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Rubrica di Emanuela Medi
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I vini “da meditazione” ritornano di moda. A fine pasto soprattutto con qualche dolce croccante e qualche torta dura della nonna, dai cantucci alla sbrisolona, dalla ciambella secca ai biscotti duri con il buco. Intinti nel vino passito dolce. Le enoteche e i grandi ristoranti sono i primi ad offrire nel menù natalizio e di capodanno dolci molto ricchi che necessitano di vini bianchi da uve passite e sovramature con bassa acidità e spiccato tono alcolico e glicemico.

Poteva Hans Terzer, il mago dei vini bianchi, non produrre un vino dolce per la sua linea Sant Valentin? “A me piacciono i dolci - mi confessa Terzer al termine di una bellissima visita per vedere le sue uve di Gewuzstraminer collocate sotto il Castello di Sanct Valentin - specialmente quelli al sapore di albicocca e mele, in particolare adoro le mele fritte, il mio piatto preferito”. Nasce così, Comtess dal forte sentore di albicocca ma anche di frutta surmatura, cedro candito, miele, note speziate con una leggera traccia di fumè. Un profilo olfattivo ricchissimo cui si accompagna un colore giallo dorato quasi ambra. Ma è la mineralità, assente nei passiti, che costituisce il grande segreto di questo fresco e suadente vino dolce dalla lunga persistenza e dall’ancora più lungo invecchiamento e diciamolo pure dal corpo cremoso e morbido. Un dono di Natale perchè è proprio sotto Natale che si raccolgono queste uve lasciate a seccare all’aria e al sole sulla pianta, fino alla fine dell’anno. Emanuela Medi, giornalista

Wine Advocate, la “Bibbia mondiale del vino”, ha premiato la prestigiosa Cantina di Luogosanto, assegnando giudizi molto lusinghieri, nel suo sito web, a quattro vini Siddùra Il vino che ha ottenuto il giudizio più alto, 90 punti, è stato l’ultimo nato della cantina Gallurese: il Passito Nuali, Moscato di Sardegna, con 90 punti, seguito dal Cagnulari Bacco, 87 punti, il Vermentino di Gallura superiore Maia, 88 punti, ed il Sangiovese Cabernet Sauvignon Tiros, 88 punti. Il 2018 è iniziato nel migliore dei modi per la cantina di Luogosanto. Al Mediterranian International Wine and Spirit Challenge, il passito Siddura Nuali è stato insignito del riconoscimento best of Italy conquistando al contempo la doppia medaglia d’oro. Passito Nuali 2016 Moscato di Sardegna Doc Passito, da fine pasto, per dessert o formaggi di media stagionatura, vellutato e avvolgente. Cagnulari Bacco 2015 Fragrante e delicato, vinificato in acciaio dai profumi eleganti e floreali, che evocano rose, ciliegie e sottobosco. Di piacevole freschezza e dal sorso molto morbido. Vermentino di Gallura Superiore Maia 2015 Persistente, morbido per il passaggio in barrique, ma emerge una nota agrumata e l’acidità. Sangiovese Cabernet Sauvignon Tiros 2012 Un vino che, sebbene internazionale, è capace di far conoscere e apprezzare il terroir della Vallata di Siddùra, con il suo microclima

"Vittoria, il vino, la vigna, i muretti a secco" - dice una delle più conosciute donne del vino Italiane, Arianna Occhipinti. "Questa è la mia terra, il sole che sorge dai Monti Iblei e si diffonde tra i filari di fossa di Lupo, la mia contrada, tingendo la sera di rosso le terre pettinate da un vento dolce che sa essere anche violento. Amo l’asprezza di questi luoghi sconosciuti a molti, dove si racchiude tutta la mediterraneità della Sicilia”. Arianna solare, determinata, sbrigativa, forte donna del Sud, ci piace la sua sincerità e anche la sicurezza di chi ha faticato per un progetto di vini di alta qualità e c’è riuscita.

Poteva Hans Terzer, il mago dei vini bianchi, non produrre un vino dolce per la sua linea Sant Valentin? “A me piacciono i dolci - mi confessa Terzer al termine di una bellissima visita per vedere le sue uve di Gewuzstraminer collocate sotto il Castello di Sanct Valentin - specialmente quelli al sapore di albicocca e mele, in particolare adoro le mele fritte, il mio piatto preferito”. Nasce così, Comtess dal forte sentore di albicocca ma anche di frutta surmatura, cedro candito, miele, note speziate con una leggera traccia di fumè. Un profilo olfattivo ricchissimo cui si accompagna un colore giallo dorato quasi ambra. Ma è la mineralità, assente nei passiti, che costituisce il grande segreto di questo fresco e suadente vino dolce dalla lunga persistenza e dall’ancora più lungo invecchiamento e diciamolo pure dal corpo cremoso e morbido. Un dono di Natale perchè è proprio sotto Natale che si raccolgono queste uve lasciate a seccare all’aria e al sole sulla pianta, fino alla fine dell’anno. Emanuela Medi, giornalista

Una delle storie più belle narrate da Benedetto Croce, è quella di Alfonso d’Aragona e Lucrezia D’Alagno Alfonso, giunto come conquistatore a Napoli vi si trasferì definitivamente, innamorato parimenti dell’amenità dei luoghi e delle dolce, giovanissima Lucrezia. Spesso si tratteneva a Torre del Greco, nei giardini della casa dove vivevano i D’Alagno, dove si era fatta edificare una stanza. Lí la fertilità della terra si rivelava in tutta la sua profumata bellezza e della sua regale generosità tutti i D’Alagno ebbero modo di fare esperienza. Lucrezia, aspettando di poter diventare regina alla morte della ormai non troppo in salute Maria di Castiglia, amava considerarsi piuttosto la fidanzata che l’amante del re. E come tale era trattata da ambasciatori e sovrani che sovente venivano ricevuti in quei giardini prediletti dal re. La tradizione vuole che Alfonso abbia importato, proprio nella zona vesuviana, i suoi vitigni preferiti: un’uva bianca, rotonda, dalla consistente buccia dorata. Un’uva davvero regale che, una volta impiantata nel terreno vesuviano, ne assorbì talmente la forza da diventare, potremmo dire con un po‘ di immaginazione, come il re, impossibile da trapiantare altrove. Un vitigno che ancora oggi conserva il nome della sua provenienza: Catalanesca, e che produce un vino in duplice versione,

“Vini d’Italia” edizione 2018 del Gambero Rosso, approda alla sua 31^ edizione: 436 etichette si sono aggiudicate quest’anno i prestigiosi Tre Bicchieri. Oltre 22000 sono le etichette incluse nella guida, con oltre 2485 aziende. La guida è tradotta in inglese, tedesco, cinese e giapponese, e Gambero Rosso è fautore della promozione dell’export italiano nei principali paesi in cui è in crescita, organizzando più di 50 eventi nelle maggiori 30 capitali del mondo. Passiamo ai Tre Bicchieri: il Piemonte è primo per numero di Tre Bicchieri ottenuti (77) per altrettante etichette. Segue la Toscana con 76, il Veneto con 41, l’Alto Adige con 27, Friuli con 26, Lombardia e Campania 23 Tutti gli altri su: http://www.gamberorosso.it/ Segnaliamo alcuni premi assegnati: Migliore Vino Rosso dell’anno: Valtellina Sup. Sassella Rocce Rosse Ris. ’07 (di Ar. Pe. Pe.) Migliore Vino Bianco dell’anno: Fiano d’Avellino Pietramara ’16 (di I Favati) Il Dolce dell’anno: il Malvasia delle Lipari Passito ’16 (di Carvaglio)   Che dire, si tratta di 1008 pagine tutte da sfogliare per orientarsi nel vasto mondo vitivinicolo Italiano. Claudio Chiricolo

Mai vista una vendemmia tanto anticipata: già dalla fine di luglio..Dalle Colline dell’Astigiano a quelle del Collio, per il Nord Italia la vendemmia non sarà disastrosa, dato che la siccità è stata calmierata dalle piogge dell’ultimo periodo.. Dunque buone prospettive per il Barolo, Barbaresco Alta Langhe e Dogliani. Non si può lamentare il Consorzio Barbera d’Asti e i vini del Monferrato. Annata di qualità per la Franciacorta DOCG nonostante il freddo sceso sui vigneti. Minori volumi per l’Oltrepò Pavese ma vini di ottima qualità. Certo qualcosa si è perso rispetto il 2016 ma i presidenti dei vari Consorzi sono d’accordo su alcuni punti: rossi più concentrati e strutturati, uva molto sana e di ottima qualità, pochissimi se non quasi assenti interventi fitosanitari per la assenza di attacchi patogeni. Ancora dal Nord, buone prospettive per il Prosecco DOC e DOCG e per il Soave. Mentre le cose non vanno bene in Emillia Romagna, una delle sei regioni che ha chiesto lo stato di calamità naturale per la siccità. Soffre anche il Chianti il cui calo di produzione potrebbe sfiorare il 30% in meno, ma c’è chi assicura avrà punte del 50%