Forse non c’è luogo poetico in tutta la storia della letteratura dove il racconto di una vigna si leghi di più, con più vincoli e con maggiore passione, alla vita stessa, se non quando Omero, nell’Odissea, ci descrive l’incontro di Ulisse con il padre Laerte. Laerte, che è stato il re di Itaca, non reggendo più al dolore per la lontananza senza notizie del figlio, ha lasciato la reggia e si è ritirato nei campi. Ha lasciato il grande palazzo, le vesti regali, il suo letto, si è vestito di stracci, coltiva la terra, dorme in inverno con gli schiavi vicino al fuoco, di estate su un mucchio di foglie nella sua vigna.