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Rubrica di Emanuela Medi
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A Deer Isle, un’isola sulla costa del Maine, di fronte all’Oceano Atlantico, c’è la Haystack Mountain School of Craft, una scuola fondata nel 1950 da un gruppo di artisti e artigiani. Il campus con i 34 edifici che lo compongono è stato progettato dall'architetto Edward Larrabee Barnes su Stinson's Neck, un promontorio che si estende a Sud-Est dell'isola, e tutti gli edifici sono stati disegnati per adattarsi all’ambiente offrendo una vista sul paesaggio di bosco e mare circostante.

Sono tante le manifestazioni che stanno partendo  in questi giorni nel Paese, segno che si vuole superare la fase lungamente critica e che certo non finirà presto. Parliamo di SANA RESTART in programma a BolognaFiere dal 9 all’11 ottobre prossimi, il primo e più importante salone internazionale del biologico e del naturale . Un momento importante all’insegna del comparto BIO che si è rafforzato nei consumi , tendenze, stili di vita degli italiani che nel lungo lockdown hanno dimostrato particolare attenzione per scelte salutari a carattere green e bio. Una tendenza peraltro rilevata dalle principali analisi di mercato come il” Rapporto” Coop 2020 ” e che poggia su tre asset fondamentali food ,healthy  green. Partendo dal food in controtendenza rispetto altri paesi europei , circa il 70% degli italiani non riduce la spesa nel carrello  per rinunciare a prodotti di qualità.. Mangiare bene e salutare è un altro aspetto fortemente sentito per il 20% degli intervistati. A questo si associa il ritorno  in grande  della cucina” home made” che aumenterà nel 2021. Prodotti al 100% italiani,, prodotti salutari a marchio bio, spesa sostenibile e multicanale cioè alternando le visite a diversi punti vendita La manifestazione è promossa da BolognaFiere in

È l’ambiente e i suoi effetti ad aver influenzato nel 2019 tanti produttori, agricoltori, allevatori, chef e consumatori tanto che , secondo la previsione di Whole Food Market, questo trend continuerà nel 2020 ad attirare un numero sempre maggiore di persone. Le ricerche alimentari di dicembre 2019 mostrano la crescente predilezione dei consumatori per quelli che solitamente sono considerati alimenti poco appetibili come i cavoletti di Bruxelles o i cavolfiori in risposta alla conoscenza sempre più diffusa delle conseguenze dell’allevamento intensivo  e sempre nel 2019 i sostituti vegetali alla carne si stanno affermando nella certezza che il 2020 sarà l’anno dell’alimentazione vegana e delle alternative alla carne rafforzando la loro presenza nei menù dei ristoranti. Senza dimenticare che eliminare del tutto la carne dalla propria dieta non solo non è del tutto corretto a meno di non bilanciarla con altre sostanze con lo stesso valore nutritivo, ma è solo una delle soluzioni possibili per ridurre l’impatto ambientale. Come sostiene la campagna Meat the Change : meno carne ma di maggiore qualità, da allevamenti sostenibili e riscoprendo i tagli e le razze locali dimenticati. E GLI AGRICOLTORI? Nel 2020 anche gli agricoltori terranno conto di questa diffusa attenzione attraverso l’affermarsi di pratiche come l’agricoltura che

Sono tante le opportunità, le sfide e le angosce degli attori principali sulla scena mondiale del vino: è quanto emerge da un report redatto dall’Università di Geinseheim sulla base delle risposte di più di 1.700 esperti provenienti da oltre 46 luoghi del mondo e sui cui è stato costruito il “Prowein Business Report” 2019. Che cosa preoccupa: le tasse sui prodotti alcolici, i cambiamenti climatici, l’inasprimento delle regole per la pubblicità del vino, la guerra dei dazi, i vini alla cannabis, il rallentamento della crescita economica mondiale e molto altro ancora. Lo studio ha poi posto un focus su quali saranno i paesi potenzialmente più attrattivi nel futuro: in testa a questa speciale classifica troviamo la Scandinavia seguita dalla Svezia, Danimarca e Norvegia, al pari del Giappone, Cina e Hong Kong. Mercati da sviluppare, Singapore, Taiwan, Repubblica Ceca e India. Francia, Germania, Regno Unito ed anche Italia, pur essendo paesi cardine nel business del vino oggi, potrebbero risentire di alcuni fattori negativi in futuro legati in particolare al rallentamento dell’economia mondiale e alla “guerra dei dazi” in atto in tutto il globo. Non è da meno la crescente volatilità di un mercato, quello del vino, mai scontato ma  ricco di insidie: una per

Vendere vino è l’obiettivo dei produttori cui va l'attenzione di una realtà che sta cambiando: la flessione del mercato americano, i movimenti anche di importanti Istituzioni contro l'alcol, la stabilità nel tempo dei consumi da parte dei millenials, l'affermazione della cannabis, specie in Nord America. I produttori necessitano di nuovi canali di vendita come quelli offerti dagli strumenti digitali e relative tecniche. Insegna Amazon che a breve entrerà nel mercato del vino promuovendo l'acquisto di vini, forte del successo planetario della vendita di innumerevoli prodotti diversificati in prezzi e categorie di acquisto. Rimane la strada della distribuzione tradizionale ma questa va accompagnata da un nuovo approccio al mondo digitale senza che venga meno l'originalità e l'interpretazione enologica al territorio di ogni produttore E visto che abbiamo citato i millenials, un interessante articolo apparso su WineNews riporta studi e ricerche che dimostrano che il comportamento nei consumi di vino non è poi così diverso tra i più giovani e gli adulti se non per la conoscenza più marcata di questi ultimi del vino e il miglior potere di acquisto. Visto che rappresentano meno di un terzo nel consumo del vino se ne deduce che per i millenials bere vino è più una occasione di