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Rubrica di Emanuela Medi
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I primi prodotti a Eataly L’Agricoltura Simbiotica, un innovativo sistema di produzione agroalimentare certificato che sfrutta i benefici  del rapporto tra il microbiota del suolo - ovvero l’insieme dei microorganismi che lo popolano - e i vegetali che vi crescono.   “Ciò che mangiamo è strettamente legato alla terra e al nostro secondo cervello: l’intestino - spiega Sergio Capaldo, Fondatore del consorzio La Granda e ideatore della Certificazione Agricoltura Simbiotica - e poiché un suolo in salute produce piante più forti e sane, queste tratterranno , saranno più resistenti alle malattie e meno bisognose di trattamenti.”   Un sistema di produzione che utilizzando tecniche agronomiche come funghi, batteri amici e minerali zeolitici (cabasiti) favorisce  la vitalità dei microorganismi del terreno.   Benefici: suolo  Il suolo risulta più sano, fertile e pulito; le piante sono più resistenti alle malattie, più capaci di assorbire le​ sostanze nutritive e meno bisognose di acqua e di trattamenti; l’ambiente ne beneficia perché questo modello consente al suolo sano di trattenere più anidride carbonica (CO2).   Alimenti coltivati   Uno studio del British Journal of Nutrition ha evidenziato che il rapporto suolo/ vegetali ha influenzato positivamente la crescita e il contenuto di nutrienti minerali delle piante di pomodoro  migliorandone il valore nutrizionale e nutraceutico( termine che indica un’azione simile

Non c’è pace per il comparto agroalimentare italiano dopo  l’autorizzazione dell’ l’Organizzazione Mondiale del Commercio a che gli Stati Uniti possano imporre dazi sui prodotti europei. A rischio , secondo Coldiretti   una lista per un valore tra i 5-10 miliardi di dollari nei confronti dei prodotti europei . I più allarmati sono i prodotti caseari in particolare il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano che per voce del Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli ,dice “ A rischio fino al 90% dell’export che per noi significa una perdita di circa 200 milioni di euro e 9 milioni di tonnellate di prodotto. ”. Il prezzo della doc emiliana in Usa passerebbe dalle attuali 40 dollari at a 60  dollari con il rischio tangibile per l’export senza contare che allocare 9 milioni di chili è impresa ardua con la conseguenza di un grave ribasso del prezzo in Italia. Ma è tutto il settore caseario in fibrillazione per possibili conseguenze sui prezzi del latte e loro derivati. Latte, formaggi la lista si potrebbe allungare – osserva Coldiretti-ai vini, salumi, pasta, olio: un comparto il cui export negli USA vale 4,2 miliardi di euro