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Rubrica di Emanuela Medi
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Non sarà un addio, ma un necessario e sentito cambio nella governance della storica Cantina di San Michele Appiano. Hans Terzer famoso Winemaker ne darà l’annuncio ufficiale ad Agosto ma non ne ha fatto mistero nella nostra intervista a Vinitaly: ”Lascio in bellezza- dice- me ne vado come direttore tecnico, ma rimango come consulente ad accompagnare la mia squadra giovane quella con cui sto lavorando già da qualche anno che ho formato e scelto personalmente.”

Ne moda ne trend il vino bianco fermo o in bollicina piace in particolare ai giovani che iniziano a bere. Un fenomeno trainato certo dal Prosecco ma che si è andato affermando lentamente da almeno 20 anni e che ha dato la possibilità ai produttori di migliorare in qualità e di scegliere i vitigni che avrebbero incontrato il gusto del consumatore e di imporsi sui mercati - Dice Hans Terzer winemaker tra i più noti. Oggi noi coltiviamo per il 75% vitigni a bacca bianca riservando il resto ai rossi che non devono mancare, 40 anni fa   era il contrario . Non parlerei di moda ma di gusto cambiato, il Prosecco spopola, piace il Pinot Bianco e al nord la gente preferisce vini meno impegnativi “. Continua Terzer “In Alto Adige  tutta la superficie è  stata rinnovata per coltivare vitigni a bacca bianca visto che il mercato va  in questa direzione  Certo i vini che nascono in zone medie non saranno mai dei cru ma avranno un buon  rapporto prezzo qualità. Ripeto i vini bianchi hanno un grande fascino  e le mode nel bicchiere si riflettono sempre nel vigneto, pur nella consapevolezza che la durata di certi trend di consumo è

Sempre sulla breccia il winemaker più gettonato dell’Alto Adige che certo non si è smentito a Vinitaly e presenta le sue novità non dilungandosi tanto è pressato da buyer, giornalisti che affollano il suo stand. “Parlo - dice- dell’annata 2022 dei vini della linea classica. Presento qualche campione di botte del Sauvignon 2021 e 22 che andrà in bottiglia il mese prossimo e come novità Appius 2018 oltre al Sauvignon the Wine Collection e Pinot Nero twc come sempre firmate dalla Cantina San Michele Appiano –che avremo quest’ultimo sul mercato alla fine dell’anno”. Tra i vitigni a bacca rossa, il Pinot Nero è quello da lui più amato visto che rispecchia proprio la ricerca della perfezione nella personalissima sfida del winemaker con questa varietà. Il tutto parte dalla decisione di Hans Terzer di selezionare, dopo vent’anni di attesa, una micro-partita in due aree molto vocate, con l’intento di dimostrare che un grande Pinot Nero può essere prodotto anche in una zona abbastanza giovane e ancora non riconosciuta come meriterebbe. Da qui il debutto, riconfermato negli anni successivi il 2020 con due caratteristiche sempre rispettate e focalizzate sulla esaltazione del talento e della longevità dei monovitigni. Perfezione e

“Onestamente non li capisco. Gli italiani , a differenza dei tedeschi, amano i vini  aromatici  e anche un poco difficili  da abbinare come il Gewurztraminer, il Sauvignon mentre vi sono bellissimi bianchi il  Pinot Bianco appunto un vino molto interessante, da bersi durante la giornata come aperitivo, a tutto pasto, in casa e fuori, ne più ne meno degli  spumanti che hanno” bypassato" le  festività “ . Con poche parole, meglio in tre righe Hans Terzer tra i più moderni e innovativi winemaker e non solo italiani  traccia le linee del mercato anche internazionale e descrive l’attuale gusto per i vini degli italiani non  senza un pizzico di ironia. Fresco di tanti meritati riconoscimenti per   la cantina San Michele Appiano giudicata” Eccellenza in Alto Adige”,  dice in questa intervista “Abbiamo tanto lavoro e  tanto lavorato.  La nostra è una  squadra di ben 335 soci e 40 collaboratori che contribuiscono ai nostri successi senza dimenticare  le ricerche che per anni abbiamo effettuato per individuare le zone più vocate e i vitigni più adatti . Non abbiamo avuto per esempio dubbi di impiantare il Muller Thurgau   il Pinot Bianco   al posto del Gewurztraminer che non andava bene. Di errori ne abbiamo

“Nonostante il 2014 non sia stata un’annata molto favorevole, Appius 2017 si presenta con una bella struttura,  profumi interessanti, piacevole ma soprattutto ancora  molto giovane. Certamente ha bisogno di un ulteriore affinamento in bottiglia, ma si è rivelato una sorpresa come l’annata il 2014 discriminata  da molti che non hanno nemmeno preso in considerazione di fare delle  particolari selezioni, mentre  oggi si presenta come una delle annate più interessanti, più simpatiche, come del resto il 2017. “ Il suo “ vino da sogno  come ogni anno, ha dato  inizio al WineFestival di Merano la kermesse ideata da Helmut Hoecker che si rivela tra gli appuntamenti più consolidati del wine&food  internazionale , ma per il winemaker tra i più gettonati e  non solo in Italia è anche la vetrina per riaffermare la consolidata posizione della Cantina di San Michele Appiano. Dice Terzer “ Abbiamo fatto in valore nel 2021 un +20% rispetto il 2019  con un  grande fatturato che è stato il migliore  di questi anni  ( il calcolo parte calcolo  da settembre fino al settembre successivo) complice la ristorazione che da maggio ha segnato un +50%. Anche nell’export stiamo andando a gonfie vele segno che il marchio è molto forte. Io

Uscire da una crisi come l’attuale non è certamente facile ed è già molto se le perdite di fatturato non sono disastrose ma le cantine con alle spalle solidità, qualità dei prodotti, innovazione,  e il lavoro etico di cooperativa, possono ritenersi soddisfatte come la cantina di San Michele Appiano che soprattutto durante questo anno di pandemia di Covid-19  è riuscita a contenere il calo di fatturato e dunque i danni economici derivanti dal crollo delle prenotazioni import ed export, in particolare durante il primo lockdown nel 2020.   Günther Neumair  «Il lavoro di squadra è stato determinante, in azienda e fuori. Durante il primo lockdown e per tutto questo anno di Covid, abbiamo sempre cercato il dialogo con i nostri agenti e distributori, italiani e nel mondo, tramite frequenti telefonate e meeting su piattaforme digitali» spiega l’amministratore delegato della Cantina San Michele Appiano, Günther Neumair che prosegue sottolineando come la Cantina San Michele Appiano  con 330 soci viticoltori su 385 ettari di superficie di coltivazione e una produzione di oltre 2,5 milioni di bottiglie,  non si è mai fermata nel rispetto dello scopo mutualistico  che le è propri” non è il capitale a essere al centro dell’operato,- dice l’ad- bensì l’uomo, insieme al suo