Uscire da una crisi come l’attuale non è certamente facile ed è già molto se le perdite di fatturato non sono disastrose ma le cantine con alle spalle solidità, qualità dei prodotti, innovazione, e il lavoro etico di cooperativa, possono ritenersi soddisfatte come la cantina di San Michele Appiano che soprattutto durante questo anno di pandemia di Covid-19 è riuscita a contenere il calo di fatturato e dunque i danni economici derivanti dal crollo delle prenotazioni import ed export, in particolare durante il primo lockdown nel 2020.
Günther Neumair
«Il lavoro di squadra è stato determinante, in azienda e fuori. Durante il primo lockdown e per tutto questo anno di Covid, abbiamo sempre cercato il dialogo con i nostri agenti e distributori, italiani e nel mondo, tramite frequenti telefonate e meeting su piattaforme digitali» spiega l’amministratore delegato della Cantina San Michele Appiano, Günther Neumair che prosegue sottolineando come la Cantina San Michele Appiano con 330 soci viticoltori su 385 ettari di superficie di coltivazione e una produzione di oltre 2,5 milioni di bottiglie, non si è mai fermata nel rispetto dello scopo mutualistico che le è propri” non è il capitale a essere al centro dell’operato,- dice l’ad- bensì l’uomo, insieme al suo