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Rubrica di Emanuela Medi
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Non è affatto obsoleto parlare di cultura del vino ora che  i temi imposti dal vistoso calo di consumi( valore del vino invenduto  circa 200 milioni di euro) e delle  conseguenze della pandemia, hanno giustamente messo in prima fila la sostenibilità , l’innovazione, la creatività e la flessibilità  che potranno riportare le aziende enoiche a una nuova “ normalità  e nella capacità  di riprendere quello che si è perduto. Per questo  il Premio Gavi 2021,  con alle spalle una lunga storia promosso dal Consorzio di tutela del Gavi, alla presenza della cantina La Raia, è significativo con  il primo riconoscimento a Castello Banfi, cantina leader del Brunello di Montalcino e con le “Menzione Speciale”  al marchigiano Umani Ronchi (della famiglia Bernetti), il Consorzio di tutela dei vini di Montefalco e il Consorzio di tutela della Valcalepio,” per aver saputo gestire, con azioni inclusive e di lungo respiro che vanno oltre l’emergenza, la crisi innescata dal Covid-19 senza dimenticare quel mix di elementi - persone, natura, tradizioni, cultura, imprenditoria locale - che rende unico il vino di ogni territorio” . E che costituiscono appunto la cultura del vino che ha intrapreso una strada nuova nella comunicazione attraverso iniziative online  ed esperenziali,  per

“Il vino, poesia della terra” diceva Mario Soldati e  in 100 anni La Scolca non ha certo smentito la passione enologica del grande scrittore anzi ha voluto mantenere,  attraverso i suoi vini, quella emozione descritta da Soldati  che si prova  nell’assaporare un calice di bianco per non limitarsi a conoscere il prodotto ma  entrarvi per assimilare e rendere personali le mille sfumature di un mondo pieno di fascino. 

Anno importante per l’azienda La Scolca che  festeggia i suoi 100 anni di storia, e lo fa con un anno ricco di eventi ed iniziative, nei quali si circonderà di tutti coloro che nel corso di questi anni l’hanno seguita:  dai partner di sempre, sommelier, importatori, distributori, ma anche testimonial e “lovers”, siano essi  non più giovanissimi che  millennials. A guidare oggi l’azienda troviamo Chiara Soldati e suo padre Giorgio.

Non poteva esserci Fondazione che meglio fosse in grado di esprimere uno degli obiettivi centrali del Ministero dei Beni Culturali in occasione del “2018 Anno del Cibo Italiano” lo stretto legame tra arte e paesaggio Si, perché la Fondazione creata dalla gallerista Irene Crocco e da Giorgio Rossi Cairo, fondatore del gruppo Value Partners e proprietario dell’azienda agricola biodinamica La Raia, ha come mission quella di  promuovere in Italia e all’estero il paesaggio in tutte le sue componenti, geografiche, sociali, produttive, estetiche, scientifiche e di ricerca. Ci voleva questa attenzione di altissimo livello! Il paesaggio o meglio i paesaggi italiani, alcuni dichiarati patrimonio dell’umanità Unesco, bistrattati, rovinati dall’incuria dell’uomo e dalla indolenza delle autorità locali, pochissimi valorizzati, rappresentano invece un bene prezioso da mantenere ma soprattutto da far conoscere in particolare nello stretto rapporto tra uomo e natura, insomma quel filo rosso che lega l’uomo all’ambiente. La Fondazione è diretta da Ilaria Bonacossa direttore di Artissima e si avvale di un Comitato scientifico composto da numerose personalità del mondo dell’arte e della cultura. I progetti hanno appunto come tema il paesaggio e si sono sviluppati a partire dal 2013 in incontri-conferenze aperte al pubblico, opere d’arte, installazioni, workshop di successo come quello realizzato con