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Rubrica di Emanuela Medi
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Piace a George Clooney il pecorino sardo: secondo i giornali britannici il celebre attore sarebbe intenzionato a produrlo e commercializzarlo di persona. A conferma pare, siano partiti per Los Angeles chili di pecorino sardo destinati agli amici di “ George”.. per un assaggio e una conferma del celebre prodotto Made in Italy. Che Clooney, due volte vincitore del premio Oscar, ami cimentarsi in settori che non siano quello della cinematografia ma del buon gusto, lo dimostra la società Casamigos da lui fondata nel 2013 per commercializzare la tequila Casamigos, Il pecorino sardo, secondo voci a lui vicine, ormai fa parte dei menù dell’attore e di sua moglie Amal che ha conosciuto il famoso formaggio sardo dal contadino Peppino Fadda che nel sud della Sardegna si sposta con il suo furgoncino. Solo  tasting d’’autore o anche naso per gli affari ? Ricordiamo come – dice Coldiretti- che  che le esportazioni del pecorino sardo sono aumentate di circa il 50%  nel 2019 e non stupirebbe l’interesse economico dell’attore visto che  circa due pezzi su tre di pecoorino e fiore sardo vengono venduti negli States.

Cosa hanno in comune quattro delle più belle Regioni del nostro bel Paese? A tutti verrebbe subito una risposta facile: mare, storia, poesia  e territorio. Certamente sono tante le eccellenze che queste zone hanno in comune ma in realtà un minimo comune denominatore lo hanno: la parola Pecorino che per alcuni suggerisce formaggio ma per chi è un vero enologo, rammenta vino.

Un vino classico con tutte le caratteristiche della piacevolezza La tipologia e la particolare attenzione nella lavorazione (fermentazione in vasche di acciaio breve macerazione sulle bucce, affinamento in botti di slavonia e successivamente in bottiglia), conferisce a questo vino dal terreno calcareo pietroso, una struttura complessa e equilibrata. Il colore rosso rubino intenso, tende al granato invecchiando. Minerale, sapido con tannini scorrevoli, dalle note di prugna e ciliegia matura, con un tocco di tostato, liquirizia, si abbina con i piatti tipici abruzzesi; carni alla brace e primi piatti robusti. Gradevole la persistenza che non affatica il palato. Pecorino Villa Torri IGT Grande ascesa del pecorino che si conferma vino di grande qualità e aspettative non deluse. Gradazione alcolica 14,00% vol, colore brillante giallo paglierino con riflessi dorati, vinificato in purezza, diraspatura e criomacerazione , pressatura soffice. Fermentazione e affinamento in acciaio e successivamente in bottiglia. Dalle note tecniche passiamo all’esame gusto-olfattivo: fruttato, leggermente agrumato ,ma anche erbaceo( erba tagliata e erbe di campo). Note minerali e sapide( siamo a 14 km dal mare). E’ elegante ed equilibrato con finale molto persistente  da abbinarsi oviamente ai piatti di pesce ma anche alle carni bianche. Perfetto per tutte le stagioni, anche come simpatico apertivo! Montepulciano D’Abruzzo

Piero Caterina dell'azienda Barone Cornacchia: due generazioni a confronto Piero Cornacchia, titolo baronale ricevuto dall’allora Vicerè di Napoli, con l’Unità d’Italia si sposta dalle terre che si estendevano attorno alla Fortezza di Civitella a quella che era la riserva di caccia, in una frazione del Comune di Torano Nuovo, ove oggi ha sede l’azienda. Cambio generazionale: una questione di età? “Non è stata un questione di età… Il passaggio c’è stato: i tempi cambiano enormemente, molti inequivocabili segnali mi indicavano l’esigenza di innovare e questo poteva avvenire solo attraverso un cambio di mano, quindi con idee, forze, imprenditorialità diverse, più fresche, al passo con i tempi. La scelta era direi doverosa. Da una concezione molto tradizionalista, a una certamente più moderna; e poi non dimentichiamo che tutti viviamo su queste terre e di queste terre. Caterina e Filippo lavorano in azienda, hanno entrambi figli ed era giusto dare loro un lavoro.. perché andarlo a trovare altrove!" Caterina, da poco avete preso in mano l’azienda introducendo con tuo fratello Filippo molte novità. "Intanto abbiamo ottenuto la certificazione biologica e questo secondo noi, conferisce all’azienda un salto di qualità e di credibilità. La gente vuole bere “sano” quindi senza fertilizzanti, Ogm, diserbanti chimici, anticrittogamici ecc. L’uva