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Rubrica di Emanuela Medi
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Frequenza, quantità: gli italiani sono primi in Europa a consumare almeno una volta al giorno frutta e verdura. Nel 2020 secondo  Nomisma che ha curato i dati di Organic F&V Monitor, l’Osservatorio di AssoBio e Alleanza Cooperative ,il consumo pro capite annuo( a casa e fuori) di ortofrutta nel nostro paese è stato di 160kg, superiore a molti paesi europei coma la Germania( 106kg) e l’Inghilterra (101kg). Il canale preferito per l’ortofrutta è stata la grande distribuzione  con una  elevata scelta verso i prodotti a km zero o del territorio. Prodotti biologici, salutistici e sostenibili grazie alle confezioni con materiali riciclabili, i principali criteri di scelta

“ab ovo usque ad mala”,” dall’uovo alla frutta” è l’espressione di Quinto Orazio Flacco poeta romano della fine del primo secolo A.C che  descrive così il probabile menu degli antichi romani. Ma perché? Come dice Giovanni Ballarini accademico della Cucina Italiana” uovo e mela sono entrambi alimenti sferici e la sfera è la figura della perfezione.. e se  gli alimenti di origine animale aprono da sempre il rito dei cibi, la frutta lo chiude in una sequenza incredibile di sapori”. Nel mondo mediterraneo fin dall’antichità, la frutta è un cibo pregiato e ambito, mangiata a tutti gli stadi della maturazione. Al primo posto vi erano i fichi freschi, conservati o fermentati e poiché le credenze popolari allora come oggi accompagnano spesso gli alimenti, il fico bianco era di buon augurio, quello nero di cattivo .Vengono in sequenza gli alberi da frutto di buon auspicio, il nocciolo, il sorbo, il pero, il corniolo, la vite, in particolare il melo meglio le mele i cui semi attecchiscono molto bene nel terreno mediterraneo dandone molteplici varietà( mela rossa, rotonda, pesca, bitorzoluta). Un eredità non trascurabile se pensiamo che l’Italia produce 2. 000.000  di tonnellate di mele l’anno da cui ne deriva un reddito

Bacche di goji, semi di chia (Salvia hispanica), cranberry, fave di cacao, bacche Inca, more di gelso bianco, bacche di aronia, bacche di maqui, alchecehngi, pitaya. Sono questi i “superfrutti” e “supersemi” oggi più noti e consumati. Spesso a dispetto del costo. In questo articolo Renato Bruni del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione e del Farmaco spiega che cos’è, o che cosa dovrebbe essere un “superfrutto e quale il suo potenziale nutritivo nell’alimentazione .” Il primo superfrutto» dice Bruni «è stato proprio il pomodoro, ingrediente fondamentale delle “Tomato Pills”, molto in voga negli Stati Uniti nella prima metà dell’Ottocento. Fu un successo clamoroso. Non solo: in anni appena precedenti un medico molto quotato, tale John de Sequeyra, arrivò a sostenere che, consumando pomodori, si poteva anche non morire mai. Teniamo conto che il pomodoro ebbe anche un testimonial d’eccezione, come il presidente Thomas Jefferson». Dalle affermazioni spesso empiriche alla reale efficacia è importante la gradualità delle sperimentazioni e anche per il pomodoro oggi sappiamo che, il consumo regolare di pomodori, specie se cotti (e soprattutto se conditi con olio extravergine di oliva), si associa ad una riduzione del rischio di tumore alla prostata per un 55enne di circa il 2% nell’arco di vent’anni.

Che la vitamina C sia un potente antiossidante in grado anche di aumentare le difese immunitarie è ormai un dato consolidato dalla comunità scientifica ma come molte altre vitamine , la D, ha sempre qualcosa in più e lo dimostra una ricerca presentata al 13° congresso della FENS, Federation of EuropeanNutrition Societies, conclusosi recentemente a Dublino che conferma l l’effetto positivo del succo d’arancia al 100% sull’obesità e sulla salute cardiovascolare. In particolare è l’esperidina, un polifenolo degli agrumi poco conosciuto e presente nel succo 100% arancia che sta attirando l’attenzione della comunità scientifica, visti gli studi che ne confermano i possibili effetti benefici.   Ma andiamo per gradi:  i nuovi dati rivelano che un bicchiere di succo di arancia è ricco di esperidina, un polifenolo naturalmente presente negli agrumi,  in grado di aiutare a mantenere la pressione sanguigna entro valori normali. probabilmente migliorando la capacità di distendersi dei vasi sanguigni Il succo di frutta fa ingrassare?  Tra le tante ricerche presentate al congresso, si evidenzia una meta-analisi che ha indagato la connessione tra il consumo quotidiano di succo d’arancia e il rischio di aumento del peso negli adulti. In letteratura sono stati identificati diciassette studi clinici controllati, che hanno arruolato oltre 200

Quando è uscita la notizia questa ha fatto molto scalpore: solo recentemente alla pubblicazione dello studio su International Journal of Epidemiology  è stato possibile chiarire tutti gli elementi dello studio Molisani effettuato dai ricercatori dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRCCS Neuromed di Pozzilli in Molise,  su una popolazione di 18mila persone adulte reclutate nello studio.