Il packaging con Out-of-the-box diventa un progetto culturale
Dal magazine all’Osservatorio Out-of-The-Box, al portale o stargate, il filo rosso è lo stesso il packaging, quel contenitore che tutto è tranne una scatola vuota e che diventa invece un veicolo di informazioni e emozioni. Ne è assolutamente convinto Furio Camillo, Docente di Statistica Economica all’Università di Bologna e Responsabile scientifico di Glaxi che ha aperto la conferenza di presentazione dell’Osservatorio Out-of-the-Box realizzato per Ghelfi Ondulati, anticipato dalla presentazione del magazine che ha ispirato l’Osservatorio. Paolo Iabichino Daremo un breve consuntivo degli interventi partendo da Paolo Iabichino, affermato Creative Director, per proseguire con le parole di Valentina Adorno, direttrice di ricerca Glaxi, di Furio Camillo e di Beppe Ghelfi. Out-of-the-Box : un progetto culturale “ Un modo per raccontare – dice Paolo Iabichino -l’industria dell’imballaggio: le tendenze, gli scenari, la creatività. “Il magazine, curato da Panama Design”-ha sottolineato il creativo – “raccoglie tutto quello che c’è di bello in questa industria”. Quando la scatola entra in dispensa o in frigorifero e incomincia una relazione inaspettata con il consumatore”. Nessuno può immaginare che le persone ripongano nella scatola un’aspettativa che esce dalla logica funzionale del mero contenitore per entrare in una di tipo narrativo che il brand, piccolo o grande, può mettere in circolazione, come un passepartout. “La scatola, al di là del design, del