I popoli che vivono vicino al mare, un po’ in tutto il mondo, sono caratterizzati da un certo tipo di cucina che viene dal mare, vongole, cozze, telline, polpi, granchi, aragoste, “spernocchi o cicale di mare ” e ogni sorta di pesce, dalle alici ai cefali e così via in una lista grande come il mare.
E tutta la varietà delle specie marine cucinate nelle più diverse maniere e anche… non cucinate ma servite ormai in tutto il mondo, crude con sofisticate ricette. Naturalmente queste ricette, sia quelle antiche sia quelle moderne, hanno bisogno di tanti altri ingredienti che ora sono a portata di mano. Ma non sempre è stato così, soprattutto non è stato mai così per quei “cittadini del mare” che hanno passato la vita su grandi barche, tartane, navi con mille nomi e per infiniti viaggi.
Per questa ragione, accanto alla cucina di mare classica e molto conosciuta, esiste anche una cucina di mare che doveva servire soprattutto a quegli uomini imbarcati in viaggi lunghi mesi e persino anni, che per molto tempo dovevano solo navigare attraversando con navi a vela i grandi oceani o con navi anche a remi mari sconosciuti, senza poter sbarcare in nessun porto.