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Rubrica di Emanuela Medi
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Bene la produzione mondiale di olio di oliva che secondo le stime  del Coi - Consiglio Oleicolo Internazionale per la campagna 2020/21  sarà di  3,3 milioni di tonnellate, il 3% in più sulla precedente.  Al primo posto la Spagna,  che avrà si una buona annata ma aldi sotto delle previsioni per cause climatiche avverse. L’’Italia secondo i dati elaborati da Ismea  e Unaprol avrà una produzione ridotta addirittura del 30% rispetto lo scorso anno, attestandosi  per la campagna 2020/21  a 255.000 tonnellate. Bottle pouring virgin olive oil in a bowl close up Non male la Grecia la cui produzione sarà più o meno analoga a quella dello scorso  anno. Fuori l’area della comunità europea troviamo la Tunisia e la Turchia che anche loro hanno subito flessioni , anche se non notevoli . In totale quindi stando a queste prime stime, la Ue dovrebbe produrre poco più di 2,3 milioni di tonnellate, il 19% in più sul 2019, mentre la produzione dei paesi extra Ue, con meno di un milione di tonnellate, dovrebbe diminuire del 22%.

Sembra un racconto che attinge a un mondo scomparso e invece è una realtà, a raccontarlo  l’azienda Bassan: la raccolta delle ulive una sera di luna piena. “Fine autunno, sponda nord del Mediterraneo. Fa ancora caldo. La gente può andare alla spiaggia. E metti un’idea visionaria. Raccogliere olive di notte. Si può. Si può perché ci sarebbe stata la luna che aiuta, ma in realtà c’è stato un caldo umido ligure, sono state necessarie luci potenti e oggi si impiega anche un tempo relativo, con scuotitori elettrici e reti. Siamo a Pompeiana, in provincia di Imperia, nell’oliveto di CostaPanera dell’azienda Bassan. Appunto, un balcone affacciato sul mare. Insomma, si sta bene. Alberi giovani, perché qui c’è reimpianto, dopo i tempi dei fiori e del verde ornamentale, peraltro in ripresa. Nuovo impianto nuovo metodo, sempre olive taggiasche. Raccogliere le olive di notte non è una boutade, una scommessa. Si tratta di un procedimento che risponde alla volontà di raccogliere olive molto fresche e di frangerle entro otto ore nel nuovo frantoio aziendale, riservato alla produzione Bassan.  un moderno frantoio a due fasi che ci consente di ottenere un prodotto con eccellenti proprietà organolettiche. Il sistema si distingue per lavorare senza l'uso del separatore

Si fa presto a dire olio extravergine d’oliva. Ma quanto ne sanno in realtà gli italiani? Pochissimo a partire dal prezzo  che è un indicatore importante di qualità.  Eppure il patrimonio dell’olio extravergine del nostro paese può contare su 500 cultivar e ben 47 oli Dop e Igp, un tesoro straordinario made in Italy. Per aumentare consapevolezza e conoscenza delle grandi qualità dell’extravergine, da metà ottobre a metà novembre si svolgerà un  CICLO DI EVENTI STRAORDINARI realizzato da ISMEA, Istituto di servizi per il mercato agricolo-alimentare, nell’ambito della campagna di comunicazione del Mipaaf” Olio su tavola. I capolavori dell’extravergine”. Quattro gli appuntamenti  con Giorgione da seguire online, , una serie web interpretata dal giovane chef Licake, nonché la partecipazione  a eventi come Fiera del Tartufo di Alba. www.campagneistituzionali.it/oliosutavola

Bella è bella quando la stagione produce olio di qualità in quantità tale da soddisfare la domanda interna, ma da troppo tempo questa è rimasta una favola che si vorrebbe si svegliasse… e lo potrebbe fare nonostante le avversità climatiche e la micidiale Xylella. Ma bisogna essere onesti nel sottolineare scelte e politiche che si stanno rivelando vantaggiose per altri paesi con la conseguenza di prezzi competitivi che non possono non attrarre il consumatore. Ne parliamo con luigi Caricato  giornalista scrittore e oleologo  Partiamo dalle stime, anche se il raccolto delle olive è ancora in corso. Le stime di produzione per l’olivagione 2020/2021 in Italia sembrerebbero già delineate e la raccolta è già iniziata in settembre, in Sicilia. Gli olivicoltori e i frantoiani sostengono che si registrerà un forte calo, ma è evidente che una simile dichiarazione serva solo a far alzare il prezzo dell’olio. Le aziende confezionatrici consultate ritengono che il calo si attesti intorno al 30/33% rispetto alla precedente olivagione. Al di là del gioco delle parti, sicuramente ci sarà un calo produttivo, dovuto al fenomeno dell’alternanza, con la presenza di olive sulla pianta ancora in febbraio. Occorre considerare che l’area a nord della Puglia, in particolare quella che va

Vendemmia in corso è anche il momento di raccolta delle olive che si preannuncia con una perdita di produzione di circa il 22%. L’Italia paese leader per consumi al mondo e il secondo per produzione è  leader assoluto per olii a denominazioni certificati, 43 Dop e 4 Igp . Tuttavia si prospetta un notevole calo della produzione anche se la raccolta è appena iniziata  in anticipo rispetto al solito a causa delle alte temperature e dopo che l’emergenza coronavirus ha  ribaltato produzione e mercati. Emerge da un’analisi di Coldiretti, Unaprol e Ismea con la prima spremitura della Penisola in Sicilia nel Frantoio Cutrera a Chiaramonte Gulfi (Ragusa), dove è stato presentato il rapporto “L’olio italiano al tempo del Coronavirus”, ed in vista di Evoo Trends, evento digitale in calendario dal 24 al 26 settembre, in programma a Fiera Roma, nel 2022. Meno quantità e più qualità per l’olio extra vergine di oliva-dicono gli esperti-  per un che vede oltre 400.000 imprese specializzate, 43 Dop e Igp, dato importante che porta il nostro paese ad avere il maggior numero di olio extravergine a denominazione, in Europa.

Olio extra vergine di oliva a prezzi stracciati,  olio sottocosto: se ne è  parlato molto in questi ultimi tempi, ma esempi virtuosi non mancano come il Patto di Filiera dell’Olio DOP Riviera Ligure, il primo del genere a livello nazionale che ,per la campagna 2020/2021, ha confermato i prezzi minimi di olive e olio della scorsa campagna aumentando la semplificazione nelle procedure amministrative. Resta così immutato il prezzo di € 20,00 alla quarta per le olive provenienti da oliveti iscritti al sistema di controllo dell’olio DOP Riviera Ligure (ossia € 1.60 ogni kg di olive con resa del 20%);  il prezzo dell’olio sfuso a € 10,30 a kg per quello in attesa di certificazione;  € 10,50 a kg per l’olio certificato DOP Riviera Ligure, con il deposito dei contratti in Consorzio entro il 31 ottobre.  “ Il Consiglio di Amministrazione con questa delibera-  spiega Carlo Siffredi, presidente del Consorzio di Tutela dell’olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure. -  ha voluto così proseguire nella sua azione di sostegno alla filiera olivicola ligure che passa innanzitutto  da una remunerazione equa del  lavoro e degli investimenti delle aziende. I dati positivi arrivano anche dal  recupero di oliveti e dagli investimenti realizzati in modo costante dalle diverse

Che l’olio sia molto più di un condimento ma valore economico, sociale e culturale non vi sono dubbi tanti i riconoscimenti, le guide come la recente del Gambero Rosso, gli assaggiatori e i tantissimo premi. Ha fatto bene il consorzio di Tutela dell’olio Dop Riviera Ligure a imprimere una marcia in più con la modifica del disciplinare approvato al 90% dall’Assemblea nei giorni scorsi,. Il dato fondamentale è il passaggio dal singolo prodotto ad una promozione integrata di eccellenze simboli del territorio. Una decisione non da poco che rende non più obbligatorie ma facoltative le menzioni geografiche a difesa del patto di filiera e a sostegno della nuova dop dell’oliva taggiasca. Che il disciplinare fosse ormai troppo” stretto” era emerso dalle numerose iniziative che avevano aumentato la visibilità e la qualità del lavoro del Consorzio: “da Oliveti Aperti – come sottolinea Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio -che ha permesso un nuovo collegamento tra aziende e flussi turistici, ai laboratori nelle scuole per allargare la platea di conoscenza del prodotto, alle iniziative con famosi chef per ampliare l’uso nella ristorazione di questo prodotto ligure.Senza dimenticare la fitta agenda di appuntamenti realizzata in collaborazione con Enoteca Regionale della Liguria, Consorzio di Tutela del

Occorre una campagna pubblicitaria chiara e continua per dare valore a un olio, meglio un brand poco conosciuto ma che è invece un asset nazionale strategico. Puntuale come sempre Giampietro Comolli, Presidente di CEVES( Centro Studi Analisi Comuni) ci spiega non solo l’importanza salutistica ed economica dell’olio extra vergine di oliva ma quanto e come questo brand può costituire una svolta in particolare per il consumatore confuso tra prezzi e virtù decantate  Quasi tutti i grandi economisti, di destra come di sinistra… conservatori o liberali , e molti sociologi sono convinti sostenitori – dati alla mano – che dopo una catastrofe economica, un disastro commerciale bisogna saper ripartire dal settore primario, dalla produzione e produttività di quello che la terra ci può dare.   Giampietro Comolli La situazione post Covid19, non è così allarmante e così “retrò” direbbe qualcuno, ma un Pil e una produttività nazionale che regredisce o perde il 20-25% del fatturato dell’anno precedente deve far meditare. I costi stessi e la varietà di etichette sul mercato deve far pensare: il Covid 19 non è finito quindi  bisogna ripensare non solo a come far funzionare  le grandi imprese il sistema bancario o la grande distribuzione o i locali dell’horeca  C’è

Che l’olio sia molto più di un condimento ma valore economico, sociale e culturale non vi sono dubbi tanti i riconoscimenti, le guide come la recente del Gambero Rosso, gli assaggiatori e i tantissimo premi. Ha fatto bene il consorzio di Tutela dell’olio Dop Riviera Ligure a imprimere una marcia in più con la modifica del disciplinare approvato al 90% dall’Assemblea nei giorni scorsi,. Il dato fondamentale è il passaggio dal singolo prodotto ad una promozione integrata di eccellenze simboli del territorio. Una decisione non da poco che rende non più obbligatorie ma facoltative le menzioni geografiche a difesa del patto di filiera e a sostegno della nuova dop dell’oliva taggiasca. Che il disciplinare fosse ormai troppo” stretto” era emerso dalle numerose iniziative che avevano aumentato la visibilità e la qualità del lavoro del Consorzio: “da Oliveti Aperti – come sottolinea Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio -che ha permesso un nuovo collegamento tra aziende e flussi turistici, ai laboratori nelle scuole per allargare la platea di conoscenza del prodotto, alle iniziative con famosi chef per ampliare l’uso nella ristorazione di questo prodotto ligure.Senza dimenticare la fitta agenda di appuntamenti realizzata in collaborazione con Enoteca Regionale della Liguria, Consorzio di Tutela del

Nel cervello dei mammiferi, in particolare nell’ippocampo ( sede del cervello deputata alla memoria), vengono prodotti nell’arco di tutta la vita nuovi neuroni. Questo processo denominato neurogenesi è indispensabile per la formazione della memoria episodica, come hanno dimostrato recenti ricerche: i nuovi neuroni dell’ippocampo  vengono generati a partire da cellule staminali (o primitive dotate cioè della capacità di trasformarsi in altre cellule) e durante l’invecchiamento ha luogo un calo progressivo di entrambi, che è all’origine di una drastica riduzione della memoria episodica. L’idrossitirosolo, composto naturalmente presente nell’olio extravergine di oliva, ha forti capacità antiossidanti e protettive sulle cellule, ed è noto che diversi fattori, tra i quali la dieta, sono in grado di stimolare la neurogenesi - formazione di nuovi neuroni-adulta. Un team di studiosi, guidati da Felice Tirone in collaborazione con Laura Micheli, Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), ha ora dimostrato in un modello animale anziano che l’idrossitirosolo inverte  il processo di invecchiamento neurale. Lo studio è pubblicato sulla rivista internazionale Faseb Journal. “L’assunzione orale di idrossitisolo per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo, sia nell’adulto che ancor più nell’anziano, nel quale