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Rubrica di Emanuela Medi
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I segnali ci sono stati tutti e la realtà confermata: dati Istat sul movimento turistico nel nostro paese tra gennaio e settembre 2020 indicano negli esercizi ricettivi un calo del 50,9% rispetto il 2019. Si tratta di una presenza in pratica dimezzata, e se l’Italia piange non sono da meno gli altri paesi europei stando  a quanto riporta Eurostat che stima  il numero delle notti trascorse nelle strutture ricettive ( UE) pari a 1,1 miliardi con un calo di oltre il 50% rispetto lo scorso anno. Il Covid ha frenato una voce importante per l’Italia che negli anni passati aveva registrato  nel 2019 un flusso crescente di turismo passando da 131,4 milioni di arrivi a 436,7 milioni di  presenze. Ma torniamo ai mesi  del lockdown durante i quali la   domanda quasi si azzera  con l’assenza della clientela straniera-98%  e una perdita di quasi 74 milioni di presenze. Che poi ci sia stato un movimento turistico interregionale segnato dagli italiani, è apparso ininfluente  sul complessivo andamento. Fonte AdnKronos

Crescita record del comparto alimentare nel solo gennaio 2020 +7,9% rispetto allo stesso mese del 2019,- dati Istat analizzati da Coldiretti-, secondo cui, gli alimentari, insieme ai farmaceutici (+10,8%), sono tra i settori con  aumenti più importanti Tutto questo grazie all’impegno degli oltre 3 3 milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione. L’approvvigionamento alimentare, continua la Coldiretti, è assicurato in Italia grazie al lavoro di 740.000 aziende agricole e stalle, 70.000 imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount , nonostante le difficoltà  e le preoccupazioni per la sicurezza. Lavoro che si traduce poi negli acquisti in Gdo : nelle prime due settimane  dal 24 febbraio all’8 marzo ( dati Coop) le vendite hanno registrato così un +12,8% sulla media del periodo. Non è mancata la corsa agli acquisti ( per fortuna oggi ridimensionata) dove  i prodotti più cercati sono stati: carne in scatola (+60%) e farina (+80%) ma anche i legumi, sempre in scatola, (+55%). Seguono pasta (+51%) e riso (+39%) , le conserve di pomodoro (+39%), lo