 108 milioni sono state destinate al

Caffè al bancone evviva! Il rito più amato dagli italiani ( tra poco avremo anche il cappuccino) è realtà da lunedi 31 maggio in  Friuli Venezia Giulia,  Sardegna e Molise che, zone bianche, ripartono a pieno regime.  Una boccata d’ossigeno per 9 mila bar in particolare per i 4mila locali che fino ad oggi sono stati costretti a stare chiusi o a lavorare soltanto con l’asporto, non avendo lo spazio all’esterno. Ossigeno anche per i 36mila lavoratori dei Pubblici esercizi di queste regioni che potranno riprendere il loro posto dietro il bancone dei bar, in cucina o tra i tavoli dei 7.200 ristoranti pronti a riaprire al pubblico le loro sale interne. È il ritorno di un rito tutto italiano, consolidato nel corso dei decenni e attorno al quale si è sviluppato il modello stesso del bar. “Senza la possibilità di somministrare il caffè al banco – spiega Luciano Sbraga, vicedirettore di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi – i locali italiani hanno perso, in media, il 40% dei loro fatturati. Ma al di là dei freddi numeri, è importante sottolineare come si tratti di un piccolo, importante passo verso un ritorno alla normalità. In questi 14 mesi, infatti, molti di

Lanciata da Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, in collaborazione con alcuni brand iconici del settore Ho.Re.Ca e Bain & Company, la campagna vuole comunicare il desiderio di tanti italiani di tornare a frequentare i locali più amati  delle loro città. Il  video  realizzato con il supporto di Coca-Cola, Lavazza, Perfetti Van Melle e Sanpellegrino, è stato ideato e realizzato dall’agenzia creativa YAM112003  si riferisce ai prodotti che gli italiani amano e consumano  di più e, allo stesso tempo, vuole evocare anche il gesto quotidiano, il desiderio di tornare a rivivere esperienze di  socialità ma con più gusto e gioia..  “Entrare in un locale conosciuto e chiedere “il solito” -spiega Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE- è un gesto normale per gli italiani, ma l’anno appena trascorso ha dimostrato che non è affatto scontato.  L’estate sarà un banco di prova importante per ripartire in sicurezza”   Afferma Laura Corbetta, Founder e CEO di YAM112003 -  La nostra idea nasce per raccontare la relazione, così intensa e personale, che noi italiani coltiviamo con bar, trattorie e ristoranti. Un’attitudine che in questa nuova normalità ci fa ancor più apprezzare le solite persone, le solite abitudini, i soliti posti, quelli in cui torniamo perché un po’ ci assomigliano.

Il nodo più volte annunciato da Fipe / Confcommercio riguarda gli spazi all’aperto . Anche se giustamente Mario Draghi ha richiamato alla responsabilità di cittadini, imprese per un comportamento che non vanifichi gli sforzi e le riaperture, pur tuttavia la ristorazione continua a essere il settore con maggiori criticità. Parliamo del servizio che sarà possibile solo nei tavoli all’aperto, mentre  al chiuso, ed inizialmente solo a pranzo, è prevista dal 1 giugno. A usufruire dei tavoli all’aperto sarà (come sottolinea Fipe/Confcommercio) solo  la metà dei ristoranti e dei bar italiani, cui va aggiunta la paura di una marcia indietro se i contagi riprendono a salire con l’inevitabile cambio di colori che per le zone rosse significa la consegna a domicilio ed il take away fino alle ore 22, mentre i bar devono chiudere alle ore 18). Per l’associazione dei pubblici esercizi “Riaprire solo le attività che hanno i tavolini all’esterno, significa prolungare il lockdown per oltre 116.000 pubblici esercizi. Il 46,6% dei bar e dei ristoranti della penisola non è dotato di spazi all’aperto  e questa percentuale si impenna se pensiamo ai centri storici delle città nei quali vigono regole molto stringenti.  Se questo è il momento del coraggio, che lo sia

In un comunicato stampa FIPE-CONFCOMMERCIO, ha ancora una volta ribadito la propria posizione “Oggi abbiamo detto, con civiltà ma anche grande fermezza, che “Vogliamo futuro”. Avere un futuro significa disporre di misure emergenziali adeguate, precisando innanzitutto che una cosa è aver perso fatturato per fatti contingenti, ben altra cosa è averlo perso perché obbligati a chiudere. Ma soprattutto per noi avere un futuro significa poter lavorare. Significa poter riaprire: in sicurezza, con i dovuti controlli, nel rispetto della delicatezza della situazione. Ma subito e senza un’estenuante dilazione dei tempi e un “apri e chiudi” che confonde ed esaspera le tensioni sociali”. Questo il messaggio di FIPE Confcommercio durante la sua assemblea straordinaria, aperta dal Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, e conclusa dal Presidente della Federazione nazionale dei Pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani, davanti ai rappresentanti, provenienti da ogni provincia italiana, dei ristoratori, baristi, operatori dei catering, gestori di discoteche, di sale del gioco, di stabilimenti balneari, esasperati da oltre un anno di restrizioni. E, se il cuore della manifestazione si è svolto in Piazza San Silvestro a Roma, FIPE  si è rivolta a tutte le piazze della penisola, in collegamento con decine di iniziative in altrettante città italiane, in

Esasperati da un settore in ginocchio e a poco meno di 6 mesi dalla manifestazione #SiamoATerra che ha visto la partecipazione di migliaia di imprenditori in 24 diverse città italiane, Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, torna in piazza il 13 di Aprile a Roma,  per chiedere direttamente al governo, e alla politica in generale, un impegno preciso: una data della ripartenza e un piano per farlo in sicurezza. Sarà- sottolinea una nota dell’Associazione- una forma di protesta ordinata e costruttiva, coerente con lo stile di una Federazione che ha sempre cercato un confronto con le istituzioni, rifuggendo populismi, polemiche e strumentalizzazioni e che oggi vuole dare un altro segnale forte.“Da mesi FIPE diffonde incessantemente la voce e i bisogni delle imprese del settore sui media, presso le istituzioni e sui territori – spiega il Presidente Lino Enrico Stoppani-. Sentiamo però la responsabilità di dare un segnale forte e pubblico davanti all’ultimo decreto del Governo che rinvia nuovamente la riapertura dei ristoranti e dei bar ad eventuali decisioni del Consiglio dei Ministri. Non si può continuare a lanciare la palla in avanti, perché le imprese non sono in un campo di gioco, ma in una palude, dove sprofondano ogni giorno di